NipPop

Viaggio in un futuro in de-evoluzione – “Gli ultimi bambini di Tokyo” di Tawada Yōko

15 Dicembre 2023
Carolina De Matteis

Un romanzo poliedrico, impegnato, complicato, dalle mille sfaccettature che riflettono temi e idee come fossero raggi di luce – con Gli ultimi bambini di Tokyo torna in Italia Tawada Yōko, una delle scrittrici più importanti del panorama non solo della letteratura giapponese ma anche mondiale. Cosa potrebbe succedere se un nuovo fortissimo terremoto colpisse il paese, devastando completamente non solo l’ecosistema ma anche la stessa popolazione? Come reagirebbe il governo? Queste alcune delle domande alle quali Tawada prova a dare una risposta, immaginando un Giappone a tratti irriconoscibile e a tratti (quasi dolorosamente) familiare.

Il romanzo Gli ultimi bambini di Tokyo (Kentoshi 献灯使, 2014), pubblicato in Italia da Atmosphere libri nella traduzione di Veronica De Pieri, che firma anche la bella postfazione, si costruisce come racconto distopico, proiettato in un Giappone del futuro, in una dimensione temporale non chiaramente definita, dove tuttavia la realtà che noi conosciamo appare distorta e irriconoscibile. Durante la lettura si percepiscono dunque degli elementi che richiamano in qualche modo la quotidianità, suonano familiari, ma che al tempo stesso risultano stravolti quando vengono proiettati sullo scenario disturbante che Tawada immagina. Il romanzo ci trasporta di fatto in un Giappone isolato, che ha chiuso i propri confini e interrotto ogni relazione con l’esterno in seguito a uno spaventoso disastro nucleare che ha intaccato, forse in modo irreversibile, l’integrità del suolo e dei mari. La popolazione è quindi bloccata quasi in un mondo a sé stante, dove l’ordine naturale è ribaltato: i bambini nascono deboli e segnati dalla malattia, mentre gli anziani sono nel pieno delle loro forze e non sembrano destinati ad alcuna forma di deterioramento fisico o mentale.

Fra i protagonisti dunque un bambino di nome Mumei, dal corpo e dalla salute estremamente fragili, accudito dal bisnonno Yoshirō, che al contrario è ancora forte ed energico nonostante abbia superato i cent’anni. La scelta stessa dei nomi risulta molto evocativa: Mumei significa “senza nome”, mentre Yoshirō significa “uomo giusto”, richiamando alla mente i valori di un’epoca passata. È di fatto la voce del bisnonno a narrarci la storia, e il suo nome suona come una garanzia di affidabilità.

I continui riferimenti alla chiusura del paese catapultano chi legge oggi il romanzo, pubblicato per la prima volta nel 2014, in uno scenario brutalmente familiare – inevitabile, infatti, il collegamento agli anni della pandemia globale che abbiamo appena vissuto, che ammanta Gli ultimi bambini di Tokyo di una suggestiva aura profetica. Di fatto Tawada Yōko, scegliendo la narrativa distopica, vuole invitare il pubblico a confrontarsi con le problematiche socio-politiche che attanagliano il paese dopo il disastro di Fukushima: l’inflazione, la crisi produttiva, un ritorno alla dipendenza dalle risorse agricole locali, ma soprattutto l’inquinamento e la crisi demografica.

Non a caso nel romanzo la contaminazione delle acque marine trasforma gli oceani in enormi discariche sommerse, mentre l’aria grava di sostanze dannose impercettibili all’occhio. La degenerazione arriva a toccare persino il latte materno, contaminato al punto di trasformarsi in veleno.

La paura dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici è rafforzata dal fatto che è proprio Madre Natura a ribellarsi invertendo l’ordine naturale, il ciclo della vita e della morte: non solo i giovani sono destinati a morire prematuramente e gli anziani invece a vivere a lungo, ma nelle nuove generazioni la mutazione genetica arriva addirittura a causare un cambio di sesso involontario che si può verificare anche più volte nel corso della vita.

Infine, l’autrice lascia spazio a un altro tema fondamentale degli anni subito seguiti alla triplice catastrofe di Fukushima: il pericolo del nucleare e il nemico invisibile per eccellenza, la radioattività. Nelle pagine del romanzo, Tawada dà voce a un trauma condiviso da tutti i giapponesi – il Giappone, infatti, è l’unica nazione ad aver subito sia un duplice bombardamento atomico sia un incidente nucleare. Attraverso la sua scrittura, quindi, l’autrice ci rende partecipi del proprio percorso spirituale fra i luoghi del triplice disastro del Tōhoku, dove è entrata in contatto diretto con le vittime, dando loro voce attraverso i protagonisti Mumei e Yoshirō.

 

 

Prossimi eventi

Articoli recenti

“Shōgun”: dalla storia alla TV

Tratta dall’omonimo romanzo del 1975 di James Clavell, Shōgun è stata la serie televisiva più premiata ai prestigiosi Emmy Awards di questo settembre 2024, con ben diciotto premi ricevuti su venticinque candidature. Lo show ci trasporta indietro nel tempo, nel Giappone del 1600, dove la vita di un naufrago inglese si intreccerà irrimediabilmente con la precaria situazione politica che il paese stava attraversando al tempo. A interpretare i protagonisti di questi eventi, ispirati a fatti reali, sono gli attori Sanada Hiroyuki, anche produttore della serie, Sawai Anna e Cosmo Jarvis.

Leggi tutto

“La fiera delle parole”, di Otokawa Yūzaburō

Il lavoro di un traduttore letterario o di un interprete consiste nel facilitare il più possibile la comunicazione tra lingue e culture diverse – sono professioni caratterizzate da molte sfide, così come da molte soddisfazioni, nelle quali chi “trasporta” il significato da una lingua all’altra può sentirsi coinvolto in una vera e propria “lotta” con le parole. Di queste riflessioni ci parla La fiera delle parole, romanzo di Otokawa Yūzaburō pubblicato da Atmosphere Libri nel 2023.

Leggi tutto

“Detective Conan: The Million-Dollar Pentagram”, il mistero si intreccia con una caccia al tesoro

Diretto da Nagaoka Chika, Detective Conan: The Million-Dollar Pentagram è il 27° film della saga Detective Conan, basata sull’omonimo manga di Aoyama Gōshō. Rilasciato in Giappone lo scorso aprile e proiettato in esclusiva al 24 Frame Future Film Festival di Bologna, è una pellicola coinvolgente e ricca d’azione, che inserisce elementi chiave della cultura giapponese all’interno di un classico intreccio poliziesco.

Leggi tutto