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“La strana biblioteca”, di Murakami Haruki

2 Ottobre 2022
Carolina De Matteis

Un romanzo breve di poche pagine, ma attraverso le quali è in grado di catturare totalmente il lettore, trasportandolo in un mondo parallelo dai risvolti oscuri: un’opera breve, ma che evidenzia le ormai note capacità di Murakami Haruki, scrittore, traduttore e accademico giapponese, i cui lavori hanno riscontrato successo in tutto mondo e sono stati tradotti in oltre cinquanta lingue.

“Nella biblioteca regnava un silenzio assoluto, più profondo del solito. Mentre avanzavo sul linoleum grigio del pavimento, le mie scarpe di cuoio nuove di zecca scricchiolavano in maniera strana, non mi parevano neanche le mie.”

Oltre ad essere uno scrittore Murakami è anche un grande appassionato di musica, interesse che ha curato a lungo prima di sentirsi pronto a scrivere un vero e proprio romanzo. Negli anni Settanta ha infatti aperto un jazz bar chiamato “Peter cat”, che ha gestito insieme alla moglie per un certo periodo.

Nel 1978 ha poi esordito con Ascolta la canzone del vento, romanzo che lo ha portato a vincere il premio Gunzō come migliore esordiente. È nel 1981 che l’autore vende definitivamente il suo jazz bar per dedicarsi totalmente alla scrittura, anche se la musica rimarrà comunque una parte importante della sua vita e continuerà a svolgere un ruolo importante anche all’interno dei suoi romanzi.

Il protagonista di questo racconto è un giovane studente che durante una giornata come tutte le altre decide di fermarsi alla biblioteca pubblica per restituire dei libri che ha precedentemente preso in prestito. Quel giorno però la sua attenzione è stranamente catalizzata sulla richiesta di libri inerenti al metodo di riscatto delle tasse ai tempi degli Ottomani. La bibliotecaria stessa, che quel giorno possiede un’aura particolarmente inquietante, lo indirizza verso una stanza nascosta negli angoli della biblioteca dove avviene l’incontro che segnerà la sua vita: un vecchio e spaventoso bibliotecario lo condurrà, insieme all’uomo-pecora – una figura ricorrente nella produzione letteraria dell’autore – in una cella da cui partirà l’incubo del protagonista, incubo che finirà solo grazie all’intervento di una misteriosa fanciulla.

Per capire appieno ciò che Murakami cerca di comunicarci è necessario distaccarsi dall’idea classica di romanzo per calarsi all’interno di un mondo “altro”. Quello che tenta di illustrare è infatti ciò che avviene nella mente di un lettore quando legge: l’incipit stesso del racconto descrive ciò che accade ad ogni appassionato di lettura, ovvero addentrarsi in una biblioteca alla ricerca di un testo che soddisfi le proprie curiosità. Il messaggio che viene trasmesso nasce proprio dal potere della lettura, che consente di ritirarsi in un mondo alternativo anche durante i momenti più tristi e drammatici della nostra vita; potere che purtroppo a volte rischia di sfociare anche in una eccessiva voglia di isolarsi e può avere come conseguenza crisi depressive.

Il racconto si avvale di elementi metafisici, come la presenza di una figura di ragazza visibile solo al protagonista, ma anche della forza evocativa del mondo onirico – espediente narrativo tipico della scrittura di Murakami, nelle cui opere spesso la trama si divide tra quello che viene percepito come il mondo reale e un altro piano della realtà, nel quale capita di ritrovarsi in situazioni assurde e paradossali. Il mondo magico pare identificarsi con il mondo dell’inconscio dei personaggi, la cui soggettività è presentata su due livelli, dando vita a una struttura narrativa doppia. Il passaggio tra un mondo e l’altro avviene in maniera estremamente fluida e naturale anche da parte dei protagonisti, ed è proprio questa apparente normalità a rendere la lettura disturbante. La critica ha voluto cogliere in questo binarismo un’analisi dell’io all’interno della società giapponese contemporanea, un’individualità che appare frammentata e smarrita.

Seppur spesso considerata ‘opera minore’ per la sua brevità, La strana biblioteca è un piccolo ma prezioso gioiello all’interno della produzione di Murakami, che condensa in pochissime pagine alcuni dei temi più cari all’autore, resi ancora più vividi dalle bellissime illustrazioni dell’illustratore e fumettista italiano LRNZ, nome d’arte di Lorenzo Ceccotti.

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