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Il giorno di San Valentino, lo so dico una banalità, è un giorno famoso, tristemente o felicemente a seconda del proprio status sentimentale. Giorni, addirittura settimane prima, frotte di ragazze partono alla ricerca del pensiero giusto, struggendosi nell’attesa di sapere che cosa riceveranno a loro volta dal proprio amato, mentre chi è single comincia a condividere compulsivamente su qualsiasi social network massime e vignette al vetriolo riguardanti la festa e l’amore in generale, o sull’alcool come miglior compagnia della serata.
Volenti o nolenti infatti, tutti subiamo il fascino (positivo o negativo) di questa celebrazione in tutte le sue mille sfaccettature. Che si sia single, accompagnati, fidanzati o sposati questa è, confessiamolo, una fra le ricorrenze più temute di tutto l’anno.
Ma è forse in Giappone che questo giorno assume le valenze più radicali e codificate. Il giorno di San Valentino (バレンタイン・デー in giapponese) è qui infatti una vera e propria ossessione sociale, e non è raro che nei giorni precedenti la ricorrenza i più prestigiosi negozi di dolciumi, così come i maggiori centri commerciali (Isetan o Mitsukoshi a Tokyo, per esempio) o le centinaia di bancarelle che spuntano come funghi per l’occasione in ogni angolo di strada, vengano letteralmente presi d’assalto da una folla di ragazze e giovani donne, pronte a spendere cifre da capogiro per adempiere a tutti gli obblighi che questa festa comporta.
Eh sì, perché in effetti in Giappone ci sono tanti tipi di “valentine”, ognuna delle quali assume una valenza sociale ben precisa e altrettanto importante rispetto alle altre. Con un’unica, ma sostanziale, differenza rispetto a tutti gli altri paesi: in Giappone a San Valentino sono esclusivamente le ragazze che regalano cioccolato ai ragazzi (o al limite alle amiche); cioccolato che, come si diceva, può essere di diverso tipo e avere una diversa valenza a seconda del contesto:
本命チョコ honmeichoko: il cioccolato di San Valentino vero e proprio, quello destinato al ragazzo amato, a volte accompagnato da una vera e propria confessione d’amore. Spesso vengono scelte confezioni di cioccolato prestigioso e costoso, quando addirittura l’innamorata non lo prepara a casa con le proprie mani. La confezione e la presentazione sono curate nei minimi dettagli, a sottolineare e rispecchiare l’importanza che il ragazzo riveste nella vita della persona in questione;
義理チョコ girichoko: cioccolato che si regala ai colleghi di lavoro, molto spesso più per obbligo sociale (da cui il nome) che per vero senso di amicizia o affetto;
友チョコ tomochoko: cioccolato che si regala alle amiche, e qualche volta anche agli amici maschi, ma a quelli più stretti;
自分チョコ jibunchoko: il cioccolato che ci si auto-regala, magari come premio per un periodo di lavoro o studio particolarmente impegnativo, o semplicemente per coccolarsi un po’;
ファミチョコ famichoko: il cioccolato che si regala ai membri della propria famiglia.
Un diverso tipo è il 逆チョコ gyakuchoko, ovvero il cioccolato regalato dall’uomo alla donna. Tuttavia quest’ultimo non è molto comune, e, benché molte industrie dolciarie abbiano provato ad aumentarne la popolarità attraverso massicce campagne pubblicitarie, rimane a tutt’oggi una consuetudine poco sviluppata. La famosa industria dolciaria Morinaga, una fra le più importanti e conosciute dell’arcipelago nipponico, quest’anno ha pubblicato un vero e proprio vademecum, un piccolo galateo del dare e ricevere il cioccolato tra amici e colleghi, con un una serie di suggerimenti conditi da un tocco di umorismo: http://www.morinaga.co.jp/2015vd/ (in giapponese).
E se qualche ragazzo non dovesse ricevere proprio niente? Nessun problema! Sempre la ditta Morinaga ha inventato una speciale promozione: チョコ保険 chokohoken, ovvero una vera e propria “cioccoassicurazione”. Basta partecipare alla lotteria sulla loro pagina Facebook ufficiale e si può essere fra i 50 fortunati vincitori di un premio di San Valentino in cioccolato, che verrà inviato dove desiderato (a casa, in ufficio…)
Come dire, piuttosto che rimanere proprio senza…
http://www.morinaga.co.jp/2015vd/
ホワイトデー White day
Strettamente collegato alla festa di San Valentino c’e il White Day, giorno nel quale i ragazzi e gli uomini che hanno ricevuto del cioccolato il 14 febbraio devono (e sottolineo devono) ricambiare. Questa ricorrenza cade il 14 marzo, un mese dopo San Valentino, e vale la regola del 三倍返し sanbaigaeshi ovvero il pensiero ricambiato dovrebbe essere, approssimativamente, di un valore tre volte superiore a quello ricevuto.
Naturalmente, il regalo può essere anche qualcosa di diverso, come per esempio pupazzi o altri oggetti, oppure se si opta per il cioccolato, questo dovrebbe essere rigorosamente bianco. Anche in questo caso, ovviamente, si deve distinguere fra 本命チョコ honmeichoko, 義理チョコ girichoko e 友チョコ tomochoko.
Più info sull’origine del White Day (in giapponese): http://www.candy.or.jp/whiteday/
(si ringrazia Sawa Ishii per la preziosa consulenza)