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Angelic Layer – l’uovo che conteneva un sogno

31 Maggio 2016
Enrica Fiacchi

Con il manga Angelic Layer del 1999 ci troviamo di fronte a uno shōnen del quartetto Clamp, che, seppur acerbo, sotto alcuni aspetti presenta spunti interessanti e originali.

Le vicende sono ambientate in una Tokyo futuristica, dove il progresso tecnologico, in particolare quello dell’industria ludica, ha cambiato la vita di molte persone. La protagonista, Suzuhara Misaki, appena trasferitasi nella metropoli giapponese, entra in contatto con il mondo di Angelic Layer, un gioco di combattimento, dove i partecipanti, chiamati Deus, tramite caschi tecnologicamente evoluti comandano le bambole cibernetiche Angel, nate da speciali uova. Questi avatar, creati e personalizzati nell’aspetto e nelle caratteristiche dai Deus, possono essere visti come la concretizzazione dei sogni, delle aspirazioni e dei desideri degli esseri umani che li hanno generati. L’Angel di Misaki, Hikaru ( citazione da Magic Knight Rayearth del 1993), nonostante abbia un corpo minuto e leggero come quello della protagonista, con la forza di volontà e lottando con tutte le sue forze riesce a sconfiggere avversari apparentemente imbattibili. Nell’arena i Deus, sfidandosi apertamente, riescono a esprimere appieno i propri sentimenti e a capire il cuore dell’avversario. Angelic Layer crea così un legame sia tra Deus e Angel sia tra esseri umani, portando questi ultimi a crescere e a comprendere i propri errori.

Per quanto riguarda il lato puramente grafico del manga, si notano alcune incertezze nello stile, gradualmente colmate fino a raggiungere l’ottimo livello riscontrabile oggi nei lavori delle mangaka di Shinjuku.

La narrazione, complice anche del numero esiguo di albi (complessivamente cinque), è fin troppo frettolosa e, tralasciando i combattimenti tra Angel, comunque ben riusciti e ispirati, non presenta molte situazioni interessanti fatta eccezione per brevi cammei.

Il manga, pubblicato da Kadokawa, tuttavia ha ispirato una serie anime di 26 episodi prodotta dallo Studio Bones nel 2001. In Italia StarComics ha pubblicato l’opera nel 2005, senza proporre tuttavia ulteriori edizioni negli anni seguenti.

Qui l’opening dell’anime.

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