Lo Staff di NipPop ha avuto il piacere di leggere il primo volume dell’ultima opera di Kohta Hirano grazie a J-Pop, ed ecco qui le nostre prime impressioni a riguardo.
Drifters (ドリフターズ Dorifutāzu) esce in Giappone nel 2009 mentre per l’edizione italiana curata da J-Pop dovremo attendere il 2012. La trama ci mette di fronte a tre protagonisti principali: Toyohisa Shimazu, samurai storico morto eroicamente nella famosa battaglia di Sekigahara, Oda Nobunaga, il celeberrimo signore feudale dell’epoca Sengoku, e Nasu no Yoichi, eroe delle guerre Genpei. Ebbene si, questi sono i tre eroi della storia. E come hanno fatto a ritrovarsi insieme? Beh, anche noi ce lo siamo chiesto…e in effetti se lo chiedono anche i personaggi stessi! La storia si apre sulla scomparsa di Toyohisa che, una volta morto (così pare), si ritrova in una dimensione parallela che vede tante porte e un misterioso omino seduto dietro una scrivania che, senza dare alcuna spiegazione al nostro eroe, lo scaraventa attraverso una delle porte, che lo conduce in un altro mondo parallelo (che confusione!) dove incontra gli altri due eroi del Sol Levante.
Non passa molto tempo prima che il lettore noti alcune discrepanze…storiche. Infatti, in questa dimensione parallela si ritrovano molte personalità “famose”, appartenenti alle epoche più disparate dalla contemporaneità al passato lontano, al vecchio West e così via. Queste figure sono i Drifters ma ben poco ci viene detto a loro riguardo, se non che sono ricercati e considerati pericolosi. Non volendo rovinarvi il gusto della lettura, passiamo alla parte cruciale del primo volume. Infatti, scopriamo che un esercito malvagio si risveglia nel mondo parallelo dei nostri eroi e, guidato dal suo generale, il Re Nero, è deciso a spazzare via i Drifters grazie agli Ends, anch’essi personaggi del tempo passato ma dotati di poteri eccezionali: Giovanna D’Arco per esempio controlla il fuoco, e Anastasia Romanov scatena bufere di neve sui suoi nemici. Purtroppo il primo volume si conclude qui, ma speriamo di avere al più presto l’occasione di leggere il secondo!
Parliamo ora dello stile. Il maestro Hirano, che utti conoscono per Hellsing, non si distacca molto dallo stile truculento e tremendamente gotico che caratterizza la vicenda del vampiro Alucard. Drifters infatti propone lo stesso tratto nel disegno e la stessa ambientazione. Il mondo appare cupo, tetro, caratterizzato da una predominanza del nero sul bianco. I personaggi stessi ricordano apertamente Hellsing, e incontriamo figure che rimandano a Seras Victoria, a Walter o al Maggiore in svariati punti della vicenda. Sembra che Hirano abbia una vera e propria fissazione per i sorrisi diabolici. E infatti in Drifters decisamente non mancano! Nel complesso però il manga ci è molto piaciuto, e lo consigliamo a tutti quelli che cercano una lettura non esattamente…pacifica. Un seinen con i fiocchi che, soprattutto per i fan del maestro Hirano, stuposce positivamente sotto il profilo grafico e stilistico.