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Chrono Trigger ha 20 anni: recensione di un capolavoro d’altri tempi

14 Ottobre 2015
NipPop Staff

 

Quando Chrono Trigger (Kurono Torigā クロノ・トリガー) uscì in Giappone era il 1995. Square e Enix erano ancora due società separate, ognuna con il proprio cavallo di battaglia: Final Fantasy da una parte e Dragon Quest dall'altra.

Facciamo però un passo indietro. E' il 1992 e Hironobu Sakaguchi, il padre di Final Fantasy, si trovava insieme a Huji Horii (il creatore di Dragon Quest) e al mangaka Akira Toriyama (Dr. Slump, Dragon Ball) negli USA, per una ricerca sulle ultime tecnologie in campo di computer grafica. Proprio durante questo viaggio i tre decisero di lavorare insieme, per creare un nuovo prodotto totalmente slegato dai loro lavori precedenti, azzardando qualcosa che nessuno aveva mai fatto prima.

Nacque così il cosidetto Dream Project, composto da questa triade dello RPG giapponese (JRPG, Japanese Role-playing Game) che prenderà il nome di Dream Team, da cui nascerà poi nel 1995 Chrono Trigger.

Lo sviluppo inizia nel 1993, grazie al produttore della Squaresoft Kazuhiko Aoki che si fece carico del progetto. Il character design viene affidato naturalmente a Toriyama, che già aveva curato le ambientazioni e i personaggi di tutti i Dragon Quest, il cui contributo al gioco si evince già da subito, appena iniziata l'avventura. A curare la sceneggiatura arriverà Masato Kato (Ninja Gaiden), che darà una profondità unica a una trama che potrebbe apparire banale a un primo sguardo.

 

(Da sinistra a destra: Sakaguchi, Horii e Toriyama: il Dream Team in un disegno dello stesso mangaka)  

Con l'uscita del gioco sullo SNES (Super Famicon in Giappone) della Nintendo entriamo quindi nel vivo della storia.

Siamo nell'anno 1000, e Crono, il nostro eroe senza voce, viene svegliato dalla madre che, sentendo il suono a festa della campana cittadina, gli ricorda che è in corso la fiera millenaria. Crono dunque si reca alla fiera per iniziare i festeggiamenti e per provare la nuova invenzione della sua migliore amica Lucca.

Arrivato alla fiera millenaria si scontra bruscamente con Marle, una misteriosa ragazza a cui nello scontro cade un pendente. Crono lo raccoglie e lo restituisce, i due fanno conoscenza e iniziano a esplorare insieme la fiera.

Arrivati alla presentazione dell'invenzione di Lucca scopriamo che si tratta di un Telepod, una macchina capace di teletrasportare le persone da una piattaforma all'altra. Crono naturalmente si offre volontario per provarlo e, dopo un teletrasporto perfettamente riuscito, anche Marle decide di salire sulla piattaforma. Qualcosa però va storto e Marle invece di riapparire dall'altra parte sparisce nel nulla, risucchiata da un portale. L'unica cosa rimasta di lei è il pendente, e sembra che sia proprio a causa di questo che Marle sia sparita. Crono dunque lo prende, sale sulla macchina e viene inghiottito a sua volta dal portale. Si ritroverà nello stesso luogo, ma 400 anni prima: è stato trasportato indietro nel tempo.

È infatti il viaggio nel tempo il leitmotiv principale di Chrono Trigger: Un gioco che sembra iniziare con tanti clichè dei JRPG, dal protagonista silenzioso al viaggio nel tempo, toccando il “salva la principessa” e tanti tropi già visti in altre opere giapponesi dell’epoca, ma che ben presto cambia strada mostrando la sua vera natura.

Dopo un prologo nel medioevo infatti, in cui Crono e Lucca cercheranno di salvare Marle da un paradosso, il gruppo viene catapultato nell'anno 2300 AD, il loro stesso, irriconoscibile futuro. Se il il medioevo del 600 AD era molto simile al loro presente, il futuro al contrario appare grigio e in rovina. E qui che il giocatore viene spiazzato e colpito in pieno dalla grandezza del gioco, quando i nostri scopriranno che il loro mondo verrà distrutto nel 1999 AD da Lavos, un gigantesco parassita alieno che viveva da tempo immemore nel sottosuolo del pianeta. Il Dream Team è riuscito a fare sentire al giocatore tutta l'ansia e lo sconforto che sentono i protagonisti, inermi, spiazzati: il destino del loro mondo è segnato.

Ma fortunatamente è un videogioco, ed è qui che inizia, quando i tre decideranno di agire tornando indietro nel tempo per cambiare le sorti del mondo. Arriveranno infatti anche nella preistoria, nell’antichità e addirittura alla Fine del Tempo, scoprendo antiche civiltà e misteri più grandi di loro.

Tra presente, passato e futuro, il giocatore ha la possibilità di visitare diverse epoche dello stesso mondo, facendo scelte che si ripercuotono nel tempo: così salvare una persona nel passato avrà delle ripercussioni nel presente, come lo sarà essere gentili con qualcuno o decidere di prendere un tesoro in un dato momento. Il gioco si basa profondamente sulle ripercussioni dei viaggi nel tempo, tant'è che durante lo sviluppo Sakaguchi era incaricato di controllare che tutto fosse cronologicamente corretto con una riunione alla fine di ogni giornata di lavoro. Tutto questo incentiva anche a usufruire della modalità Nuovo Gioco+: una volta finito il gioco questo può essere ripreso dall’inizio, conservando le statistiche e gli oggetti dell'ultima partita, in modo che si possono prendere strade e decisioni diverse e cercare di arrivare a uno dei 13 finali alternativi esistenti. La trama insomma è la componente più importante di Chrono Trigger e, grazie al contributo di Masato Kato, è sempre coerente e profonda.

