NipPop

Tamagotchi – la mania degli anni novanta!

13 Novembre 2016
Enrica Fiacchi

In tutti quelli che hanno vissuto gli anni novanta la parola Tamagotchi susciterà di certo molti ricordi. Il virtual pet di Namco Bandai, ideato da Maita Aki, ha portato gioia, dolore e rabbia nei cuori di bambini e ragazzi dal 1997, anno in cui i portachiavi interattivi sono sbarcati in Italia. Il giocattolo, disponibile in Giappone dal 1996, esaudisce il desiderio di molti di allevare un cucciolo senza però caricarsi di molte spese e responsabilità.

Un portachiavi interattivo adatto a ogni target: è questa l’idea alla base di Tamagotchi (たまごっち, dall’unione delle parole tamago, uovo, e watch, orologio da polso). Il giocatore deve nutrire, curare e far giocare un piccolo alieno uscito da un uovo, facendo in modo che cresca sano e forte; al contrario, se la creatura è eccessivamente trascurata, la sua dipartita non tarderà ad arrivare.

L’applicazione ha riscosso immediatamente uno smisurato successo in tutto il mondo, vendendo in quegli anni circa quaranta milioni di unità. Tamagotchi era l’animaletto del futuro che tutti volevano nella propria tasca.

Gli Stati Uniti già nel 1996, prevedendo il successo dell’“ovetto” giapponese, hanno realizzato in tempo record una loro versione sviluppata da Tiger, Bit-Bit. A differenza di Tamagotchi, il giocatore qui poteva scegliere tra allevare un gatto, un cane, una rana o un koala. Grazie al prezzo più economico e alla difficoltà di reperire il giocattolo giapponese nei negozi (Tamagotchi nei primi tempi andava, infatti, letteralmente a ruba), anche il prodotto americano ha avuto successo.

In Italia la moda dei virtual pet nel corso degli anni è pian piano sfumata fino a scomparire ma in Giappone, al contrario, il Tamagotchi è ancora un prodotto molto amato. Nonostante siano passati venti anni, Namco Bandai continua a produrre nuovi modelli, sempre più tecnologici e sviluppati. Ora il giocatore può far sposare il proprio extraterrestre con quello di un amico, farlo riprodurre e persino trovargli un lavoro. Si è persa però quella caratteristica che ha fatto sì che negli anni novanta il Tamagotchi diventasse una moda; l’universalità del prodotto. In questi ultimi anni, infatti, il giocattolo è indirizzato solamente a un pubblico di bambine e ragazze.  

Il design, le ambientazioni e il portachiavi stesso sono decisamente ‘kawaii’. Cuoricini, gioielli e colori pastello sono ormai una peculiarità del brand. Per chi cerca, però l’esperienza autentica e nostalgica degli anni novanta, è disponibile per i dispositivi iOS e Android, a pagamento, un’applicazione ufficiale, Tamagotchi Classic, che ricrea fedelmente il gameplay originale.

Prossimi eventi

Articoli recenti

“Totto-chan: the little girl at the window”, una scuola di vita e una speranza in guerra

Basato sul romanzo autobiografico di Kuroyanagi Tetsuko, Totto-Chan: the little girl at the window è la storia di una bambina che frequenta una scuola atipica, dove impara il modo con cui vivere nel mondo essendo sempre sé stessa. Uscito nel dicembre 2023 in Giappone, la pellicola è stata presentata  in anteprima in Italia al 24 Frame Future Festival, ed è un dolce ritratto di un’infanzia quasi idilliaca, bruscamente fermata dalla seconda guerra mondiale.

Leggi tutto

Blue Eye Samurai: Il costo della vendetta

1656. Un samurai avanza solitario lungo una strada innevata mosso soltanto dal suo desiderio di vendetta. Questo è l’incipit di Blue Eye Samurai, una serie che riprende il classico topos letterario e cinematografico del rōnin in cerca di vendetta e lo trasforma in un capolavoro dell’animazione moderna, con colpi di scena avvincenti e una trama tutt’altro che banale che vi faranno rimanere con il fiato sospeso fino alla fine.

Leggi tutto

NipPop Goes to Buffalo: A Report on Replaying Japan 2024

Studying Japanese pop culture requires us to consider its expansion and diffusion within, without and in-between Japan as a nation-state and as a media landscape. Sometimes literally, as research fellow Luca Paolo Bruno did traveling to Buffalo, NY, to attend the Replaying Japan 2024 conference. Replaying Japan is a series of academic conferences organized under the auspices of the Ritsumeikan Center for Game Studies (RCGS) of Ritsumeikan University in Kyōto, Japan, since 2012, and focused on the study of Japanese Games.

Leggi tutto