Gintama (銀魂, letteralmente Anima d’argento), ideato da Hideaki Sorachi, nasce inizialmente come manga, pubblicato per la prima volta sulla rivista Weekly Shōnen Jump nel 2003. A partire dal 2006, sulla base della serie manga, viene creata e trasmessa l’omonima prima stagione anime, in 201 episodi, seguita da altre tre stagioni: Gintama’ (銀魂’), Gintama’ – Enchōsen (銀魂’ 延長戦, letteralmente Gintama-Extrainning) e Gintama° (銀魂°), rispettivamente in 51, 13 e 51 episodi. Sono stati inoltre realizzati tre OAV e due film d’animazione, nonché diversi videogiochi. Grazie a Planeta DeAgostini e a Star Comics, la serie è arrivata in Italia, seguita dall’anime trasmesso da Dynit e da MTV Italia.
Già dalla prima puntata dell’anime veniamo introdotti ai personaggi che saranno i protagonisti della serie e abbiamo modo di farci un’idea precisa di quello che è il clima che accomuna i vari episodi: siamo in una foresta di bambù, un gruppo di samurai insegue e mette con le spalle al muro il fuggitivo, anch’egli un samurai, dai capelli mossi argentati. Gli uomini sono armati di katana e pronti ad attaccare. Lo scontro sta per avere inizio quando la situazione prende una piega comica: Sakata Gintoki, il fuggitivo, nonché protagonista assoluto della serie, si dà alla fuga e abbandona lo scontro, dicendo che c’è un programma in TV che deve assolutamente vedere.
Gintoki, anche detto Gin-san, è un eccentrico samurai decisamente fuori dal comune: è appassionato di manga dello Shōnen Jump, in particolare di Bleach, ama il latte alla fragola e i dolci, pur avendo problemi di glicemia. Nella sua fuga, Gintoki si imbatte in Shimura Shinpachi, anch’egli rincorso da guardie. Allievo di Gin-san, Shinpachi è un adolescente che vuole apprendere la via dei samurai, ed è profondamente legato al suo maestro. Nonostante all’apparenza sia piuttosto maldestro, è un valido spadaccino.
La presenza di samurai e la rappresentazione delle vie della città attraverso le quali si snoda la fuga dei due protagonisti, ci fa immediatamente capire che la storia si svolge nel periodo Edo. Tuttavia, subito viene inserito un primo elemento di contrasto: i due, correndo, rischiano di essere investiti da una navicella guidata da uno strano essere somigliante a un gatto. Ma non è tutto: arriva in loro soccorso Kagura, giovane aliena del clan Yato, a cavallo di una sorta di cane gigante chiamato Sadaharu. Nonostante all’apparenza sia una ragazza come tante, Kagura ha una forza sorprendente e un carattere da maschiaccio. Anche l’arma da lei utilizzata è piuttosto bizzarra: l’ombrello che porta sempre con sé per ripararsi dai raggi del sole funge infatti anche da fucile.
Ma com’è possibile che nel periodo Edo siano presenti navicelle spaziali e alieni? La risposta è presto detta: vent’anni prima dello svolgersi della storia, degli alieni, chiamati Amanto (天人, letteralmente “gente del cielo”), hanno attaccato la Terra e non solo hanno costretto lo shogunato a costruire un terminale spaziale nella città di Edo (attuale Tokyo), ma hanno anche vietato l’uso della katana in pubblico, mettendo di fatto fine al mondo dei samurai. È grazie al progresso tecnologico introdotto dagli alieni che nella serie è possibile l’uso di televisori, automobili e scooter. I nostri tre protagonisti, correndo, finiscono in un vicolo cieco: all’ennesimo interrogatorio sulla loro identità, scopriamo finalmente che sono i gestori dell’ Agenzia Tuttofare il cui proprietario è Gintoki. In un’epoca in cui più nessuno ha più bisogno dei samurai, Gin-san l’ha fondata con il semplice scopo di guadagnare soldi svolgendo gli incarichi più svariati e buffi, al fine di racimolare assieme a Shinpachi e Kagura il necessario per pagare l’affitto dell’appartamento dove convive con la ragazza.
Gintama è una serie semplice da seguire, che punta molto sulla comicità e sulle avventure della bizzarra gang dell’Agenzia Tuttofare, spesso coinvolta in compiti che prevedono il soccorso di rōnin in difficoltà a seguito delle ingiustizie subite da parte di malvagi samurai. Le puntate sono solitamente autoconclusive e la trama non segue uno sviluppo complesso; tuttavia Gintama non manca certo di originalità: ogni puntata è unica e le situazioni che si vengono a creare sono bizzarre e del tutto imprevedibili. Il divertimento è assicurato!