NipPop

L’autunno di M.me Red: #NipPop @BOOKCITY2016 con Ogawa Ito

21 Novembre 2016
M.me Red

M.me Red, inviata speciale di NipPop, si è concessa un weekend a Milano in occasione di BOOKCITY 2016. Si è incantata di fronte alle figure femminili di porcellana di Araki Nobuyoshi, è intervenuta petulante alla presentazione di The sushi game di Francesca Scotti e Alessandro Mininno, e ha incontrato Ogawa Yoko, autrice di Il ristorante dell’amore ritrovato e del recentissimo (almeno in Italia) La locanda degli amori diversi, entrambi editi da Neri Pozza e tradotti da Gianluca Coci.

 

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NipPop: Prima di tutto grazie da parte di tutto lo staff di NipPop per averci concesso questa intervista. Cominciamo con il libro appena edito da Neri Pozza, in italiano La locanda degli amori diversi: affronta un tema, quello della realtà delle coppie omosessuali, che in Italia è sicuramente di grande attualità. E’ così anche in Giappone?

Ogawa Ito: Sì, ho sentito che in Italia hanno di recente approvato il matrimonio omosessuale. In Giappone siamo ancora indietro anni luce, per approvare un matrimonio omosessuale probabilmente passeranno almeno altri cento anni. In questo momento infatti in Giappone ovviamente le coppie omosessuali esistono, ma è ancora difficile per loro fare coming out e dichiarare apertamente “noi siamo una coppia omosessuale”. Abbiamo ancora molta strada da percorrere. Se penso che in Europa, a Berlino (che io conosco bene) o in altri paesi è possibile camminare per la strada e incontrare coppie dello stesso sesso che si tengono per mano, che si scambiano effusioni,  mi rendo che il Giappone è ancora terribilmente arretrato, e – come dicevo – abbiamo ancora tanta strada da percorrere per quel che riguarda il riconoscimento delle coppie gay, e il matrimonio.

 

NipPop: C’è differenza in Giappone fra la situazione delle coppie omosessuali lesbiche e quella delle coppie omosessuali maschili?

Ogawa Ito: In effetti sì, c’è una differenza, e la noto anche nelle coppie omosessuali che vedo intorno a me, che incontro nel mio quotidiano. Penso che per una coppia omosessuale tra due uomini sia più facile vivere insieme, anche per una semplice questione di indipendenza economica: gli uomini percepiscono uno stipendio più alto rispetto alle donne, ed è più facile per loro rendersi indipendenti. Per le donne invece è più difficile. E’ più difficile per loro anche riuscire ad avere uno stipendio fisso regolare, tale da poter garantire l’indipendenza a entrambi i membri della coppia.

 

NipPop: E dal punto di vista dell’accettazione da parte della società? E’ diversa la percezione delle coppie formate da donne rispetto a quelle formate da uomini?

Ogawa Ito: Diciamo che le donne sono viste più come due amiche,  invece forse è più facile adocchiare, capire se due uomini sono in coppia. Le donne passano più inosservate, due maschi si notano più facilmente.

 

NipPop: Passando al suo lavoro di scrittrice, come nascono i suoi romanzi, le sue storie?

Ogawa Ito: Io sono una persona a cui piace guardare molti documentari e leggere tanto, quindi posso dire che raccolgo informazioni da quello che vedo, da quello che leggo o da quello che osservo nella società contemporanea. Da lì arrivano gli spunti, mi nascono le idee.

 

NipPop: E com’è nato questo romanzo in particolare?

Ogawa Ito: Ho deciso di scrivere questo romanzo perché, venendo in Europa spessissimo, mi è capitato di vedere molte coppie dello stesso sesso camminare insieme, magari mano nella mano. e mi sono resa conto che questa cosa in Giappone mancava. Ho voluto portarla anche lì.

 

NipPop: E ci sono degli autori o delle autrici alla cui scrittura si sente particolarmente vicina, o dai quali/dalle quali è stata ispirata?

Ogawa Ito: Io non leggo molta fiction a dire il vero. Però mi piace per esempio Ogawa Yōko. Quando sento che è uscito un suo nuovo libro, allungo la mano, lo afferro, e mi immergo nella lettura.

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NipPop: Tornando ai suoi romanzi e ai temi che affrontano, anche in quest’ultimo, così come ne Il ristorante dell’amore ritrovato e ne La cena degli addii, il cibo gioca un ruolo importante. Il cibo preparato con cura, il cibo assaporato con piacere. Che cosa rappresenta il cibo per lei, come persona e come scrittrice?

