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Ryts Monet – Sisters

7 Febbraio 2014
Federica Cavazzuti

Sisters

Ryts Monet

8 febbraio – 2 marzo 2014

Gallery COEXIST-TOKYO

Inaugura sabato 8 febbraio a Tokyo la prima mostra personale dedicata a Ryts Monet, artista italiano che sperimenta con una gamma di diversi media, come fotografie, installazioni, video e sculture.

Il titolo della mostra, “Sisters”, si ispira a un’opera esposta all’interno della galleria, nella quale vengono messe a confronto le stampe di 88 riproduzioni della Statua della Libertà, tutte provenienti da diverse località del globo. Precorritrice di questo progetto è stata una prima contrapposizione, che l’artista aveva proposto in precedenza, tra due icone – la copia della Statua della Libertà di Ishinomaki (a Miyagi) e la riproduzione della Vergine di Medjugorje che si trova a Civitavecchia. Ciò che risulta da questi accostamenti è il fatto che tali immagini, apparentemente scollegate, nel momento in cui vengono sottratte al loro contesto originale e poste l’una accanto all’altra rivelano sorprendenti affinità estetiche, incoraggiando una riflessione più ampia riguardo ai concetti di simbolo, di luogo di appartenenza, di transculturalità.

Dal comunicato stampa ufficiale, scritto da Beatrice Forchini:

“La figura della Statua della Libertà, sempre la stessa e sempre diversa, impressa con la trielina in una serie di stampe, sembra sgretolarsi davanti agli occhi di chi osserva, quasi il processo chimico che l’ha generata stesse agendo al contrario, cancellando l’immagine. Ugualmente si sgretola il mondo che le opere prefigurano. In questo sistema, che tende al caos, che è cominciato senza l’uomo e finirà senza di lui, resteranno forse poche tracce del suo a volte effimero a volte violento passaggio. L’artista rielabora queste e altre riflessioni, muovendosi in uno spazio a metà tra documentazione e fiction, reale e immaginario, in cui ogni figura potrebbe essere vista come reperto di un museo archeologico del futuro o come simbolo-sintomo culturale, divinità che chiede venerazione o superstite di uno scenario da film di fantascienza. Da un lato, tra le opere in mostra si insinua la consapevolezza che, secondo un processo entropico, le creazioni dell’uomo saranno assorbite nel disordine dopo la sua scomparsa. Dall’altro, non si smette di interrogarsi su simboli, istituzioni e religioni attraverso cui lo spirito umano cerca incessantemente di dare un’organizzazione all’universo, nonostante esso tenda meccanicamente al caos.”

Ryts Monet, classe 1982, si è specializzato in Arti visive allo IUAV di Venezia, dove tuttora è collaboratore alla didattica. Ryts si è avvicinato alla scena giapponese grazie alla residenza d’artista che ha ottenuto nel 2013 presso il Tokyo Wonder Site, promossa Dall’Institute for Contemporary Art and International Cultural Exchange. La mostra alla COEXIST-TOKYO, che testimonia l’interesse per l’operato del giovane artista italiano da parte della galleria giapponese, rappresenta un ulteriore tassello verso quel concetto di transculturalità che è analizzato dalle opere esposte.

Per saperne di più sulla mostra e su Ryts Monet:

www.rytsmonet.eu/

www.coexist-tokyo.com

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