Il Far East Film Festival si è ormai concluso, ma oggi vi parliamo di Midnight Swan (2020), scritto e diretto da Uchida Eiji, vincitore del Gelso d’Oro di quest’anno!
Un film dalla doppia anima, così definirei Midnight Swan. Diviso in due trame che si intrecciano a più riprese come le vite delle due protagoniste. Sono due, infatti, i personaggi al centro della pellicola: Nagisa e Ichika, la prima una donna transessuale che cerca di vivere la sua vita nonostante le difficoltà legate alla propria identità, la seconda una ragazzina, nipote di Nagisa e figlia di una madre alcolizzata e violenta.
È proprio a causa dei maltrattamenti subiti che Ichika viene allontanata dalla madre, Saori, e mandata da Hiroshima a Tokyo per stare con Nagisa, la quale per tutta la famiglia è ancora il fratello di Saori. Nagisa, che detesta i bambini e non ha uno stile di vita adatto a prendersi cura di una ragazzina, è riluttante ad accettare la richiesta di sua madre e si lascia convincere solo al pensiero dei soldi che riceverà per il mantenimento di Ichika. Quando le due si incontrano per la prima volta la situazione non migliora: Ichika non dice una parola e Nagisa le è apertamente ostile, anzi la tratta come una sorta di serva incaricandola di pulire e tenere in ordine l’appartamento.
Introversa e apparentemente indifesa, Ichika si rivela violenta se provocata, come quando scaraventa una sedia addosso a dei compagni di classe che deridevano la zia. È un’esistenza solitaria la sua, che viene fortunatamente alleviata dalla scoperta della danza classica. Un pomeriggio, infatti, dopo le lezioni, Ichika si imbatte in una scuola di danza dove l’insegnante la nota subito invitandola a provare. Sarà proprio la danza il punto d’incontro tra gli interessi di Nagisa e di Ichika. Anche la zia, infatti, si esibisce come ballerina in un locale gay, in particolare lei e il suo gruppo mettono in scena un passaggio de Il lago dei cigni.
È una vita complicata anche quella di Nagisa, impegnata a difendere la propria identità da una società che, nonostante sia più aperta di quanto non fosse in passato, è ancora ostile a chi fa scelte come la sua. Sono numerosi gli episodi in cui la vediamo diventare oggetto di derisione o di aperto odio che vengono presentati al pubblico. Ciononostante Nagisa continua ad andare avanti e fa del suo meglio per non far pesare i suoi problemi sulla nipote, che anzi sostiene nel suo percorso di ballerina classica.
Midnight Swan, oltre al tema della transessualità e della violenza domestica, affronta anche l’argomento della prostituzione minorile e della pedopornografia. Ichika a lezione di danza incontra infatti un’altra ragazza con la quale stringe una forte amicizia e che la introduce nel mondo della fotografia erotica come mezzo per racimolare il denaro necessario per coprire tutte le spese legate al balletto. Durante uno shooting, però, un “fotografo” tenta di molestare Ichika la quale lo aggredisce portando all’attenzione della polizia quel traffico illegale di foto pedopornografiche.
È da quel momento che nel rapporto tra Nagisa e Ichika si ha una svolta: la donna scopre l’interesse della nipote per la danza e inizia ad aiutarla e a coinvolgerla nella sua vita. Alla fine di una serata al locale in cui Nagisa si esibisce c’è una scena che può essere interpretata come un passaggio di testimone, in cui la zia regala a Ichika il cerchietto con le piume bianche da cigno. Da allora Il lago dei cigni diventerà il cavallo di battaglia della ragazza, nel quale si esibirà nel finale, in occasione della audizione per una borsa di studio per un’importante scuola di danza all’estero.
Nonostante il raggio di luce e speranza che la storia di Ichika racchiude, il film è complessivamente piuttosto cupo e affronta temi complessi e dolorosi con un realismo a tratti spiazzante. La storia di Nagisa, infatti, non è affatto semplice, con numerosi alti e bassi legati principalmente alla sua identità di donna transessuale in una società ancora molto retrograda e transfobica. In una scena si vede costretta a rinnegare il suo essere una donna per ottenere un lavoro stabile, che le permetta di mantenere Ichika, una scelta difficile che si rivela un sacrificio inutile quando la madre della ragazza ricompare all'improvviso per riportarla a Hiroshima.
Midnight Swan, nonostante un paio di fugaci momenti di leggerezza, è senza dubbio un dramma dai toni realistici e seri che tratta temi complessi con il rispetto necessario, ma senza concedere al pubblico nemmeno un attimo di tregua. Le difficoltà dei personaggi non sono filtrate o ovattate, ne viene anzi sfruttato lo shock value quasi ai limiti del buon gusto in alcuni momenti. È senz’altro un film dai temi importanti con i quali è doveroso confrontarsi, anche e forse soprattutto se ci mettono a disagio. Un film che aiuta, per un paio d’ore, a mettersi nei panni di persone spesso ignorate e emarginate dalla società, ma delle quali non ci si deve dimenticare.