Come sono cambiate e stanno cambiando la cultura e la società giapponesi? Quali sono le nuove sfide che il paese dovrà affrontare nei prossimi anni? Questi e altri i temi che tratteremo nella seconda edizione del nostro ciclo di incontri “Trasformazioni”, dedicati al Giappone contemporaneo.
Le attività di NipPop non si fermano! Oltre al ritorno del nostro Book Club in una modalità tutta nuova pensata per permettere lo svolgimento degli incontri anche durante l’emergenza sanitaria, vi presentiamo la seconda edizione di Trasformazioni: il Giappone in movimento: una serie di incontri virtuali organizzati in collaborazione con il nucleo di ricerca Power to the Pop! – Osservatorio sulle culture pop e trasmessi in diretta sulla nostra pagina Facebook e sul nostro canale YouTube.
Il Giappone è oggi più che mai al centro dell’attenzione e dell’interesse di un pubblico sempre crescente, e la rassegna proposta da NipPop rappresenta un'occasione unica per indagarne le dinamiche più vive e attuali, grazie alla partecipazione di esperti, traduttori, studiosi, giornalisti che ci accompagneranno nell'approfondimento dei molteplici aspetti di una società in continua, rapida trasformazione. Un viaggio in una dimensione culturale dove limiti e confini esistono solo per lo spazio di un istante, per essere poi prontamente spazzati via: fra classico e moderno, fra tradizione e fantascienza, fra umano e meccanico. Un viaggio quindi a tutto tondo nella cultura giapponese attraverso i cambiamenti che l'hanno segnata a partire dal suo ingresso nell'età moderna fino ad arrivare ai giorni nostri.
I primi appuntamenti:
IL GIAPPONE POST-ABE: TUTTO COME PRIMA? con Pio D’Emilia – venerdì 11 dicembre 2020, ore 18
Un viaggio nel Giappone di oggi, a pochissimi mesi dalle dimissioni (inaspettate?) del suo Primo Ministro più longevo, Shinzō Abe.
Pio D’Emilia è giornalista e yamatologo. Da oltre trent’anni vive e lavora in Giappone, da dove ha collaborato per varie testate italiane e straniere come Il Messaggero, L’Espresso, Il Manifesto, Tōkyō Shinbun, Shūkan Shinchō. Dal 2000 è corrispondente di Sky TG24 per l’Asia orientale (e non solo) e da quest’anno cura la rubrica Oriente Furioso per Il Messaggero. È stato tra i primi giornalisti a raggiungere Fukushima e sull’emergenza nucleare ha pubblicato Tsunami Nucleare (Il Manifesto Libri), tradotto anche in giapponese e dal quale è stato poi tratto il pluripremiato docufilm Fukushima: a nuclear story, vincitore dei DIG AWARDS 2016. Per molti anni vicepresidente della Stampa Estera a Tokyo, nel 2011 ha fondato assieme al collega giapponese Uesugi Takashi l’Associazione Stampa Libera Giapponese. Dal 2010 collabora all’Ufficio Stampa del Segretariato Permanente di Nobel For Peace World Summits, che ogni anno organizza la riunione mondiale dei Nobel per la Pace. Nel 2016 ha vinto il Premio Ischia “Giornalista dell’Anno”.
TO THE DIGITAL OBSERVER: IL CINEMA GIAPPONESE CONTEMPORANEO ATTRAVERSO IL MONITOR, con Giacomo Calorio – venerdì 22 gennaio, ore 18
Il titolo dell'incontro prende spunto dal nuovo saggio del critico e traduttore Giacomo Calorio, recentemente edito da Mimesis, che affronta una difficile sfida: ricostruire i processi di digitalizzazione e internazionalizzazione che hanno reso la cultura pop del Giappone emblema del soft power e il suo cinema un asset stranamente secondario in quest’opera di diffusione. Concentrandosi su questioni tecniche e di fruizione, e grazie ai numerosi riferimenti – inaspettati in un saggio dalle dimensioni ridotte -, To the Digital Observer ridà centralità al cinema nel suo ruolo di strumento di analisi della cultura popolare nipponica e mette in prospettiva le retoriche e le pratiche che la interessano, fornendo notevoli spunti ai futuri ricercatori.
Giacomo Calorio, dottore di ricerca in Digital Humanities presso l’Università di Genova, attualmente insegna Lingua giapponese presso le Università di Torino e di Bergamo. È inoltre traduttore di manga e redattore di Cinergie – Il cinema e le altre arti. Si occupa principalmente di cinema giapponese: tra i saggi pubblicati sull’argomento, le monografie Horror dal Giappone e dal resto dell’Asia (2005), Mondi che cadono (2007) e Toshirō Mifune (2011).