Yoshio, salaryman di mezza età diviso tra un lavoro monotono e la cura della madre invalida, trova sollievo e un’inaspettata intimità nell’amicizia con Miho, mistress di un club locale. Questo il tema dell’ultima pellicola di Hiroki Ryūichi, che getta una luce diversa su un tema spesso bistrattato dalla cinematografia nipponica: il BDSM.
Hiroki Ryūichi, già autore di pellicole presentate al Far East Film Festival e da noi recensite come Noise e Side Job, non è nuovo né al genere né alle tematiche soft core: esordisce infatti negli anni Settanta nel settore dei cosiddetti pinku eiga, pellicole erotiche commerciali a basso costo, che sono stati per numerosi registi un trampolino di lancio per passare poi ad altri generi.
La sua ultima pellicola, presentata in anteprima internazionale al Far East Film Festival 25 e tratta da un manga di Yamamoto Naoki, mette in scena proprio il mondo del sadomasochismo, con tutte le sue sfaccettature e ambiguità: il risultato è una trama sorprendentemente tenera e umana, dove i personaggi non hanno paura di mostrare le loro vulnerabilità per quanto queste possano essere percepite in maniera sgradevole dalla società.
Costretto a lavorare per mantenere una madre invalida da cui è stato abusato da piccolo, Yoshio (Murakami Jun) lavora nell’azienda idrica della sua città e si divide tra la cura della donna allettata e le visite al club sadomaso locale, da lui ritenuto il suo unico piacere e il suo unico svago in una vita per il resto desolatamente vuota. Le cose iniziano a cambiare quando confessa alla sua mistress, Miho (Nahana), di non riuscire più ad apprezzare come una volta le pratiche SM e instaura con lei una tenera e onesta amicizia.
La storia narrata da Hiroki ci porta nelle vite di due persone umane e vulnerabili, consapevoli delle loro passioni come anche delle loro colpe. Così Yoshio e Miho si ritagliano il loro spazio, trovano una loro dimensione quasi domestica lontano dal rumore del mondo della “normalità”: mangiano insieme, dormono insieme e per la prima volta Yoshio trova il piacere nel sesso vanilla — lui, ormai così abituato alle pratiche SM.
Pratiche con cui è entrato in contatto per la prima volta con la sua precedente mistress, Yukiko (Ayukawa Momoka), con la quale il suo desiderio di punirsi lo aveva quasi portato alla morte: sarà proprio il ritorno di lei in città, dopo una lunga assenza, a spingerlo di nuovo a cercare il brivido di quel sentimento.
In un misto di erotismo e umanità, Hiroki Ryūichi ci svela ancora una volta quanto possano essere complicati, ma anche inaspettati, i rapporti umani.
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