Come ogni anno dal 2004, anche nel 2016 la Toei Animation rilascia una nuova stagione della storica serie majokko Pretty Cure, conosciuta in Italia per l’adattamento Rai delle prime sette saghe e per Glitter Force, adattamento americano di Smile Pretty Cure, disponibile su Netflix.
Dal mese di febbraio è iniziata la trasmissione dell’anime Mahō tsukai Pretty Cure ( Mahō tsukai Purikyua 魔法つかいプリキュア ), incentrato sul mondo delle streghe e dei maghi dove le nostre protagoniste Mirai e Riko, rispettivamente Cure Miracle ( Kyua Mirakuru キュアミラクル) e Cure Magical ( Kyua Magikaru キュアマジカル), frequentano una scuola di magia che ricorda l’istituto di Hogwarts della saga di Harry Potter. L’apprendimento di incantesimi e le diverse prove assegnate agli studenti sono al centro delle vicende della serie, e fanno da sfondo alla ricerca della misteriosa gemma Linkle Stone Emerald, che pare racchiudere poteri inimmaginabili. Compito delle guerriere è recuperare al più presto il manufatto per evitare che cada in mani sbagliate.
Come in ogni stagione dell’anime, sono presenti molti antagonisti, purtroppo spesso poco originali sia nel carattere che nell’aspetto – tanti scagnozzi con scarsi forza e intelletto, il cui unico scopo narrativo è quello di spronare le protagoniste a crescere e a potenziarsi in vista dello scontro con il boss finale che apparirà probabilmente negli ultimi episodi della serie.
Con Mahō tsukai la saga torna alle origini: un duo di ragazze che, grazie all’amicizia e allo spirito di squadra, riescono a superare ogni avversità percorrendo insieme la strada che porta all’adolescenza. Essendo disponibili per ora solo pochi episodi, non è ancora detto che il numero delle eroine rimanga invariato, anzi non sarebbe la prima volta che nel corso d’opera vengono aggiunte nuove combattenti Pretty Cure.
Per quanto riguarda l’aspetto grafico, ci troviamo davanti a una buona realizzazione tecnica, colori vivaci e abiti spumosi che non tradiranno le aspettative dei fan storici e dei bambini, i quali potranno trovare molti giocattoli e gadget in vendita nei negozi giapponesi.
Il repertorio sonoro è molto gradevole e orecchiabile: vi ritroverete spesso a canticchiare i ritornelli dell’opening e dell’ending che trovate in fondo a questo articolo.
Con una trama coerente e un ritmo ben dosato, questa serie Pretty Cure, sebbene sempre destinata a spettatori molto giovani, riesce a intrattenere un pubblico più maturo. in particolare coloro che apprezzano il genere majokko.