Ogawa Ito: L’amore è qualcosa di immateriale, non ha una forma. Di conseguenza cucinare con amore, con cura per affidare poi il cibo preparato a un’altra persona equivale a donare una parte del nostro amore, in forma materiale, agli altri. E’ il mio personale concetto di cibo e di cucina, proprio come persona, come essere umano. Vedo la cucina come una forma di scrittura epistolare: se per esempio voglio rendere una persona felice perché la vedo un po’ giù di morale, preparo per lei qualcosa di buono, affinché il suo morale si risollevi. Quel piatto per me è una lettera per dire “Forza, riprenditi, stai bene, cerca di tornare in te”. Si tratta di una forma molto semplice di amore.

 

NipPop: Un altro tema che ricorre nei suoi romanzi, accanto al cibo, è quello della natura. La natura che si ripropone come rifugio per anime in fuga dal dolore, come Ringo, o da un ambiente che non sembra in grado di accoglierle, come nel caso di Chiyoko e Izumi. L’impressione è quella di una critica implicita alla vita e ai ritmi della metropoli: è così?

Ogawa Ito: Io penso che il nostro animo cambi nell’istante stesso in cui di fronte a noi si allarga per esempio una piccola distesa di alberi o un qualunque paesaggio naturale. E’ diverso: già soltanto guardando la natura il nostro cuore si rilassa, si sente diverso.

Anche noi se ci pensi siamo nati in mezzo alla natura, siamo scaturiti dal cuore della natura.

Invece adesso viviamo in modo tutto sommato innaturale, e dobbiamo confrontarci con diversi problemi che derivano da questa condizione. Abbiamo tanto da imparare dalla natura, e la natura ha tanta energia da donarci.

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NipPop: C’è un ulteriore tratto che io ho notato nei suoi romanzi, il fatto che le sue storie parlano comunque d’amore. Lei stessa ne ha parlato a proposito del cibo, ed è un aspetto che emerge anche in questo ultimo commento sulla natura. Un amore che ruota tuttavia sempre attorno alla famiglia: al concetto di famiglia e più nel concreto ai rapporti familiari. Qual è il presente della famiglia nel Giappone contemporaneo? Com’è cambiata, se è cambiata negli ultimi anni? E qual è a suo parere il futuro della famiglia in Giappone?

Ogawa Ito: La famiglia che ho in mente io non è necessariamente una famiglia fondata sui legami di sangue in sé e per sé. La famiglia secondo me è quell’entità che nasce dal trascorrere del tempo insieme, dal mangiare insieme, dal prendersi cura l’uno dell’altro a prescindere dal legame di sangue. In Giappone c’è la tendenza a pensare che la famiglia nasca da un papà e da una mamma che generano un figlio, per cui tutti e tre sono vincolati ovviamente da un legame di sangue. Ma ultimamente si vedono anche tante mamme single.

In Giappone non c’è ancora per esempio la cultura di prendere bambini in adozione o in affidamento, ma io spero in un futuro in cui la famiglia cesserà di essere un’entità esclusivamente vincolata ai legami di sangue e si trasformerà progressivamente in un’unità creata o fra persone dello stesso sesso oppure con bambini che non sono i propri. Un’unità semplicemente legata dall’amore.

 

NipPop: Una famiglia per scelta, creata da persone che si scelgono liberamente?

Ogawa Ito: Esattamente, non deve assolutamente esserci alcuna forzatura, alcuna costrizione. Si tratta di un’unità che presuppone la libera scelta del partner, o comunque dei suoi membri.

 

NipPop: Un’ultima domanda: ne La locanda degli amori diversi, a un certo punto, verso la fine, si parla di ruoli, ruoli di genere ma non solo. Qual è il ruolo dello scrittore nella società contemporanea a suo parere?

Ogawa Ito: Noi scriviamo dei racconti, delle storie. Da queste dobbiamo creare un mondo nuovo. Ecco, credo che il nostro ruolo di scrittori sia proprio questo: creare nuovi mondi.

 

NipPop: Quindi ci auguriamo che in Giappone possa aprire presto una locanda degli amori diversi.

Ogawa Ito: Assolutamente sì!

 

Un bel pensiero con il quale concludere questa chiacchierata milanese, non trovate? Un ringraziamento a Ogawa Ito per averci concesso con tanta generosità il suo tempo, e ad Anna Specchio per aver prestato con altrettanta generosità la sua professionalità di interprete.

 

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Per una bella introduzione al nuovo romanzo di Ogawa Ito disponibile in lingua italiana, leggete quello che ci racconta Tania Sarti nella sua recensione.

 

Dopo di che, correte a leggerlo!
Ito Ogawa, La Locanda degli amori diversi (trad. it. di Gianluca Coci), Vicenza, Neri Pozza, 2016

 

 

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