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Finché non aprirai quel libro: istruzioni d’uso su come cambiare la propria vita

Finché non aprirai quel libro (O sagashi mono wa toshoshitsu made, 2020), è un romanzo di Aoyama Michiko, edito da Garzanti nel 2022 nella traduzione di Daniela Guarino. Si tratta di un vero e proprio fenomeno editoriale, che ha venduto in Giappone più di 150.000 copie entro poche settimane dall’uscita e si è aggiudicato il premio Japan Booksellers’ Award, assegnato dai librai.

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“Klara e il sole” di Kazuo Ishiguro

In un futuro remoto l’esistenza degli androidi mette in discussione l’utilità degli esseri umani. Dall’opera Klara e il sole nasce un inevitabile confronto tra gli esseri umani e le macchine, dalle quali siamo sempre più dipendenti.   

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“Oro rapace”, di Yū Miri

Yū Miri è esplicita e incline agli effetti forti, come se scrivesse il copione di un film di orrore e paura dove però tutti sono senza colpa, tutti sono innocenti, non perché siano buoni ma perché non sanno, non capiscono in che razza di mondo stanno vivendo. – Renata Pisu

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“Doll”, di Yamashita Hiroka

Yamashita Hiroka è una giovanissima scrittrice giapponese (classe 1994) che esordisce nel 2015 con Doll, vincitore del premio Bungei ed edito in Italia per Atmoshere Libri. Al centro della narrazione, l’alienazione che caratterizza la crescita adolescenziale delle nuove generazioni, le cui relazioni amicali sono sempre più dominate dalla prepotenza del bullismo giovanile.

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NipPop x Lucca Comics: Intervista a Nagabe!

Ritorna anche quest’anno uno degli eventi più attesi da ogni appassionato di cultura pop dal Giappone, ma anche dal resto del mondo: il Lucca Comics and Games! Durante questa edizione abbiamo avuto il piacere di intervistare Nagabe, autore di Girl from the Other Side. Continuate a leggere per scoprire cosa ci ha raccontato!

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Cinema e distopia nel Giappone contemporaneo

Da sempre il cinema è una delle espressioni artistiche che permette di mostrare al meglio le paure, le ansie e, in generale, i sentimenti delle persone, proprio per la sua caratteristica intrinseca di dare spazio alle immagini, che facilmente si imprimono nella mente. Per questo il tema della distopia ben si presta ad essere interpretato in quest’ambito: essa immagina futuri caratterizzati da sviluppi politico-sociali e tecnologici negativi, che tuttavia si basano su quella che è la realtà di chi scrive, estremizzandone i problemi al fine di criticarla. 

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