NipPop

Emotion for Change – per Fukushima

3 Marzo 2018
NipPop Staff

Sabato 10 marzo 2018
ore 15:00
Teatro del Baraccano
Via del Baraccano 2Bologna

Emotion for Change – per Fukushima
7 anni dopo

Con il patrocinio del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne

La vibrazione della sua risata sommessa passò alle mie braccia. Insieme al profumo dei suoi capelli.
Adesso la cosa più importante la tengo qui, stretta. Lo pensavo.
Rimanemmo così, abbracciati.
Per sempre, sempre, sempre…
Il sole era tramontato definitivamente, e attorno a noi era completamente buio.
Sì,
fino al momento in cui il mondo finirà.
(Nakamori Akio, TOKYO TONGARI KIDS 2011)

Il terremoto e lo tsunami che hanno colpito il Giappone l’11 marzo 2011 hanno causato la morte di oltre 15.000 persone, hanno strappato casa, scuola e ufficio a un numero molto maggiore di individui e hanno innescato un grave incidente al reattore nucleare di Fukushima Dai-ichi, i cui effetti dureranno per decenni. Questi eventi senza precedenti hanno riacceso timori mai del tutto sopiti. Non solo, ma nell’arco di pochi mesi ‘Fukushima’ è diventato il nuovo sinonimo per catastrofe nucleare, comprensibile anche dalle generazioni che non hanno memoria di Chernobyl.
Nel settimo anniversario del terribile evento, gli studenti di Lingua e Letteratura Giapponese dell’Università di Bologna, in collaborazione con NipPop, propongono una serie di incontri che, attraverso le testimonianze e le immagini, si configurano come un viaggio nelle lacerazioni di un Giappone che ogni giorno si confronta con un nemico invisibile e spaventoso, ma anche nella speranza e nella tenacia di chi rifiuta di arrendersi e lotta per la ricostruzione.

Il programma

Ore 15:00
Giappone post-tsunami e post-Fukushima: un esempio di rinascita
A cura di Orizzontinternazionali

L’11 marzo 2011 il Giappone è stato colpito dal più grande terremoto degli ultimi 100 anni, seguito da uno tsunami devastante e dalla conseguente crisi nucleare di Fukushima. La regione più colpita è stata il Tohoku. Nota per le sue risaie e i suoi prodotti agricoli, la regione ha dovuto affrontare non solo i danni materiali alle coltivazioni ma anche il problema della radioattività. Tutto questo ha generato una forte crisi economica, dovuta al crollo dei prezzi dei prodotti agricoli, che ha messo in ginocchio l’intera area. La regione, però, è riuscita a reagire e, grazie a iniziative locali e progetti di cittadini, è diventata in breve tempo un centro di innovazione, ecosostenibilità e sviluppo sostenibile. Il Tohoku, quindi, può essere considerato un esempio emblematico delle conseguenze positive che una situazione di crisi può innescare. Lo tsunami ha generato in Giappone una reazione emotiva di urgenza simile a quella provocata in Europa e in Italia dalla profonda crisi economica. In entrambi i casi i governi non sono stati in grado di rispondere alle sfide poste dalla società contemporanea e questo lascia spazio alla nascita di movimenti locali e progetti ideati dalla società civile.

Orizzontinternazionali è un portale di informazione e di approfondimento di politica estera con un focus su Asia e Africa. La redazione è composta da esperti e specialisti in Relazioni Internazionali, Asia, Africa e Lingue Orientali. La nostra mission è quella di sensibilizzare e informare riguardo alle sfide che si trovano ad affrontare l’Africa e l’Asia, i due continenti più in crescita di questo secolo. Focalizziamo la nostra attenzione sui diritti umani, sullo sviluppo, sulle migrazioni, sulla cooperazione internazionale, sulle relazioni internazionali, sulla politica estera. Pubblichiamo notizie aggiornate e raccontiamo le storie meno conosciute dell’Asia e dell’Africa attraverso rassegne settimanali, dossier di approfondimento e interviste. Pensiamo che una informazione corretta possa aiutare nel combattere lo sviluppo di pregiudizi. Scriviamo per promuovere e facilitare la consapevolezza globale, la conoscenza e la comprensione delle altre culture.
Referenti:
Arianna Miorandi, docente di History and Politics of the Far East presso l'Università degli Studi di Milano e fondatrice di Orizzontinternazionali
Chiara Galvani e Federica Galvani della redazione di Orizzontinternazionali

Ore 16:00
Seminare buona salute e vitalità, far crescere i sogni: l’Italia per i bambini di Fukushima: il progetto di Orto dei Sogni

