11 Marzo 2011: Il Grande Terremoto del Tōhoku
mercoledì 11 marzo, ore 14.30
Scuola Superiore di Studi Umanistici (SSSUB)
Sala Rossa
via Marsala 26 – Bologna
Il terremoto e lo tsunami che hanno colpito il Giappone l’11 marzo 2011 hanno causato la morte di oltre 15.000 persone, hanno strappato casa, scuola e ufficio a un numero molto maggiore di individui e hanno innescato un grave incidente al reattore nucleare di Fukushima Dai-ichi,i cui effetti dureranno per decenni.
Questi eventi senza precedenti hanno riacceso timori mai del tutto sopiti. Non solo, ma nell’arco di pochi mesi ‘Fukushima’ è diventato il nuovo sinonimo per catastrofe nucleare, comprensibile anche dalle generazioni che non hanno memoria di Chernobyl.
Nel quarto anniversario del terribile evento, gli studenti di Lingua e Letteratura Giapponese dell’Università di Bologna, in collaborazione con NipPop, propongono incontro che, attraverso il manga, il cinema, la fotografia, le testimonianze, si propone come un viaggio nelle lacerazioni di un Giappone che ogni giorno si confronta con un nemico invisibile e spaventoso, ma che rifiuta di arrendersi e lotta per la ricostruzione.
Programma:
– 'La promessa dei ciliegi' di Keiko Ichiguchi
La famosa mangaka e scrittrice, che da anni risiede a Bologna, ci racconta attraverso le immagine del suo manga recentemente pubblicato da Euromanga Edizioni il profondo legame con il suo paese d’origine, e il viaggio che solo poche settimane fa l’ha portata nelle zone devastate dallo tsunami.
– Post-Traumatic Filmmaking in Japan
Spezzoni di film e video-documentari che testimoniano il difficile percorso verso la ricostruzione.
– ‘A Nuclear Story – Inside Fukushima’
Intervista a Pio D’Emilia, giornalista residente in Giappone, autore del volume 'Tsunami nucleare', da cui è tratto il film di Matteo Gagliardi. Con una diretta dalle zone colpite.
– Istantanee dal disastro
Con la collaborazione di Keiko Ichiguchi e per gentile concessione dell’associazione dei sopravvissuti di Miyako.
– 'Mille gru' – origami per la pace
Narra la leggenda che la gru possa vivere 1000 anni: regalare una gru significa quindi augurare 1000 anni di vita. Dopo Hiroshima e Nagasaki, la forma della gru è diventata un simbolo di pace e di speranza. Laboratorio gestito da Roberta Lo Cascio e Enrica Fiacchi.
– ‘Omikuji’ – un pensiero per il Tōhoku
L'omikuji è una striscia di carta che contiene una predizione divina, una sorta di oracolo che in Giappone si estrae presso templi e santuari in occasione di particolari festività per conoscere il proprio futuro. Nella nostra interpretazione, ognuno dei partecipanti e dei visitatori riceverà all’ingresso un foglietto bianco, sul quale potrà scrivere un pensiero e che verrà annodato in un punto della sala appositamente predisposto.
Con la partecipazione di Elisa Magnani, Francesca Scotti e Paola Scrolavezza.
Progetto di Elena Cavazzoni, Andrea Funaro, Cesare Guerzoni, Tania Sarti.
Ecco una gallery con le foto dell'evento!
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