In italiano è “distributore automatico”, in giapponese jidōhanbaiki自動販売機 o più semplicemente vending machine. Il Giappone detiene il primato per il rapporto fra abitanti e vending machine. Nel 2015 se ne contavano 5 milioni e mezzo, ossia una per ogni 23 abitanti!
Per ogni necessità!
Situate un po’ ovunque, dalle metropoli alle campagne, al loro interno si può trovare di tutto oltre alle bibite e alle sigarette. La loro presenza è diventata icona di ogni panorama urbano ed è difficile trovare un angolo di città non fornito di distributore automatico. Se verremo colti improvvisamente dalla sete o dalla fame, l’ubiquità di questi distributori ci verrà in aiuto. Accanto ad ognuno di essi non mancheranno gli appositi cestini per riciclare e prevenire l’inquinamento. Persino dentro alcuni treni ne sono state avvistate!
Origine delle vending machine
Secondo gli studi della Japan Soft Drink Association, il primo distributore automatico sarebbe stato inventato oltre 2.000 anni fa in Egitto. Si trattava di un dispositivo che distribuiva acqua nei templi al rilascio di una moneta. In Giappone si dovrà aspettare fino al 1888 con l’invenzione, brevettata dal venditore Tawaraya Koshichi, di un distributore di tabacchi. La vending machine ancora intatta più antica è il distributore di francobolli in figura, altra creazione di Koshichi. Il vero boom dei distributori automatici non arriverà però fino a dopo la seconda guerra mondiale.
Il perché del successo
Molti vicoli bui sono illuminati dalle sole vending machine con all’interno decine di migliaia di en 円. Eppure gli atti vandalici e i tentativi di scasso sono molto rari. Il tasso di criminalità incredibilmente basso che vanta il Giappone risulta essere un valido presupposto perché i distributori automatici prosperino. Anche il fattore economico è rilevante per il loro successo. Le vending machine non richiedono un commesso o spazi eccessivi, entrambi particolarmente costosi in Giappone. Infine le monete, che vanno da 1 円 a 500 円, sono una costante, a volte anche pesante, nei portafogli dei giapponesi che se ne liberano volentieri acquistando qualcosa al distributore. Mentre in molti altri paesi il settore dei distributori automatici è secondario, rischioso e poco redditizio, in Giappone è un business indipendente che frutta miliardi ogni anno!
Non solo bibite
Nelle vending machine si può trovare veramente di tutto, e nuove idee portano continuamente alla vendita di nuovi prodotti. Alcolici come birra o sake 酒 si possono comprare ma solo con un documento. Oltre alle bibite fresche, segnalate da un tasto blu, si possono trovare bibite calde, segnalate da un tasto rosso. La vendita delle bibite rappresenta il 70% di un guadagno da capogiro. Se abbiamo fame possiamo trovarci oltre alle zuppe, ramen istantaneo, gelati, hamburger, frutta a fette e addirittura pane in lattina. Se ci fossimo dimenticati di qualcosa i distributori ci vengono in aiuto con ombrelli, mascherine anti-smog, francobolli, amuleti buddisti, batterie, gomme da masticare, occhiali, libri per emergenze di lettura e tanto altro! In caso di un appuntamento, un mazzo di fiori o, in caso di pesca, esche vive. Se siamo disperati per non aver portato di un cambio di vestiti possiamo trovare intimo e calzini. Quelle che sembrano essere leggende metropolitane raccontano che dei distributori nascosti vendano addirittura sostanze illecite come funghi allucinogeni.
Nel futuro
I distributori si evolvono sempre di più, dal moderno display all’allarme collegato alla polizia. Alcuni di essi forniscono informazioni sull’evacuazione in caso di disastri naturali, elargiscono acqua per le emergenze o sono dotati di un defibrillatore! Di recente nuovi modelli sono forniti di una telecamera per il riconoscimento facciale che, in base all’età, al sesso e all’umore, provano a consigliarti uno dei loro prodotti. Si prevede che entro il 2020 il 30% dei distributori saranno sostituiti da questa nuova tecnologia. Il futuro dei distributori automatici è nell’interattività. Tuttavia, mentre il numero delle vending machine era elevato in passato, dopo l’avvento e la diffusione dei konbini il loro numero sta lentamente scemando.