Dopo il disastro naturale e industriale dell’11 marzo 2011 che ha colpito Fukushima, Orto dei Sogni dall'estate 2012 promuove un programma di soggiorno estivo in Italia rivolto ai bambini di Fukushima, per fornire un supporto alla loro salute e alla loro crescita come cittadini del mondo. Il programma prevede un mese di soggiorno nel nostro paese, a contatto con il mare, l’aria e il cibo non contaminati, per rafforzare le loro difese immunitarie. Un altro concetto per noi importante è promuovere lo scambio internazionale tra bambini giapponesi e italiani. La comunicazione reciproca della ricchezza culturale e spirituale del proprio paese porta alla scoperta e all’accettazione della diversità. Attraverso questa esperienza unica, i bambini vedranno aprirsi nuovi orizzonti, la speranza nel futuro e nelle proprie capacità. Così nascerà in loro “la forza di vivere”. Con l’edizione del 2017 i partecipanti ai soggiorni di Orto dei Sogni sono arrivati a 92. Orto dei Sogni, che ha passato con loro un mese, come in una grande famiglia, desidera rimanere al loro fianco e seguirli affinché possano continuare a fare crescere i loro sogni in salute.
Orto dei Sogni – www.ortodeisogni.org – mail: info@ortodeisogni.org

Ore 16:30
Orto dei Sogni presenta: LITTLE VOICES FROM FUKUSHIMA (2015), di Hitomi Kamanaka

L’11 marzo 2011 un terribile terremoto colpì l’area del Tohoku nel Nord Est del Giappone e causò la catastrofica fusione dei reattori della centrale nucleare Fukushima Dai-ichi. Sono passati alcuni anni, ma un grande numero di persone – inclusi molti bambini – continua a vivere nelle zone contaminate dalle radiazioni. Le ragioni dietro alla scelta di rimanere in quei luoghi sono tante: alcuni non hanno le risorse economiche per trasferirsi, altri sono vittime dell’incapacità del governo a dare informazioni adeguate sulla necessità di evacuare. Little Voices from Fukushima vuole dare voce alle madri e ai bambini che vivono nella Fukushima post-catastrofe. Il documentario presenta inoltre un parallelismo tra l’incidente di Fukushima e quello di Chernobyl: la regista Hitomi Kamanaka ci porta in Bielorussia, dove la popolazione sta ancora soffrendo i postumi del disastro nucleare del 1986. Le madri bielorusse possono diventare un modello importante per le madri giapponesi: entrambe portano avanti una battaglia quotidiana – dagli esiti ancora incerti – per proteggere la salute e il futuro dei propri figli.

Ore 18:30
Emotion for Change – per Fukushima
Sara Michieletto – violino (violino primo Orchestra La Fenice di Venezia)
Giorgio Schiavon – sax

A concludere la giornata, la musica di Sara Michieletto e Giorgio Schiavon, che presenteranno una speciale versione di Emotion for change, dedicata al Giappone. Emotion for change è un progetto musicale unico, nato dal desiderio e dalla volontà di suscitare consapevolezza in merito al cambiamento climatico e al riscaldamento globale, in seguito alla conferenza di Parigi "COP 21", alle Nazioni Unite, nella quale è stato raggiunto un accordo per mantenere il riscaldamento globale sotto i 2 gradi Celsius. Il progetto è cresciuto, declinandosi ad abbracciare ed accogliere momenti e realtà diverse, locali, nel comun denominatore rappresentato dalla profonda e condivisa sensibilità per il rapporto che unisce l’uomo con l’ambiente. Il disastro del Tohoku è stato dovuto a una forte scossa di terremoto con epicentro al largo della costa, dal quale si è generata un’onda gigantesca, troppo veloce nella sua corsa distruttiva per essere fermata. L’attenzione nei giorni, nelle settimane immediatamente successive al drammatico evento è stata catalizzata dal danno alla centrale nucleare di Fukushima, ma a distanza di sette anni la prospettiva è in qualche modo cambiata. Alla paura, all’emergenza si è sostituita la volontà della popolazione locale e del paese di ricostruire. E il tema del rapporto dell’uomo con l’ambiente è diventato centrale: la ricostruzione può diventare l’occasione per un rapporto più consapevole con un territorio che è prevalentemente agricolo, e per una riflessione sulle fonti energetiche e sull’effettiva necessità di esporre gli uomini, il suolo, l’aria a rischi così elevati.
Non a caso, uno dei primi progetti realizzati post-tsunami ha visto crescere un lungo filare di ciliegi a segnare la linea dove l’onda di distruzione si è finalmente fermata. Un simbolo di speranza che va oltre il raffinato estetismo dei petali rosati: il Tohoku è una terra ferita nel profondo, ma non rinuncia alla vita.
La musica è il linguaggio universale per eccellenza: per far nascere una risposta emotiva ed effettiva, e per avvicinare distanze che in realtà non esistono. Il disastro del Tohoku appartiene a tutti noi.

