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Kyoto Chronicles: Le luci di Kobe

28 Dicembre 2015
Guendalina Fanti

Oggi vi porto un po’ fuori Kyoto, per l’esattezza proprio in un’altra città, a Kobe. Si trova più a sud, si affaccia sul mare e verso i primi di dicembre ospita qualcosa che potrebbe suonare familiare a noi italiani: le luminarie!

Alcune strade della città si riempiono di luci: le gente accorre numerosa a vedere questo spettacolo, le vie vengono chiuse al traffico e un fiume di persone cammina a passo svelto sull’asfalto per arrivare allo spettacolo di luci. Per un paio di chilometri bisogna girare in tondo: siamo tanti e c’è da aspettare: ma i giapponesi si innervosirebbero ad aspettare fermi, mi ha spiegato una signora, mia amica. Ecco le luci!

Fuori il telefono, la macchina fotografica, la videocamera! Sono molto belle. Sono di fronte a me, davanti e anche sopra; illuminano a giorno la strada e tutti sono entusiasti dei colori e degli effetti ottici. In sottofondo si sentono canzoni liriche italiane: infatti le luminarie appartengono alla tradizione salentina, ma da un po’ di anni sono un appuntamento fisso anche a Kobe. Sempre la mia amica giapponese mi ha spiegato che inizialmente le installazioni duravano più a lungo, ma siccome hanno ridotto il budget quest’anno sarebbero durate meno, circa una decina di giorni nella prima metà di dicembre.

Le luci commemorano il terremoto verificatosi a Kobe nel 1995. Un tragico avvenimento nel quale morirono più di 4 mila persone e in più di 200 mila rimasero senza una casa a cui poter ritornare. Gran parte delle infrastrutture portuali crollarono e la rete dei trasporti venne fortemente danneggiata. Successivamente a questo tragico evento sono state approvate leggi per regolamentare una costruzione “a prova di terremoto”.

Ma torniamo alle luci. Insomma, un bell’evento! Ma quanta gente! Ancora non ci ho fatto l’abitudine a vedere così tante persone tutte insieme. Una cosa che ho già imparato bene invece è che in Giappone il cibo è ovunque! Infatti, in occasione delle luminarie, mercatini con prodotti tipici di Kobe proponevano spiedini salati o dolcetti!

Ma avevo la pancia troppo piena! La mia amica mi aveva portato a mangiare in un buooooonisssssimo ristorante dove dopo una zuppetta di pesce e un filetto di carne i dolci erano tabeōdai, quindi illimitati, e potevo mangiarne quanti ne volevo: ne ho mangiati tanti!

La città di Kobe è carina, piena zeppa di negozi e ristoranti e gli edifici sono più moderni rispetto a Kyoto. Io sono andata il secondo sabato di dicembre: era una bella giornata e coppiette (tante!!!) e famiglie gironzolavano per i negozi; l’atmosfera era molto rilassata e accogliente! Poi da Kyoto è davvero vicino: in treno ci vuole sì e no un’oretta e andata e ritorno sono 1600 yen, cioè circa 12/13€. Ci tornerò! Devo ancora provare il manzo di Kobe!!!

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