NipPop

NipPopBookClub: La vendetta gelida e sottile di Kiriko, la ragazza del Kyūshū

10 Dicembre 2019
Giulia Neri

Ecco che sapore hanno le parole ne “La ragazza del Kyūshū” di Matsumoto Seichō: sanno di omicidio, di ingiustizia, e soprattutto di vendetta.

Matsumoto Seichō, pseudonimo di Matsumoto Kiyoharu (1902-1992), esordisce nel mondo del giallo con il racconto breve Kao (The Face). Proviene da un contesto molto diverso: prima del 1955, anno di pubblicazione di Kao, si era infatti concentrato su una letteratura più “pura”, riuscendo anche a vincere il prestigioso premio Akutagawa grazie a una cronaca storica. Tuttavia, il genere a cui l’autore contribuirà maggiormente con i suoi lavori sarà senza dubbio la detective fiction, tanto da essere definito da molti il Simenon giapponese.

La ragazza del Kyūshū viene pubblicato in Giappone nel 1960 con il titolo Kiri no hata; in Italia arriva nel 2019, grazie alla casa editrice Adelphi, nella traduzione di Gala Maria Follaco.

Kiriko lasciò la pensione di Kanda alle dieci del mattino.

Il nome dell’avvocato per cui era venuta appositamente dal Kyūshū era Ōtsuka Kinzō. Una ventenne come lei, impiegata presso una ditta come dattilografa, non avrebbe certo avuto motivo di conoscere la sua fama di penalista se, in seguito all’incidente che le aveva sconvolto la vita, non avesse sentito tante persone fare il suo nome.  

Kiriko ha vent’anni, arriva dal Kyūshū e ha bisogno di aiuto: suo fratello Masao è stato arrestato per un omicidio che non ha commesso, e tutte le prove sono contro di lui. Kiriko, non avendo denaro a sufficienza per potersi permettere un buon legale, si reca a Tokyo per rivolgersi al famoso avvocato Ōtsuka nella speranza che questi decida di assistere suo fratello pro bono. Ma Ōtsuka rifiuta, sia per la questione monetaria, sia perché anche davanti a Kiriko – che con fermezza e allo stesso tempo disperazione gli chiede aiuto – non riesce a fare altro se non pensare all’imminente rendez-vous con la sua amante.

«Evidentemente per chi è povero non può esserci giustizia».

Non è un caso che i lavori di Matsumoto Seichō abbiano dato inizio, negli anni Cinquanta e Sessanta, al cosiddetto shakaiha, ovvero la “scuola sociale”: l’interesse verso una rappresentazione realistica e costruttiva della società e delle problematiche in cui è immersa intride le sue storie, ne è protagonista. Nel caso de La ragazza del Kyūshū, l’attenzione viene posta immediatamente sull’ingiustizia cui va incontro Kiriko quando si trova impossibilitata a pagare l’unica persona che potrebbe salvare il fratello. E così pronuncia quelle parole, secche, tremendamente vere, che segnano l’inizio della sua vendetta.

La ragazza del Kyūshū è davvero un romanzo di vendetta. Il lettore se ne accorge lentamente, quando viene a sapere della morte di Masao; quando, attraverso gli occhi di un terzo personaggio, Abe, scopre che Kiriko si è trasferita a Tokyo; ma soprattutto quando si accorge che i pezzi prima sparsi iniziano a incastrarsi secondo una casualità gelida e perfetta.

Probabilmente il romanzo di maggior successo di Matsumoto Seichō è Ten to sen, recentemente pubblicato in Italia con il titolo di Tokyo Express. Si tratta di un romanzo giallo, proprio come La ragazza del Kyūshū, ma pur essendo stati pubblicati a pochi anni di distanza l’uno dall’altro, e pur essendo storie entrambe scaturite da un omicidio, i racconti risultano molto diversi. Laddove Tokyo Express viene costruito schematicamente, in una successione di eventi mai lasciati al caso, La ragazza del Kyūshū sembra ruotare attorno a una serie di eventi casuali ma perfetti. E forse è proprio questo il punto forte della storia: non sapere come andrà a finire perché nemmeno la protagonista, forse, lo aveva deciso fin dall’inizio.

Kiriko aveva un piano? Oppure, semplicemente, il destino le è stato favorevole?

«La tua vendetta ha funzionato alla perfezione, non è così?»

 

Prossimi eventi

Articoli recenti

“Totto-chan: the little girl at the window”, una scuola di vita e una speranza in guerra

Basato sul romanzo autobiografico di Kuroyanagi Tetsuko, Totto-Chan: the little girl at the window è la storia di una bambina che frequenta una scuola atipica, dove impara il modo con cui vivere nel mondo essendo sempre sé stessa. Uscito nel dicembre 2023 in Giappone, la pellicola è stata presentata  in anteprima in Italia al 24 Frame Future Festival, ed è un dolce ritratto di un’infanzia quasi idilliaca, bruscamente fermata dalla seconda guerra mondiale.

Leggi tutto

Blue Eye Samurai: Il costo della vendetta

1656. Un samurai avanza solitario lungo una strada innevata mosso soltanto dal suo desiderio di vendetta. Questo è l’incipit di Blue Eye Samurai, una serie che riprende il classico topos letterario e cinematografico del rōnin in cerca di vendetta e lo trasforma in un capolavoro dell’animazione moderna, con colpi di scena avvincenti e una trama tutt’altro che banale che vi faranno rimanere con il fiato sospeso fino alla fine.

Leggi tutto

NipPop Goes to Buffalo: A Report on Replaying Japan 2024

Studying Japanese pop culture requires us to consider its expansion and diffusion within, without and in-between Japan as a nation-state and as a media landscape. Sometimes literally, as research fellow Luca Paolo Bruno did traveling to Buffalo, NY, to attend the Replaying Japan 2024 conference. Replaying Japan is a series of academic conferences organized under the auspices of the Ritsumeikan Center for Game Studies (RCGS) of Ritsumeikan University in Kyōto, Japan, since 2012, and focused on the study of Japanese Games.

Leggi tutto