My Uncle (Boku no ojisan ぼくのおじさん) è un film del 2016 diretto da Yamashita Nobuhiro e presentato per la prima volta in Europa al Far East Film Festival 19.
Yukio è un precoce studente delle elementari. A scuola gli è stato assegnato un tema in cui deve descrivere un adulto, ma si trova in difficoltà: di chi parlare? Suo padre è un impiegato statale, sua madre è una casalinga, nessuno di loro ha passioni o tratti particolari. Alla fine a Yukio viene in mente un'idea brillante: descrivere suo zio!
Questo giovane zio (che rimarrà senza nome per tutta la durata del film, indicato solo con l’appellativo “ojisan”, ovvero “zio” in giapponese) è un personaggio molto particolare: insegna filosofia part-time in università, ma, oltre a questo e a stare sul letto a “pensare”, fa molto poco. Taccagno ma abile con le parole, capace di trovare intricate motivazioni per tutto ciò che fa (o meglio, non fa), vive a casa di Yukio in una stanzetta insieme al gatto di famiglia, causando non pochi guai ai genitori del bambino, che decideranno di cercargli moglie pur di liberarsene.
Proprio la ricerca di una moglie porterà all’inizio di una fantastica avventura per Yukio e lo zio: una delle ragazze che gli vengono presentate è Eri, nippo-americana di quarta generazione cresciuta alle Hawaii, che in quel periodo si trova in Giappone per esporre alcune delle sue foto.
Lo zio di Yukio si innamora di Eri a prima vista, ma i due devono separarsi subito perché lei deve fare ritorno alle Hawaii per gestire la piantagione di caffè di famiglia. Lo zio però non desiste: cercherà con tutte le forze (e attraverso un metodo decisamente peculiare, degno del personaggio) di raggiungere la sua amata dall’altra parte dell’Oceano Pacifico!
My Uncle è una commedia leggera e brillante, dove l’eccentrico personaggio dello zio, interpretato da Matsuda Ryūhei, ci trascina in una serie di situazioni divertenti, ma senza mai sfociare nella forzatura. Yukio invece, pur essendo un bambino, bilancia perfettamente il ruolo comico dello zio, comportandosi spesso con maggiore maturità di quest'ultimo. Il ritmo della narrazione è veloce e gradevole, il che rende il film piacevole da guardare, quasi rinfrescante e rinvigorente. Non è certo una pellicola che innalza gli animi o ispira grandi riflessioni, ma è un ottimo modo per “staccare la spina”, anche se solo per poco tempo.