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Oldies but goldies – MAOU

24 Novembre 2014
Elena Tessari

Secondo appuntamento della nostra rubrica dedicata ai drama che hanno lasciato il segno!

Maou (魔王, Il Diavolo) è stato trasmesso dalla rete privata TBS nell’estate del 2008 nello slot della seconda serata del venerdì. Si tratta del remake giapponese di un k-drama molto famoso trasmesso in Corea nel 2007, The Devil.

Serizawa Naoto (Ikuta Tōma) è un giovane agente di polizia che combatte contro il crimine con impegno e una certa irruenza. Undici anni prima aveva pugnalato a morte per errore un compagno di scuola, Manaka Hideo, ma era stato salvato dal carcere dall’avvocato del facoltoso padre con una difesa basata sulla legittima difesa. Consapevole di dover pagare per il suo crimine e carico di rabbia verso il padre che non gli ha permesso di pagare per la sua colpa nascondendo la verità, Naoto è in continua corsa, in fuga dal suo passato e alla ricerca di una redenzione.

A un certo punto nella sua vita compare un famoso avvocato, Naruse Ryō (Ōno Satoshi) in concomitanza con alcuni strani omicidi che colpiscono persone vicine a Naoto e legate al suo passato: prima il legale che lo ha difeso undici anni prima, poi un amico d’infanzia testimone della morte di Hideo. Iniziano anche a venirgli recapitate delle lettere in busta rossa, firmate da un certo Amano Makoto (nome traducibile come “la verità della pioggia”) alle quali sono allegate delle carte dei tarocchi.

***inizio spoiler***

Gli omicidi continuano a succedersi e a colpire persone legate all’incidente di undici anni prima, avvicinandosi sempre di più al colpevole. Le indagini di Naoto coinvolgono anche Sakita Shiori (Kobayashi Ryōko), una giovane bibliotecaria e sensitiva che riesce a vedere le immagini residue lasciate dagli eventi sugli oggetti.

Tutto ciò porta a galla un mistero legato al fratello di Hideo, Manaka Tomoo, che dopo la morte di tutti i membri della sua famiglia era rimasto solo e successivamente pareva essere rimasto ucciso a sua volta in un incidente. La verità però con il tempo viene a galla e Naoto capisce che Tomoo in realtà è vivo: è lui Amano Makoto, ma soprattutto si nasconde dietro la falsa identità di Naruse Ryō.

Tomoo, dopo l’omicidio di Hideo, aveva perso anche la madre, morta di crepacuore. Rimasto solo e senza una casa, viveva per la strada con un altro ragazzo anch’esso orfano. Alla morte in un incidente dell’amico, ne aveva preso l’identità. La sua vita si era trasformata in un percorso di vendetta ben orchestrato. Diventato avvocato, aveva progettato tutti gli omicidi riuscendo a farli commettere ad altri e senza mai sporcarsi veramente le mani. Freddo e determinato, è caratterizzato dalla parlata calma e dalla camminata lenta e ben calcolata: contrasto perfetto con la corsa e i sentimenti confusi e irruenti di Naoto.

Il suo progetto sembra per un attimo sul punto di sfaldarsi davanti alla sofferenza di Naoto e alle sue continue richieste di scuse, ma anche davanti al sentimento d’amore che sta nascendo in lui per la dolce Shiori. Nonostante i forti dubbi e la scintilla di speranza per una vita diversa datagli dalla ragazza, a vincere dentro di lui è il risentimento, e la sua natura gentile viene sconfitta dal tormento della vendetta.

Quando Shiori e la polizia scoprono la vera identità di Manaka Tomoo è troppo tardi: Naoto, ormai completamente solo e disperato, si sta già fronteggiando con lui. Il finale, che chiude il cerchio in modo estremamente drammatico, porta finalmente alla luce la verità e i veri sentimenti dei due.

***fine spoiler***

Maou è un drama molto avvincente, che condensa in undici episodi da 45 minuti una vicenda molto intricata che nell’originale coreano copriva venti episodi di 60 minuti. La sceneggiatura del remake giapponese è a dir poco impeccabile: ha creato un flusso di eventi senza cali di tensione o buchi nella trama, in cui nulla viene lasciato al caso, neppure le sotto-trame che coinvolgono i numerosi personaggi secondari.
L’influenza coreana si vede soprattutto in alcune caratteristiche della narrazione, come l’influenza della cultura cristiana – in Corea infatti il cristianesimo è molto più diffuso che in Giappone. Particolare e non esattamente ortodosso anche l’accostamento tra tarocchi e fede cristiana.
È interessante come il termine demonio/diavolo indicato dal titolo sia spiegato all’inizio del primo episodio: il diavolo è l’angelo più bello che però è caduto, esattamente come il protagonista, che prima di intraprendere la via della vendetta era un ragazzo gentile e premuroso.

Il successo è valso a Maou diversi premi ai Nikkan Awards della stagione estiva, ma anche nel recap annuale durante il quale è stato premiato come miglior drama del 2008 dai lettori della rivista Nikkan Sports.
Maou è stato un vero e proprio trampolino di lancio per gli attori protagonisti e non solo. Ōno Satoshi, già membro degli Arashi e attore teatrale, ha avuto il suo debutto da protagonista che gli è valso poi molti altri ruoli importanti e di successo in televisione. Si è trattato anche del primo ruolo da co-protagonista per Ikuta Tōma, idol/attore che ha avuto un ottimo successo negli anni successivi sia in tv sia al cinema.

Una curiosità: i tarocchi presentati nel drama esistono veramente e sono quelli utilizzati dalla cartomante Stella Kaoruko. E anche il loro utilizzo non è casuale, ma è stato curato dalla stessa Stella: le carte infatti servono non solo ad annunciare la morte imminente di un personaggio, ma anche a definire le varie personalità. Nella sigla di apertura questo procedimento è particolarmente evidente. Ad esempio Naoto è la Luna e l’Appeso, Ryō/Tomoo è la Torre e L’Eremita. Naoto scappa dalla Morte e dal Nove di Spade, ma si scontra con entrambe e con il Sette di Denari. L’incontro di Ryo/Tomoo con Shiori – l’Imperatrice – viene rappresentato tramite il Sole e l’Eremita.
La theme song del drama è Truth degli Arashi.


Sito ufficiale del drama: www.tbs.co.jp/maou2008/
Il cofanetto DVD della serie è disponibile sui principali siti di e-commerce asiatici per l’importazione di materiale audio-video.
Link utili: interpretazione dei tarocchi a cura dei fan (link 1 | link 2)

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