NipPop

Heavy metal in versione bonsai: ecco a voi le Babymetal!

20 Marzo 2015
Domenico Maria D’Adamo

Potenti note di heavy metal sprigionate da gracili fanciulle decisamente lontane dalla maggiore età, dolci occhi a mandorla, borchie e mani chiuse a pugno dinnanzi a centinaia di fan scatenati, pronti a esultare davanti

a suggestive coreografie, passi di danza e pose aggressive di questo trio tutto al femminile che sta facendo parlare di sé anche al di fuori dell’arcipelago nipponico. Sono la storia e il successo di Suzuka Nakamoto, meglio nota come Su-metal e leader del gruppo, di Yui Mizuno, o Yui-metal, e di Moa Kikuchi, nota come Moa-metal: la storia ed il successo delle Babymetal! Artisticamente concepita nel 2010, la band nasce come ambizioso progetto di commistione tra generi musicali comunemente considerati tra loro distanti, risultando il frutto di un attento studio, una fantascientifica operazione d’ingegneria genetica mirata a fondere due elementi opposti per ottenere il meglio da entrambi. Ed ecco muovere i primi passi del perfetto ibrido tra la musica j-pop (ed in particolare idol music) e l’heavy metal. Questa chimera, battezzata con il nome di “Babymetal”, si fa portavoce di un nuovo genere musicale, il “kawaii metal”, nato appositamente per definire il particolare stile delle tre idol, che ha fatto storcere il naso ai sostenitori più fedeli al metal tradizionale.

Il pubblico si diverte e si entusiasma per loro grinta, il viso puerile e innocente e gli abiti gotici (tinti di rosso-scarlatto e nero-pece). Il trio, all’inizio del progetto, si dichiarò completamente estraneo alle graffianti vibrazioni di quel genere musicale, e intimorito dalla realtà che vi ruotava attorno. Il loro successo è quindi riscontrabile nell’applicazione e determinazione di un gruppo che, nel momento della propria consacrazione artistica, aveva un’età anagrafica media appena superiore ai 12 anni! Un autentico caso di “enfants prodiges”! Nonostante le tonalità di evidente stampo metal, i testi delle canzoni spesso non rispettano i canoni del genere, ed anzi, risultano vari e talvolta molto profondi, trattando anche di gravi problemi sociali, come il bullismo nelle scuole o il pesante giogo di convenzioni che opprime la donna moderna, per poi sfociare su temi molto più spensierati, come il ridicolo amore per il cioccolato, l’headbanging (violento movimento del capo a ritmo di musica, associato spesso alla cultura metal) o il sostegno morale rivolto all’adolescente in cerca di fiducia, comune a molte altre band j-pop. La band vanta un solo album in studio, pubblicato nel 2014 e degnamente riconosciuto anche negli Stati Uniti e in Europa, paesi in cui le Babymetal erano già celebri grazie ai particolari video musicali dei loro singoli caricati sulla piattaforma web YouTube, e ai video dei loro live. E’ proprio l’esibizione dal vivo il punto di forza della baby band, che inscena sul palco sconvolgenti esibizioni (di genere oscuro come il metal, ovviamente). Danze sfrenate, scenografie spettrali e abiti elaborati si amalgamano a ritmo di musica, riprodotta da un gruppo di supporto camuffato da scheletri o yūrei (幽霊fantasmi). Uscita dai confini giapponesi nel 2014, la band vola per un tour straordinario che tocca Londra, Colonia, Parigi e Knebworth, per poi scaldare i propri fan a Los Angeles e Montreal, con le mani alte rivolte al cielo nel loro celebre gesto della volpe (kitsune狐), animale sacro del folclore giapponese, capace di mutare aspetto a piacimento, entità divina protettrice della band e guida spirituale delle tre idol.

Tradizione e innovazione pop del Sol Levante, queste sono le Babymetal, pronte a stupire l’Italia con la loro prima esibizione nel bel paese prevista per il 5 Giugno 2015 a Bologna!

Prossimi eventi

Articoli recenti

Giappone Indie: low quality, poliedricità e mondi immaginari

La cultura musicale giapponese è costellata da artisti e generi che vengono ascoltati in tutto il mondo: dal city pop alle rock band, fino alle sigle degli anime, i musicisti e i cantanti più famosi sono riusciti non solo a creare stili originali e unici, ma a diffondere la cultura nipponica oltreoceano. Tuttavia, sono molti gli artisti che non godono della stessa fama, nonostante le loro capacità e il loro stile sia unico, e l’obiettivo di questo articolo è proprio quello di presentarvi tre artisti, molto diversi tra loro nel genere, stile ed estetica, che rappresentano la piccola grande nicchia musicale dell’indie giapponese.

Leggi tutto

“Shōgun”: dalla storia alla TV

Tratta dall’omonimo romanzo del 1975 di James Clavell, Shōgun è stata la serie televisiva più premiata ai prestigiosi Emmy Awards di questo settembre 2024, con ben diciotto premi ricevuti su venticinque candidature. Lo show ci trasporta indietro nel tempo, nel Giappone del 1600, dove la vita di un naufrago inglese si intreccerà irrimediabilmente con la precaria situazione politica che il paese stava attraversando al tempo. A interpretare i protagonisti di questi eventi, ispirati a fatti reali, sono gli attori Sanada Hiroyuki, anche produttore della serie, Sawai Anna e Cosmo Jarvis.

Leggi tutto

“La fiera delle parole”, di Otokawa Yūzaburō

Il lavoro di un traduttore letterario o di un interprete consiste nel facilitare il più possibile la comunicazione tra lingue e culture diverse – sono professioni caratterizzate da molte sfide, così come da molte soddisfazioni, nelle quali chi “trasporta” il significato da una lingua all’altra può sentirsi coinvolto in una vera e propria “lotta” con le parole. Di queste riflessioni ci parla La fiera delle parole, romanzo di Otokawa Yūzaburō pubblicato da Atmosphere Libri nel 2023.

Leggi tutto