Questo mese la rubrica Keep calm and watch dorama presenta una storia toccante, dalle note dolci e drammatiche, che riesce a commuovere con i suoi dialoghi, le sue voci e colonne sonore semplicemente emozionanti: The hours of my life.
The hours of my life (Boku no ita jikan 僕のいた時間, “Le ore della mia vita”) è una serie televisiva in undici episodi trasmessa da Fuji TV nella fascia serale del mercoledì da gennaio a marzo 2014. Vanta un cast notevole che vede Miura Haruma, già celebre per il suo ruolo in Last Cinderella, nella figura del protagonista affiancato da Mikako Tabe, una coppia già consolidata e apprezzata nel live action di successo Kimi ni todoke “Arrivare a te” del 2010.
Takuto e Megumi si conoscono casualmente durante un colloquio di lavoro. Un incontro voluto dal destino, che segnerà la vita di entrambi. “Nella vita incontriamo le persone che siamo destinati a incontrare”: così si esprime Takuto durante la loro “fuga dalla realtà” sulla spiaggia in riva al mare, poco tempo prima di venire a conoscenza di un evento drammatico che sconvolgerà per sempre la sua esistenza, cioè la diagnosi di SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), una grave malattia neurodegenerativa che a poco a poco lo priverà della possibilità di svolgere le più semplici azioni quotidiane. Ridere, parlare, camminare, toccare… proprio nel momento in cui la sua esistenza aveva iniziato a prendere forma, con un lavoro stabile e la scoperta dell’amore, ogni certezza crolla, facendolo sprofondare nella rabbia e nell’abbattimento. Eppure, il fascino della storia risiede proprio nell’atteggiamento del giovane nei confronti di questa terribile malattia: è l’atteggiamento di un ragazzo che non si arrende, di una persona che pur essendo consapevole della drammaticità della sua condizione, combatte e continua a vivere il presente e a godere della bellezza di sentirsi vivi nonostante tutto. La vita di un tempo che gli è stata portata via prende un’altra forma, e si concretizza grazie alla sua forza d’animo e al suo coraggio. Il messaggio che Takuto intende comunicare a tutti coloro che si trovano nella sua stessa condizione è quello di andare sempre avanti, di godere a pieno del momento presente, cercando di vedere il lato positivo e di assaporare la felicità anche nei momenti più difficili.
Accanto ai temi della malattia e del destino che unisce i due protagonisti, si delineano nel dorama alcuni temi di natura sociale rilevanti in Giappone, come la pratica dello shūshoku katsudō 就職活動 o job hunting, ovvero la ricerca di lavoro in azienda da parte dei neolaureati (in giapponese shinsotsu 新卒), che nella maggior parte dei casi raggiunge livelli di pressione psicologica non indifferenti; il tema del suicidio e della depressione giovanile; le relazioni familiari e le opprimenti aspettative dei genitori rispetto ai figli, che spesso ne limitano la libertà e i desideri; la maternità e il rapporto madre-figlio.
La soundtrack principale, Harukaze 春風 di Rihwa, insieme alle note dolci di Yorokobi no uta e Sugao no mama de del duo giapponese Yuzu, accompagna alcune delle scene più significative della serie, trascinando lo spettatore in un vortice di emozioni.
Sebbene tratti un tema che potrebbe essere ritenuto pesante o impegnativo, Boku no ita jikan è un dorama che vale la pena guardare per le profonde sensazioni che riesce a suscitare nello spettatore, il quale non può che commuoversi per la sensibilità con cui viene trattato un argomento così delicato e per il forte messaggio di incoraggiamento che suggerisce.