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Le interviste di M.me Red: Antonietta Pastore e ‘L’incolore Tazaki Tsukuru’, ovvero di Giappone e di emozioni

 La vostra M.me Red, come sapete, di tanto in tanto si diletta di traduzioni, e quindi non può non essere felice per il meritatissimo Premio Noma conferito ad Antonietta Pastore, alla quale tutti gli appassionati di letteratura giapponese sono debitori. Sue infatti le traduzioni di alcuni degli autori più interessanti del panorama moderno e contemporaneo, da Natsume Sōseki a Kawakami Hiromi a Murakami Haruki.

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Nessun posto è casa mia

I più vicini al panorama musicale italiano si saranno accorti che il titolo di questo pezzo è liberamente ispirato a uno dei brani protagonisti dell’ultima edizione del Festival di Sanremo e, mentre scrivo questa frase, vedo già la nostra editor Madame Red scrivermi per chiedermi dove esattamente e con quale intensità io abbia sbattuto la testa. Ma tranquilli, non sono qui a scrivervi della kermesse ligure, bensì della mia recente esperienza in Giappone, perché spero possa essere spunto di riflessione per chiunque voglia intraprendere un percorso simile.

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L’autunno di M.me Red: #NipPop @BOOKCITY2016 con Ogawa Ito

M.me Red, inviata speciale di NipPop, si è concessa un weekend a Milano in occasione di BOOKCITY 2016. Si è incantata di fronte alle figure femminili di porcellana di Araki Nobuyoshi, è intervenuta petulante alla presentazione di The sushi game di Francesca Scotti e Alessandro Mininno, e ha incontrato Ogawa Yoko, autrice di Il ristorante dell’amore ritrovato e del recentissimo (almeno in Italia) La locanda degli amori diversi, entrambi editi da Neri Pozza e tradotti da Gianluca Coci.

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Japanese Heels – Il ritorno di M.me Red: di geisha e di gru

Pensieri, parole, visioni, fragili come i più sottili e slanciati dei tacchi a spillo. Una rubrica firmata M.me Red. L’inverno di M.me Red è stato lungo e gelido, e il susseguirsi incessante di impegni mondani nonché – in tempi più recenti – un’intensa attività come cacciatrice di Pokémon l’hanno suo malgrado tenuta lontana dalla tastiera. Tuttavia, nelle ultime settimane, complici gli ozi estivi, fra un Pikachu e un Dratini, si è immersa nella lettura. Noir soprattutto. Dalla Francia, dal Giappone, dall’Italia. Ma fra un torbido delitto e un’indagine pericolosa, è spuntata a sorpresa una gru, infreddolita.  

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La Kyōto che non ti aspetti

Kyōto è indubbiamente la città dei templi, delle maiko, della tradizione. È quella città che perfettamente incarna lo stereotipo occidentale del Giappone, dove anche negli angoli più impensabili è possibile imbattersi in un Torii 鳥居 e in eventuali templi (jinja 神社 se shintoisti, tera 寺 se buddisti) di diversa grandezza. Dove non è raro incontrare qualche bellissima ragazza che passeggia indossando un elegante wafuku 和服. Ma c’è molto di più. 

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Un giorno di ceramica

In questo periodo non ho scritto molto, mi spiace. Ma il fatto che non abbia tempo non è la causa principale! In concomitanza con la fine del semestre a scuola, ho iniziato a fare qualche baito, lavoretti part-time (un po’ più di quanto previsto) e quindi per questo mese ho principalmente studiato e lavorato. E mangiato. Potrei stilare la top ten dei miei errori al lavoro o parlarvi della scuola, ma non adesso. Ora vi parlo di qualcosa di un po’ artistico: la ceramica.

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Kyoto Chronicles: Kinkakuji, il padiglione d’oro

A Kyoto il tempo è matto, le temperature passano da sedici gradi a meno due nell’arco della stessa giornata, quindi giovedì scorso sono uscita sotto il sole mattutino sudando con sciarpa e berretta e sono rientrata la sera, vestita nello stesso modo ma tremando di freddo. 

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Kyoto Chronicles: Curiosità

Camminando per le strade mi piace osservare le persone e guardare nel dettaglio gli oggetti e le cose. Quello che all’inizio trovavo strano e curioso piano piano sta diventando normale, così che prima di dimenticarmene vi scrivo qui qualche curiosità!

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Satori: l’illuminato dispettoso

Secondo il folklore giapponese, il Satori 覚 è uno yōkai che ha la sua dimora tra le montagne di Hida e Mino, nella prefettura di Gifu, e che ha la capacità di leggere i pensieri di chi si ritrovi a passare per le zone da lui abitate.

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