Arriva su Netflix A.I.C.O. -Incarnation-, anime a tema fantascientifico nato dalla collaborazione con lo studio Bones.
La nascita di A.I.C.O. -Incarnation-, anime di fantascienza sviluppato in 12 episodi, si deve alla già precedentemente anticipata decisione di Netflix di introdurre più contenuti originali, che ha portato in questo caso a una partnership con Kazuya Murata dello studio Bones.
2035: un fatidico esperimento scientifico scatena l’Esplosione, e una sostanza chiamata Materia si riversa per le strade del Giappone, inglobando tutto ciò con cui entra in contatto. La serie inizia due anni dopo, con Aiko Tachibana, studentessa che ha perso la sua famiglia nell’Esplosione ed è tuttora tormentata da incubi ricorrenti sugli eventi di quel giorno. Presto farà la conoscenza di un personaggio misterioso, Yuya Kanzaki, nuovo studente apparentemente connesso all’Esplosione e alla vita della protagonista Aiko. Inizia così il loro viaggio verso il Punto Primario, luogo da cui tutto ebbe inizio, nel tentativo di riportare il Giappone alla normalità e di svelare il mistero racchiuso nel corpo della ragazza.
La narrazione si divide in due filoni paralleli: da un lato seguiamo Aiko e Yuya nel percorso verso il Punto Primario, dall’altro le trattative politiche per la scelta dei parametri da adottare nei confronti della Materia. I due filoni vanno a ingarbugliarsi, allontanarsi, unirsi ancora: legami e segreti sono ovunque nel corso della storia, ma la spiegazione ci viene rivelata solo alla fine.
L’inizio è rapido, improvviso, così tanto da lasciarci qualche dubbio sulla profondità e la caratterizzazione stessa dei protagonisti, come se nel tentativo di aggiungere troppi elementi (alcuni dei quali forse superflui) qualcosa fosse stato inevitabilmente trascurato. Grazie al viaggio dei protagonisti, la narrazione assume un tempo regolare, ciclico quasi: lo scandirsi degli episodi equivale al passaggio del gruppo tra le cinque dighe costruite nel tentativo fallito di bloccare l’avanzata della Materia. Il ritmo cambia nuovamente verso il finale, dove la trama si infittisce e i segreti iniziano a sgretolarsi uno dopo l’altro, in un ritmo frenetico che non lascia allo spettatore il tempo per riprendersi tra un colpo di scena e l’altro. L’intera trama sembra essere stata costruita per riversarsi in questi attimi finali, dove finalmente tutto assume un significato e i due filoni vanno finalmente a convergere.
In questo anime la terminologia scientifica si scontra con l’emotività di Aiko, dando vita a un dibattito morale sull’ultima tecnologia creata in Giappone nel 2035: Organismi Cellulari Intelligenti e Artificiali, esseri dal corpo sintetico ma dal cervello pensante. Sono solo oggetti di cui disporre a proprio piacimento? Meritano di essere trattati come umani con una coscienza? Ma soprattutto: meritano di vivere la propria vita?
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