NipPop

Kyūbi: la Kitsune con nove code!

15 Settembre 2015
Davide Maggio

 

La kitsune è sicuramente uno degli yōkai più conosciuti dagli amanti del Giappone all'estero. 

狐(kitsune) in Giapponese significa semplicemente “volpe”, indicando quindi sia il semplice animale scevro da ogni potere sovrannaturale che lo yōkai protagonista di innumerevoli racconti del folklore. Kyūbi, il protagonista di questo articolo, non è altro che una variante della kitsune nota con il nome di kyūbi no kitsune九尾の狐, letteralmente “volpe con nove code”, ed è forse la versione più conosciuta di questo spiritello, grazie anche ad altri anime già noti in occidente, come Naruto, Digimon o lo stesso Pokemon.

La kitsune quindi ha l'aspetto di una normalissima volpe, se non fosse che se ne distingue per un'elevata intelligenza e vari poteri magici, tra cui quello di creare palle di fuoco note col nome di kitsunebi 狐火 e quello di cambiare aspetto. Quest'ultima è una delle sue abilità più spesso menzionate nelle storie antiche, dove si diceva che le volpi ingannassero gli uomini assumendo l'aspetto di donne belle e giovani. Alcune varianti di questi racconti, invece, vedono le kitsune impossessarsi delle loro vittime, senza necessariamente trasformarsi in esse: questo fenomeno è noto col nome di kitsunetsuki 狐憑き. A oggi il kitsunetsuki viene considerato una vera e propria malattia psichiatrica, le cui origini risalgono al periodo Heian. Nata come diagnosi per qualsiasi instabilità mentale, oggi designa una particolare condizione in cui il malato è convinto di essere posseduto da una kitsune.

Non tutte le kitsune però vengono per nuocere. Nella cultura popolare, infatti, sono associate anche alla divinità dell'agricoltura e della fertilità Inari in qualità di sue servitrici. Queste volpi, spesso raffigurate di un bianco splendente, hanno il compito di proteggere non solo la divinità, ma anche il tempio e gli abitanti della zona.

 

 

 

Prossimi eventi

Articoli recenti

“Non solo Kimono – come il Giappone ha rivoluzionato la moda italiana” di Laura Dimitrio

Oggi vi presentiamo un saggio particolare, pubblicato da Skira, che esplora in modo estremamente preciso come l’abbigliamento e la cultura giapponese abbiano influenzato la moda italiana a partire dal 1543 ad oggi. Uno studio approfondito frutto delle ricerche che l’autrice, Laura Dimitrio, ha svolto per diversi anni a partire dall’analisi dei bozzetti per i costumi della prima rappresentazione della Madama Butterfly durante il suo dottorato in Storia.

Leggi tutto

Doll: l’amore impossibile di un uomo per una bambola

Doll, di Yamashita Hiroka, è un romanzo avvincente e controverso che esplora il confine sottile tra realtà e fantasia, amore e solitudine. Pubblicato nel 2015 e vincitore della 52esima edizione del premio letterario Bungei, l’autrice affronta tematiche complesse legate all’identità e alle relazioni umane nel contesto della società attraverso una narrazione profonda e coinvolgente, contemporanea.

Leggi tutto

Per la prima volta nelle sale italiane il capolavoro del maestro Kurosawa Kiyoshi CURE in versione restaurata 4K e con doppiaggio italiano

    Giovedì 3 aprile arriva nei cinema italiani Cure, il capolavoro del 1997 scritto e diretto dal regista giapponese Kurosawa Kiyoshi. A 28 anni dalla sua realizzazione, il film trova finalmente in Double Line la distribuzione in grado di porre rimedio a una delle più clamorose sviste mai compiute dalle sale italiane, che avevano ignorato sino ad ora quello che da parte di molta critica è ritenuto uno degli horror psicologici più influenti degli ultimi trent’anni, precursore del genere J-Horror a cavallo tra i due secoli.

Leggi tutto