In ogni caso anche gli altri aspetti del gioco sono ben riusciti: il gameplay è frenetico grazie alle tecniche combo che rendono ogni personaggio giocabile indispensabile; nessuno è più forte degli altri e saremo costretti a usarli tutti in modo equo per proseguire nell’avventura (cosa che accade raramente nei moderni JRPG).

Grazie poi alla mancanza di incontri casuali, il gioco scorre fluido e si arriva alla fine in circa 25 ore (forse l’unico difetto del gioco è proprio la scarsa longevità, che è in parte compensata dalla modalità Nuovo Gioco+).

A livello grafico Chrono Trigger si presenta all’avanguardia sui tempi superando anche l’acclamato Final Fantasy VI uscito l’anno precedente. Tutti gli sprite dei personaggi sono stati accuratamente riprodotti partendo dagli sketch del maestro Toriyama, così come anche quelli nemici. Alcune scene, quella del tribunale su tutte, sono considerate vere e proprie opere d’arte per la profondità dei dettagli ricreati in un gioco a 16 bit.

Stesso discorso può essere fatto per la musica composta da Yasunori Mitsuda. Mitsuda lavorava in Squaresoft come tecnico del suono dal 1992, ma sentendosi sprecato per quel ruolo minacciò Sakaguchi di licenziarsi se questi non l’avesse fatto lavorare come compositore in un progetto. Alla fine riuscì a ottenere il ruolo in Chrono Trigger, la cui colonna sonora è considerata da molti e da lui stesso la sua opera migliore ancora oggi a distanza di venti anni, con brani sempre azzeccati e che descrivono in modo in impeccabile l’atmosfera del gioco o i sentimenti dei protagonisti come Memories of Green, Corridors of time, Schala Theme e tanti altri.

Mitsuda durante quel periodo dormiva direttamente in ufficio per poter continuare a lavorare su Chrono Trigger e iniziò lentamente a stare male, finché venne ricoverato per un ulcera allo stomaco dopo che il suo hard disk con tantissime tracce in lavorazione decise di abbandonarlo. Squaresoft a quel punto per completare il lavoro fece intervenire il compositore storico della serie di Final Fantasy Nobuo Uematsu e Noriko Matsueuda (Front Mission), che contribuirono con 10 tracce in totale (come sarebbe stata la OST di Chrono Trigger se Mitsuda fosse riuscito a completarla da sè?).

Ancora oggi i brani di Mitsuda sono riproposti in importanti concerti dedicati ai videogiochi e non solo, dopo diversi remaster effettuati negli anni esce proprio oggi, 14 ottobre 2015, il nuovo album intitolato Harukanaru Toki no Kanata e ハルカナルトキノカナタへ, che comprende una selezione di brani riarrangiati da Chrono Trigger, RADICAL DREAMERS e Chrono Cross, gli altri due titoli che completano la serie Chrono.

Chrono Trigger arrivò negli USA in contemporanea con il Giappone ed ebbe subito un grandissimo successo grazie alla poca presenza del genere JRPG sul mercato americano di allora.

Nel 1996 uscì poi Radical Dreamers – Nusumenai hōseki RADICAL DREAMERS –盗めない宝石 –, un visual novel per Satellaview (un add-on per il Super Famicon che permetteva il download di giochi su cartucce vuote) mai uscito fuori dal Giappone, che riprendeva i temi e alcuni personaggi di Chrono Trigger. I temi trattati in Radical Dreamers verranno poi inglobati nel vero seguito spirituale del gioco, Chrono Cross, uscito nel 1999 per PlayStation.

Ad aprire la strada a Chrono Cross però arrivò un porting di Trigger sulla stessa console, con all’interno inediti filmati dei personaggi creati da Akira Toriyama e animati dalla Toei.

Nel 2008 poi viene effettuato un nuovo porting su Nintendo DS e Chrono Trigger sbarca finalmente in Europa con l’aggiunta di due nuove aree segrete, ma per avere una versione tradotta ufficialmente in italiano bisogna aspettare il 2012, quando la stessa versione per DS verrà adattata per smartphone Android e iOS.

Chrono Trigger è un gioco senza tempo, che nel tempo fa viaggiare.

Creato da un team straordinario che ha lavorato duramente per creare qualcosa di nuovo: liberi da vincoli o legami con altre serie esistenti hanno avuto totale carta bianca e una piccola cartuccia da riempire.

Quest’anno questo grande gioco ha compiuto 20 anni e dopo aver fatto sognare, divertire e viaggiare nel tempo due generazioni siamo sicuri che anche quelle future potranno godere di questo capolavoro.

 

Per approfondire:

Presentazione del gioco ancora in sviluppo durante il V-Jump Festa 1994.

 

Preview Video rilasciato come VHS da V-Jump nel 1995 (si ringrazia chronocompendium.com)

 

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