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Switched: Uchū wo Kakeru Yodaka

18 Febbraio 2019
Marianna Piuca

Ayumi è una studentessa delle superiori come tante: amici, genitori premurosi e un fidanzato; ma tutto cambia quando assiste al suicidio della compagna di classe Zenko Umine.

La serie Netflix Switched, uscita lo scorso 1° agosto 2018, conta otto puntate da circa 40 minuti l’una.
Si tratta della rivisitazione live action del manga di Shiki Kawabata: Uchū wo kakeru yodaka, pubblicato tra il 2014 e il 2015 in 3 volumi, per un totale di quindici capitoli.
Nella serie la protagonista, Ayumi Kohinata, studentessa sedicenne interpretata da una giovanissima Kaya Kiyohara, sembra vivere la sua vita nel modo più sereno possibile: tanti amici, fra i quali due che sono vicini a lei dall’infanzia – Shunpei Kaga (Daiki Shigeoka) e Koshiro Mizumoto (Tomohiro Kamiyama) – e genitori premurosi e presenti. La sua esistenza viene però scossa nel profondo quando assiste al suicidio di una compagna di classe, Zenko Umine (Miu Tomita). Ayumi si risveglia nel corpo di Zenko e capisce che, dopo il suicidio di quest’ultima, si sono scambiate di corpo. Tenterà di riprendersi la sua vita ma l’impresa si rivelerà più ardua del previsto.

Il live action si rivela sin da subito un’opera introspettiva e profonda. La figura di Zenko è infatti complessa: la ragazza, in sovrappeso e con una situazione familiare critica, è una persona insicura e, bullizzata dai compagni di scuola, sembra non essere in grado di trovare una via di uscita dal dolore e dalla solitudine che l’affliggono se non attraverso il suicidio. Quando si scambierà di corpo con Ayumi si sentirà apparentementeamata e apprezzata, in un corpo e in una vita che tuttavia non le appartengono.

Ayumi invece, è una protagonista da tipico shōjo manga: di bell’aspetto, sensibile e circondata da amici e genitori che la sostengono; quando si ritroverà nelle sembianze di Zenko però la realtà a cui era abituata cambierà drasticamente! I compagni e le persone accanto a lei non sembrano riconoscerla in un corpo che non la rappresenta, facendole scoprire per la prima volta cosa sia la solitudine. La sua indole premurosa e testarda però non verrà mai a meno nel corso della serie, e la spingerà a cercare in tutti i modi di ribaltare la situazione a proprio favore, tentando anche di comprendere quello che la compagna di classe doveva provare prima che il corso degli eventi si alterasse.

Nel corso della storia vengono approfonditi anche i personaggi dei due migliori amici d’infanzia di Ayumi, Shunpei Kaga e Koshiro Mizumoto: quest’ultimo, in particolare, poco prima del tentato suicidio di Zanko si era dichiarato alla protagonista, che, ricambiando i suoi sentimenti, aveva accettato di diventare la sua ragazza. Koshiro si rivela una figura molto articolata: nel corso della vicenda attraversa infatti una profonda trasformazione interiore e il suo personaggio, il tipico ragazzo misterioso e all’apparenza freddo, è forse quello che più rimane impresso nello spettatore. Kaga al contrario, rappresenta l’amico sempre presente e pronto ad aiutare Ayumi in ogni momento, senza aspettarsi davvero qualcosa in cambio.

In questo live action gli elementi fantascientifici e fantasy diventano sempre più significativi e intricati man mano che la trama si infittisce. Non tutto è ciò che sembra: un suicidio che pare essere inizialmente dettato dalla disperazione di Zenko si rivelerà un piano perfettamente architettato e legato a un fenomeno scientifico, la luna rossa.

Già dalle prime puntate si nota quanto l’analisi interiore dei personaggi sia fondamentale ai fini della trama: temi quali bullismo, depressione, abbandono e senso di smarrimento vengono trattati in modo serio e mai sottovalutati. La crescita interiore dei personaggi è visibile e palpabile, soprattutto quella di Ayumi, improvvisamente strappata alla sua stabile ed equilibrata quotidianità, e catapultata in una realtà di abusi e solitudine. La protagonista cercherà quindi di comprendere la situazione in cui Zenko si era ritrovata per la maggior parte della sua vita.

Zenko invece, si rende presto conto che, nonostante lo scambio di corpi, la sua personalità resta la stessa: insicura, ansiosa e aggressiva nei confronti di chi le sta accanto. Avere un bel corpo e tante persone vicino non sembrano sufficiente a renderla felice.

In conclusione, la serie si presenta come un ottimo mix di fantascienza e dramma, il tutto condito da una classica ambientazione scolastica. L’obiettivo di Switched è quello di far empatizzare il più possibile lo spettatore con i personaggi.

Il live action presenta alcuni difetti, quali alcune lacune dal punto di vista della logica narrativa, dovute soprattutto alla brevità della serie che rende difficoltoso spiegare perfettamente soprattutto la teoria su cui si basa lo scambio dei corpi. Anche il finale può apparire frettoloso se paragonato alla lentezza con cui si dipana l’intera vicenda.

Su questi difetti si può però sorvolare, in quanto la storia viene raccontata in maniera tutto sommato avvincente e i personaggi, nonostante inizialmente possano ricordare clichés già visti, compiono scelte tutt’altro che scontate.

 

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