“Sono curiosa!” – Chitanda Eru
Queste due parole racchiudono il cuore di Hyōka, opera composta da ventidue episodi della Kyoto Animation, trasmessa in Giappone nel 2012. L’anime, che fonde il mistery con lo slice of life, ispirato all’omonima serie di light novel di Honobu Yonezawa, vede come protagonista Oreki Hōtarō, un liceale apatico e piuttosto pigro.
Le vicende hanno inizio quando il ragazzo, esortato dalla sorella maggiore a iscriversi al club di letteratura, incontra una ragazza piena di curiosità che diventa per lui una sorta di musa, Chitanda Eru. Insieme agli altri membri del circolo – la stessa Chitanda, Fukube Satoshi e Ibara Mayaka – Hōtarō si ritrova a indagare e a risolvere casi misteriosi che si verificano all’interno delle mura scolastiche.
Questi piccoli misteri non sono gli unici affrontati anzi, sono le persone stesse il più grande enigma. Le ricerche e le supposizioni non sono forse un mezzo per connettersi e comprendere gli altri? Così come in un caso, infatti, anche con gli esseri umani l’apparenza non riflette sempre la verità.
Risolvendo gli enigmi, Hōtarō si trasforma gradualmente da spettatore passivo ad attore protagonista. E anche i primi amori e la paura di non trovare il proprio posto nella società diventano tasselli essenziali del processo che implicitamente conduce verso l’età adulta.
L’anime della Kyoto Animation si può quindi considerare come un racconto di formazione e crescita animato stupendamente. Le scelte cromatiche azzeccate, le piacevoli colonne sonore e i personaggi a tutto tondo rendono profonda una serie di per sé molto lineare e semplice.
Per quanto riguarda il panorama italiano, l’editore J-POP sta pubblicando l’omonima trasposizione manga di Task Ohna. Le light novel e la serie animata rimangono invece per il momento confinate nella Terra del Sol Levante.