Il progetto Emotion for Change:
Emotion for Change riunisce un gruppo di artisti che, avendo a cuore le sorti della biosfera, ha deciso di sviluppare un progetto artistico, perché ci si emozioni e si parli degli scenari futuri che la condotta miope degli esseri umani, nella sua relazione con l'ambiente, sta provocando, consapevoli che, come dimostrato da autorevoli studi, il sentire della comunicazione artistica può toccare corde dell’animo umano che la comunicazione scientifica, da sola, non può raggiungere.
Il progetto completo si compone di tre modalità:

  • la realizzazione di concerti
    Il programma musicale, Emotion for Change, ha lo scopo di aumentare la consapevolezza delle persone verso i cambiamenti climatici ed ispirarle, attraverso un percorso musicale, ad agire concretamente nella quotidianità per mitigare l'innalzamento delle temperature globali.
  • la diffusione di uno spettacolo per le scuole
    La presentazione della performance Emotion for Change, adattata agli studenti delle scuole, vuole sensibilizzare i ragazzi al tema cruciale del cambiamento climatico e alle possibilità di intervento di ognuno di noi. I ragazzi sono accompagnati attraverso un percorso emotivo a prendere coscienza del valore delle nostre azioni, specificamente nel luogo in cui viviamo.
  • la creazione di video artistici
    La produzione di video per diffondere, anche nei social media, un messaggio di non separazione con la natura, e l’urgenza di agire per ridurre il riscaldamento globale.

Gli artisti:
Sara Michieletto – violino (violino primo Orchestra La Fenice di Venezia)
www.musicofemotion.org
Diplomatasi a pieni voti sotto la guida di Giuseppe Volpato, discepolo di Luigi Ferro, uno dei principali maestri della tradizione violinistica veneziana, ha tenuto recital solistici in numerose città del mondo (tra le quali New Delhi, Mumbai, Giacarta, Gerusalemme, Rio de Janeiro, Asmara) dedicandosi soprattutto alla promozione della conoscenza della musica di compositori veneti. Ha suonato con la BBC Philharmonic Orchestra di Manchester e la London Philharmonic Orchestra, e dal 1998 lavora a Venezia, nei primi violini dell’orchestra della Fondazione Teatro La Fenice. Chung, Muti, Tate, Maazel, Masur, Sinopoli, Pretre, Temirkanov, Gardiner, Inbal, Maag, Gergiev sono alcuni fra i più noti musicisti coi quali si è esibita.
All’attività concertistica, Sara Michieletto affianca un’intensa attività di formatrice: la violinista ha elaborato un metodo per facilitare la consapevolezza emotiva attraverso la musica, rivolto particolarmente a bambini e donne che vivono in condizioni svantaggiate. Ha così dato vita al progetto Music of Emotion che ha ideato e realizzato in Indonesia, India, Eritrea, Brasile, Palestina, Bosnia, in collaborazione con prestigiose istituzioni (Nazioni Unite, Ambasciate e consolati, Istituti di Cultura, Ministeri dell’Educazione, e il patrocinio della Fondazione ‘Teatro La Fenice di Venezia’).
Da fine 2015 si dedica con passione al progetto da lei ideato Emotion for Change, che vuole portare consapevolezza rispetto ai cambiamenti climatici e alle loro conseguenze, attraverso il linguaggio potente e intimo della musica e delle emozioni.

Giorgio Schiavon – sax 
È nato l’11 Maggio 1961 a Malcontenta, in provincia di Venezia. Nel 1969, in modo pressoché intuitivo, inizia a suonare un harmonium a mantice, coltivando negli anni a venire una pratica continuativa con gli organi e le tastiere in genere. Nel 1983 comincia lo studio del sassofono, allievo di Renato Geremia per due anni e per un breve periodo di Steve Lacy. Dal 1985 suona stabilmente il sax con l’orchestra di musica salsa “Batistococo” che compie quest’anno 33 anni di attività ininterrotta.
Svolge ancora oggi attività di sassofonista nella sezione fiati, di compositore e di autore. Dal 1987 al 1997 è insegnante di sassofono e teoria musicale nonché presidente dell’Associazione Musicale "La Sordina”, è tra i fondatori del Centro Musica Favaro – Venezia, storica scuola di musica popolare del veneziano, ancora attiva. Dall’anno 1988 al 1992 lavora col gruppo musicale “Freecko”,
scrive canzoni e si dedica alla programmazione di sequenze su computer. Nel 1994 organizza e crea “Gauge”, che vanta ormai 24 anni di attività, sorta di “gruppo musicale – meccanismo sonoro estemporaneo”, è compositore delle musiche e suona i sassofoni, oltre a essere produttore di 2 CD di musica originale. A presto in produzione il terzo. Dal 2014 collabora con la violinista Sara Michieletto al progetto Emotion For Change, con composizioni, arrangiamenti, performances. Dal 2016 lavora con Jennifer Cabrera Fernandez, ballerina e performer messicana di fama mondiale, con composizioni musicali e interventi di live music. Svolge il suo lavoro quotidiano nello studio personale di produzioni musicali (Gauge Studio – Venezia), dove da sempre compone e registra la sua musica.

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