Chef Hiro lo mette subito in chiaro: non prepara piatti giapponesi. O meglio, non del tutto. Perché c’è tanto della filosofia del washoku – la cucina tradizionale giapponese – nei piatti di questo chef nato nel paese del Sol Levante, ma trapiantato in Italia da ormai molti anni. La sua è una cucina legata alla materia, che mette al centro gli ingredienti della tradizione mediterranea nella loro essenza più pura. E che approccia i piatti come fossero opere d’arte d’avanguardia.
Chef Hiro, all’anagrafe Hirohiko Shoda, nasce a Nara, in Giappone, il 5 febbraio 1977. Studia la cucina italiana fin da adolescente, specializzandosi in cucina italiana, europea e internazionale presso lo Tsuji Culinary Institute. Dopo aver lavorato per dieci anni in Giappone come capo chef per numerosi ristoranti italiani d’alta cucina, si trasferisce nel 2006 in Italia. Nel nostro paese ha collaborato per 8 anni con lo chef Massimiliano Alajmo del ristorante tre stelle Michelin Le Calandre di Padova, al 23° posto nella classifica 2018 dei World’50 Best Restaurants.
Ciao, sono Hiro
La fama che ha raggiunto in Italia però, Chef Hiro l’ha ottenuta soprattutto grazie alla televisione. Il suo sodalizio col piccolo schermo dura dal 2014 e passa per tanti programmi: comparse in format come Kilimangiaro e GEO, ospite ricorrente a La Prova del Cuoco, Hiro è stato un po’ dappertutto. Ma il suo programma, quello che l’ha consacrato, è Ciao, sono Hiro, in onda su SKY -Gambero Rosso Channel, di cui è autore, conduttore e protagonista.
Il programma si basa su poche semplici idee.
- Primo: non si usano i fornelli. Hiro non prepara sushi, ma si rifà alla tradizione giapponese del crudo. Lascia gli ingredienti crudi per esaltarne l’essenza. Lo dice lui stesso: al cibo non faccio quasi niente. Le materie prime vengono trasformate senza mai violarne la consistenza e cercando di valorizzarne il gusto anche solo con l’efficacia di un taglio. Largo dunque a tartare, carpacci, insalate e salse fredde.
- Secondo: giocare con gli ingredienti. Hiro lavora spesso con le mani, sembra voler mantenere un rapporto diretto con ciò che prepara. Gli accostamenti sono arditi e interessanti, e gli ingredienti mediterranei vengono lavorati con l’essenzialismo delle tecniche giapponesi.
- Terzo: l’estetica. Hiro disegna sulla lavagna ogni suo piatto prima di cucinarlo. La presentazione è importantissima, ed è qui che viene fuori la vera natura della cucina di Chef Hiro. L’approccio minimalista alla materia prima, l’attenzione alla composizione, l’utilizzo di elementi naturali come la pietra e il legno per ricostruire l’ambiente perfetto per il cibo: la cucina di Hiro ricorda l’arte contemporanea.
Chef Hiro e la tradizione
Nonostante l’attenzione che Chef Hiro mette nel preparare piatti che valorizzino la tradizione mediterranea, non tradisce le sue radici giapponesi. Lo si vede, quando cucina, nel modo in cui tratta gli ingredienti, come abbiamo già detto. Ma lo ha dimostrato anche con tante attività di promozione della cucina giapponese in Italia. Tra queste, il programma televisivo Hiro in Japan, andato in onda tra il 2017 e il 2018, in cui lo chef viaggia in Giappone alla scoperta delle sue bellezze artistiche e culinarie. E poi il corso Master Japan, che fornisce a professionisti della ristorazione le basi per padroneggiare la cucina nipponica. La sua ultima pubblicazione è Washoku, l’autentica cucina giapponese, uscito per Giunti nell’autunno 2019.
La cucina di Chef Hiro è quindi un crocevia, un punto di incontro di tradizione asiatica e occidentale, che si apre all’innovazione. Le sue attività gli hanno valso il titolo ufficiale di Ambasciatore della Cucina Giapponese in Italia, conferitogli dal Ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca giapponese. L'anno passato Chef Hiro è stato ospite a NipPop, per condividere con noi la sua conoscenza della tradizione e la sua irresistibile creatività in un’occasione imperdibile per gli amanti della cucina fusion!
Facebook: Chef Hirohiko Shoda
Instagram: @chef_hiro
Twitter: @HiroHirohiko9
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