Tra le prossime uscite su Netflix troviamo Lamù – Beautiful Dreamer. Il secondo film basato sul manga shōnen creato da Rumiko Takahashi sarà disponibile dal 1 aprile 2020 sulla piattaforma di streaming.
Netflix collabora con l’industria degli anime
L’industria degli anime giapponese ha vissuto un periodo di crisi, dovuto alle scarse risorse per la produzione di nuovi titoli. Il colosso californiano Netflix, forte dell’importanza del patrimonio artistico degli anime giapponesi e della loro fama presso il grande pubblico di otaku e non, ha deciso di investire in quest’industria. L’azienda americana ha annunciato nel 2020 collaborazioni con le CLAMP e con tanti altri creatori giapponesi per espandere la sua linea anime. Oltre ai futuri progetti, che non vediamo l’ora di vedere, Netflix sta distribuendo una serie di “classici” molto apprezzati dai nippofili. Sulla piattaforma di streaming sono già disponibili il primo film di Lamù, Lamù – Only You, del 1983 e il terzo, Lamù – Remember My Love, del 1985.
Lamù – Beautiful Dreamer
Il lungometraggio, secondo in ordine d’uscita, è uno dei capolavori del regista Mamoru Oshii, che ha raggiunto il successo con Ghost in the Shell, un cult movie cyberpunk. Il film è uscito in Giappone nel 1984, ma è stato oggetto di numerose critiche da parte del pubblico perché il regista aveva deciso di analizzare il mondo di Lamù dall’interno più che celebrarlo. La trama del film deviava di molto dal plot originale del manga, seguendo le idee sperimentali del promettente regista. Tuttavia è considerato uno dei capolavori di Mamoru Oishii ed è il lungometraggio di Lamù più celebrato dalla critica. L’unica soluzione per decidere se schierarsi dalla parte della critica e del regista o dalla parte degli otaku più rigorosi è vedere il film e, nel caso lo si fosse già visto in passato, riguardarlo con occhi nuovi.
Il loop temporale
Lamù, la ragazza con i capelli di una tonalità indefinita che spazia tra il blu e il verde, esprime un desiderio involontario al folletto Mujaki, che lancia una “maledizione” sulla città di Tomobiki, costretta da quel momento a vivere la stessa giornata all’infinito. Il costrutto narrativo che vede uno o più personaggi rivivere la stessa giornata all’infinito è ormai un tòpos di alcuni film, definito loop temporale. L’anello può essere continuativo, come nel film di Lamù, oppure può verificarsi una volta sola. La tecnica del loop temporale è utilizzata per condurre i personaggi a una verità superiore, a comprendere qualcosa di nuovo su di sé o sul mondo che li circonda, analizzando ciò che prima ignoravano per superficialità. Il re dei film sui loop temporali è Ricomincio da capo, diretto da Harold Ramis, in cui il protagonista, interpretato da Bill Murray, si ritrova a dover ripetere la propria giornata da capo. Questa famosa commedia risale al 1993, nove anni dopo il film di Mamoru Oishii. Si può dire quindi che il grande regista di animazione ha inaugurato una dinamica di fantascienza ampiamente utilizzata nei film degli anni successivi, una tecnica che è diventata quasi un genere a sé.
Noi non vediamo l’ora di rivedere questo classico giapponese, memori delle avventure vissute durante l’infanzia con la nostra aliena dal bikini tigrato preferita. Per prepararsi al festival di NipPop 2020, che tratta proprio della cultura retro-pop giapponese degli anni ’70 e ’80, quale modo migliore se non riguardare tutti i film di Lamù?
Fonte: Fanpage