Il Tengu 天狗, con i suoi caratteristici tratti facciali, è uno dei volti più noti del folklore giapponese, protagonista di numerose leggende e racconti popolari.
La versione più conosciuta all’estero è senza dubbio quella chiamata Daitengu 大天狗, dal tipico colorito rosso e dal naso molto pronunciato. Ciononostante, uno degli yōkai presentati all’interno della serie animata presenta l’aspetto di un grosso corvo violaceo, che ricorda il classico Tengu soltanto per il vestiario.
Questi infatti rientra in una seconda categoria, nota come Kotengu 小天狗: mentre gli spiriti appartenenti al primo gruppo ci appaiono più vicini a ibridi di umani e volatili, i secondi mantengono prevalentemente il loro aspetto animale. Ma le differenze non sono soltanto nella forma, in quanto i Daitengu vengono solitamente dipinti come benevoli spiriti protettori delle montagne e delle foreste, mentre i Kotengu vengono tuttora percepiti come fastidiosi e dispettosi. Tuttavia, una caratteristica che hanno in comune è la possibilità di scatenare potenti raffiche di vento agitando lo hauchiwa, un magico ventaglio fatto di piume (e in questo caso scritto 羽団扇, dove ha 羽 significa appunto “piume”) o di foglie (葉団扇, dove ha 葉 è il carattere che porta il significato di “foglia”).
Passiamo però all’etimologia dei nomi di questi Yo-kai: il termine Tengu 天狗 è composto da due caratteri, dove il primo (ten 天) significa “cielo”, mentre il secondo (gu 狗) è sinonimo di inu 犬 e significa “cane”. Potremmo quindi tradurre approssimativamente tengu come “cane del cielo”. Questo non deve stupire, perché il nome di questo spirito ha origine da quello del cinese Tiangou (scritto con gli stessi caratteri 天狗), che si racconta fosse un cane sceso dal cielo come una meteora, provocando danni e disagi in tutta la Cina.
A sua volta, Nekuramatengu ネクラマテング deve il suo nome a un portmonteau di nekura 根暗 e Kurama Tengu 鞍馬天狗.
Nekura 根暗 indica un sentimento di stampo pessimistico, mentre Kurama Tengu era uno dei nomi di Sōjōbō 僧正坊, considerato il re dei Tengu, che aveva la propria dimora sulla vetta del monte Kurama.
Una delle leggende più famose è quella che ritrae proprio Sōjōbō come mentore del giovane Ushiwakamaru 牛若丸, colui che sarebbe poi cresciuto divenendo Minamoto no Yoshitsune 源義経, uno dei guerrieri più celebri di tutto il Giappone.