Un appuntamento dedicato a un grande classico della detective fiction giapponese, con Suzuki Yūsaku, docente di letteratura giapponese presso l’Università di Kagoshima.
Il prof. Suzuki ci accompagnerà in un viaggio alla riscoperta di uno dei maestri che per primi hanno introdotto il poliziesco in Giappone.
Le radici della detective fiction giapponese infatti affondano nel poliziesco di matrice angloamericana, che approda in Giappone nel 1887 con la pubblicazione a puntate su uno dei quotidiani più letti del paese, lo Yomiuri shinbun, dei primi racconti di Edgar Allan Poe, seguiti a breve da quelli di Arthur Conan Doyle. Il successo di pubblico è immediato, e stimola ben presto la fioritura di una ricca narrativa di indagine locale, che intreccia l’attenzione al processo deduttivo/induttivo ai fini della risoluzione dell’enigma tipica dei modelli d’oltreoceano con la tradizione autoctona del racconto giudiziario in voga in epoca Tokugawa.
Dalle riscritture di Émile Gaboriau firmate dal giornalista Kuroiwa Ruikō (1862-1920) ai racconti originali di Tanizaki Junichirō (1886-1965) e di Edogawa Ranpo (1894-1965), dove gli elementi di mistery, horror e suspense delle storie di fantasmi del passato si mescolano ad altri ispirati alla neonata indagine psicologica sull’ossessione, il feticismo e il sadomasochismo, la popolarità del nuovo genere letterario si mantiene alta, almeno fino al brusco arresto durante la guerra del Pacifico, quando viene bandito per il suo legame con una tradizione letteraria arrivata dall’estero, da quel mondo anglo-americano ora demonizzato.
Prendendo spunto da alcuni dei romanzi più celebri di Edogawa, la conferenza consentirà al pubblico quindi di avvicinarsi a uno dei generi letterari a tutt’oggi più amati e popolari, scandagliandone il potenziale in termini di analisi e denuncia delle zone oscure della società moderna.
La conferenza in particolare prende le mosse da Il demone dal manto verde (1936) per problematizzare la follia e la figura del “folle” all’interno della società giapponese moderna che in quegli anni si andava definendo nel segno di un razionalismo che induceva la ghettizzazione di tali soggetti in quanto ritenuti pericolosi, “potenziali assassini”, solo perché affetti da disturbi mentali.
Il romanzo di Edogawa (ispirato a un’opera americana) consente di esplorare i modi in cui la detective fiction, grazie alla sua incredibile popolarità, diventa uno strumento del tutto unico per portare il lettore a prendere coscienza dei propri stessi pregiudizi e a emanciparsi da essi.
La narrativa poliziesca di Ranpo sembra ancora una volta sgorgare dalla volontà di mettere in discussione la nozione stessa di identità, problematizzata nel rapporto di complicità che si instaura tra chi guarda e chi è guardato, nel gioco a rimpiattino fra verità e menzogna o nell’ambiguità delle relazioni sado-masochistiche. Da qui l’incidenza di personaggi deviati, “anormali”, incapaci di conformarsi alla realtà, che non può non essere ricondotta al desiderio di dare voce al disagio indotto dalle profonde trasformazioni a livello di etica, valori di riferimento e consuetudini del quotidiano con l’imporsi del nuovo stile di vita moderno e metropolitano a partire dagli anni Venti. La città, amalgama di estranei, mina l’identità del singolo che, circondato da sconosciuti, sperimenta un nuovo senso di isolamento, e solitudine. I protagonisti di Ranpo, psicologicamente instabili, vittime delle proprie inquiete manie, nel crimine o nella affannosa ricerca di capri espiatori per le proprie divoranti angosce esprimono l’insofferenza verso la società in cui vivono.
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DOVE
Aula Magna
Via Filippo Re 8
Bologna
QUANDO
Martedì 19 novembre 2024, ore 15:00
Edogawa Ranpo, nato Hirai Tarō nel 1894 nella prefettura di Mie, era il discendente di una famiglia di samurai; grande lettore e amante dei gialli d’oltreoceano, scelse come pseudonimo la trasposizione fonetica del nome di Edgar Allan Poe. È considerato il fondatore del noir giapponese, ed è stato il modello di riferimento per molti scrittori a lui contemporanei e successivi. A Ranpo è intitolato un prestigioso premio letterario inaugurato nel 1955 e le sue storie hanno ispirato non solo altri romanzi e racconti, ma anche film, manga e anime. Si è spento nel 1965.