Eros e Thanatos si fingono innocenti nel nuovo romanzo sui crimini d’amore di Kirino Natsuo, autrice di “Le quattro casalinghe di Tokyo”.
IN, ultimo fra i romanzi della scrittrice giapponese regina del noir Kirino Natsuo a essere pubblicato in Italia, nel febbraio 2018, da Neri Pozza Editore, nella traduzione di Gianluca Coci, ci porta a scoprire il processo creativo de L’indecenza di Tamaki, una giovane scrittrice poco più che alle prime armi. Quando legge l’Innocente del famoso Midorikawa Mikio, Tamaki resta incantata, e si lascia coinvolgere dagli scabrosi episodi d’amore e dai tradimenti che costellano la vita personale dell’autore.
Al centro de l’Innocente vi è infatti la figura di una misteriosa donna chic e passionale: X. Nessuna equazione matematica potrà aiutare la giovane Tamaki a scovare questa criminale d’amore, ma le indagini la aiuteranno a fare chiarezza sulla natura perversa di Midorikawa e i traumi provocati alle vittime dei suoi giochi d’amore.
“mi ripeteva spesso che sperava che restassi in eterno una bambina […] Si poteva forse chiedere a un bel cagnolino di restare per sempre un cucciolo?
INdefinibili vuoti
“Dopo la separazione, Seiji aveva lasciato un mucchio di oggetti personali nello studio di Tamaki: bottiglie di alcolici e sake […], libri, CD, fotografie dei viaggi insieme”
Nel corso di questa testarda ricerca della verità, Kirino Natsuo ci mette in contatto con il mondo interiore di Tamaki e con il complesso rapporto che la lega a Seiji, in un climax di riflessioni sul senso dell’abbandono e del vuoto lasciato quando un legame d’amore si sfalda. Lo fa intrecciando voci diverse, la cui psicologia è tratteggiata al dettaglio in un gioco di specchi e riflessi che ricordano la massima pirandelliana della relatività. Chi siamo se non proiezioni di luce vibrante negli occhi degli altri? Se non quadri impressionisti danzanti?
Cecità e burattini
“Lei e Chiyoko […] erano ormai rinchiuse per l’eternità in una grotta buia. E quell’anziana signora, lì al suo fianco, le sorrideva come una cara e vecchia compagna.”
IN è un romanzo in cui le donne sono ritenute colpevoli di esser donne, in cui le figure maschili incombono come ombre anche dopo la morte. Seiji e Midorikawa, i due protagonisti maschili del romanzo, promettono un futuro di stabilità alle donne che amano, rivelandosi poi frivoli e meschini e manipolandole come burattini in quel teatro dell’assurdo che è la vita. E nonostante tutto Tamaki e X rimangono fedeli, pur perseguendo i propri sogni e assecondando i propri desideri.
Tuttavia, se l’amore illusorio che le guida è in grado di creare per loro mondi nuovi, l’abbandono, inevitabilmente sincero, le manda in frantumi. Uscite da una grotta buia e accecate dalla luce, come nel mito della caverna di Platone, non riescono ad accettare il passato, che le tormenta come un fantasma. Così diventano criminali per eccesso d’amore, e gli uomini restano innocenti nei loro ruoli rispettabili e silenti come le loro ceneri.
Diablo o il demone della scrittura
“Se una donna del genere è riuscita a scoprire la mia relazione con Midorikawa non significa forse che aveva anche lei un terzo occhio? Né più né meno come voi scrittori”
Qual è il ruolo dello scrittore? Che diritto ha di narrare la verità? E la verità è una sola? Come ci viene suggerito dall’autrice, la scrittura è come un demone. C’è chi lo fa per professione, chi solo per diletto, ma nessuno che provi amore nel comporre pensieri sulla carta potrà sfuggire alla trappola delle parole. Tamaki, fra interviste scioccanti e talvolta macabre, si lascerà imbrigliare nella rete per appagare la sua inesauribile curiosità. Eppure, non tutti saranno disposti a darle risposte sincere.
IN, con il suo stile fresco e realistico risulta una lettura emozionante, ma allo stesso tempo carica di tensione e in grado di farci riflettere sulla vita umana, sulla morte, sul senso della finzione e sulla realtà. Se amate le sfide con voi stessi, ne rimarrete incantati.
Sull’autrice
Kirino Natsuo, pseudonimo di Mariko Hashioka, è una scrittrice giapponese nota soprattutto per i suoi romanzi incentrati sulle donne e sul crimine, spesso accostati all’hard boiled e talvolta all’horror. Dopo il suo primo romanzo Pioggia sul viso con il quale nel 1993 ha vinto il Premio Edogawa Rampo, ha ottenuto uno straordinario successo grazie a Le Le quattro casalinghe di Tokyo, pubblicato nel 1997 in Giappone dove è stato oggetto anche di una trasposizione cinematografica, e nel 2003 in Italia.
Molti suoi romanzi presentano una versione poco idilliaca del Giappone, lontana dalle immagini stereotipate dei fiori di ciliegio e dei kimono colorati, e si incentrano spesso su temi importanti quali la prostituzione e la condizione delle classi inferiori. Tuttavia la lettura non risulta mai difficoltosa, e il suo stile realistico e innovativo riesce sempre a coinvolgerci e a farci immedesimare nei personaggi.
Il fuoco sulla figura femminile è sicuramente un elemento chiave che ritorna in molti suoi lavori, come Grotesque e Una storia crudele.