Ritorna al FEFF di Udine Tanada Yuki, classe 1975, che nel 2008 aveva presentato al festival il road movie One million yen girl (Hyakuman-en to nigamushi onna 百万円と苦虫女), e che quest'anno propone un film nella sezione romance, intitolato Round trip heart (Romansu ロマンス), uscito nelle sale giapponesi nell'agosto 2015.
La protagonista è Hojo Hachiko, interpretata dalla famosa Yuko Oshima (conosciuta in Giappone per aver fatto parte del gruppo musicale femminile di idol AKB48), una giovane ventenne che lavora sui treni ad alta velocità come "ragazza del carrello delle vivande". Un'esistenza abitudinaria e priva di particolari emozioni quella di Hachiko, sottolineata dalla ripetitività delle parole e dei gesti richiesta dal suo lavoro, e che un giorno qualunque cambia improvvisamente grazie all'incontro con un personaggio stravagante, Sakuraba (un produttore cinematografico alla deriva), che tenta di rubarle del cibo dal carrello.
Da questo momento inizieranno 48 ore molto particolari per la ragazza, trascinata dallo strano personaggio in un viaggio a Hakone, nella prefettura di Kanagawa, alla ricerca della madre, con la quale lei non ha nessun particolare legame affettivo; un viaggio che, in realtà, si rivelerà per la protagonista molto importante per ritrovare se stessa. Tornerà il sorriso sul volto di Hachiko?
Sicuramente straordinaria l'interpretazione dell'attore Koji Okura, che grazie all'ironia e alla stravaganza del suo personaggio detta i ritmi del film. Anche i momenti più drammatici vengono smorzati da una comicità sopra le righe, rendendo la pellicola piacevole e non troppo pesante. Un po' deludente, invece, il personaggio interpretato da Yuko Oshima, che per gran parte del film rimane mono-espressiva, soggetto forse poco sviluppato e strutturato, totalmente oscurato nella storia dalla personalità di Sakuraba.
Round trip heart è, quindi, un film incentrato sull'analisi dei rapporti umani, evidenziando come il legame che due estranei possono sviluppare in pochissimo tempo può essere più intenso e importante di quello che si può instaurare tra madre e figlia durante tutta la vita. A questo bisogna aggiungere una riflessione sul mondo del cinema, che attraverso le parole di Sakuraba si delinea come una possibilità per creare sogni, in un mondo in cui ai giovani non restano più molte speranze.