Negli scorsi articoli ci siamo soffermati su alcuni fenomeni di marketing e collezionismo che hanno a che fare con il mondo otaku propriamente detto, cioè con anime, manga, videogiochi e figure. D'ora in avanti tratteremo di un ambito popolato per lo più da collezioniste donne, poco conosciuto ma non meno vasto né sfaccettato: quello delle bambole.
Per comprendere al meglio di cosa stiamo parlando, potremmo già porre una prima importante distinzione tra i due generi di bambole principali: le ball joint dolls propriamente dette e le fashion dolls. In questo articolo affronteremo la prima categoria.
Foto di gruppo con Super Dollfie
Le ball joint dolls non sono un'invenzione moderna né tantomeno giapponese. Eppure, se oggigiorno spesso con il termine bjd si intendono le bambole asiatiche, questo è dovuto a un trend nato meno di vent'anni fa proprio in Giappone e diffusosi poi in Corea e Cina.
Le prime bjd moderne si devono all'azienda giapponese Volks, al tempo specializzata in garage kit e figure. Ispirata dal lavoro dello scultore Enku Akihiro, Volks decide di creare una serie di bambole in resina dedicata a un target femminile: le Super Dollfie . Queste bambole sono tuttora tra le più conosciute sul mercato, e vengono vendute in kit da montare e personalizzare a piacere. L'altezza varia dai 26,5 cm delle YoSD ai 65 cm delle SD17.
A partire dal 2003 Volks ha deciso di espandere il suo mercato anche all'estero, aprendo i suoi Tenshi-no-sumika (“Residenze degli angeli”) in tutto il mondo, dalla Corea agli States.
Negli anni sono uscite inoltre molte Super Dollfie in collaborazione con fashion brand lolita come Baby, The Stars Shine Bright o H. Naoto, e con anime come Rozen Maiden (storia che ha come protagoniste proprio delle bjd in bisque), Maria-sama ga miteru o Gosick.
Super Dollfie di Suigintō dall'anime Rozen Maiden, prezzo di vendita 102.900 yen
Il prezzo di una SD nuova può variare tra i 35-40 mila yen (circa 300 euro) per uno starter kit non assemblato, fino ad arrivare a costare anche 150 mila yen (circa 1200 euro) per i modelli più esclusivi e limitati. Proprio per la loro ricercatezza, alcuni pezzi (anche solo il mold intatto di una testa o un outfit) possono valere migliaia o centinaia di migliaia di yen anche nel fiorente mercato dell'usato.
Dollfie Dream di Hatsune Miku (versione standard, Snow Miku e Senbonzakura)
Una linea a parte è quella delle Dollfie Dream (DD), bambole principalmente di vinile con parti in resina, destinate a un pubblico maschile. Tra le versioni disponibili, molte sono personaggi di anime shōnen/seinen o da ero-game, e sono disponibili anche corpi con seni prominenti e capezzoli in rilievo. Sono presenti Ayanami Rei di Evangelion, Saber Alter di Fate/Stay Night, e la celeberrima Hatsune Miku, per la quale è possibile anche acquistare i set wig+outfit caratteristici o l'edizione esclusiva Snow Miku. Prezzo di partenza della versione standard in preordine: 500 euro.
Una SD in “visita” al Tenshi-no-sato
La community giapponese che gravita attorno alle BJD e alle SD in particolare è molto caratteristica.
A Kyoto la stessa Volks ha aperto il Tenshi-no-sato (天使の里 “La patria degli angeli”), un museo dove sono esposti modelli esclusivi se non addirittura unici, e allo stesso tempo anche punto di ritrovo per i fan. Questi ultimi possono recarsi al Tenshi-no-sato per bere un tè in compagnia della propria bambola, per discorrere con altri appassionati, scambiare le proprie bambole o far loro delle foto nel parco adiacente alla villa-museo. Il museo è aperto solo per alcuni giorni al mese e per recarvisi è necessaria la prenotazione. Il Tenshi-no-sato offre diversi servizi (compresa una “clinica” per le riparazioni delle bambole) ma non tutti sono disponibili per i visitatori non nipponici.
Gli stessi fan giapponesi si distinguono tra loro definendosi “dry” quando sono attratti dalle bambole solo per questioni estetiche, e “wet” quando invece hanno un attaccamento emotivo.
Ma possiamo definire questi appassionati con il termine “otaku”? Al primo impatto infatti non sembrerebbero molto diversi dalle frotte di fan (principalmente maschi) che popolano i negozi di Akihabara.
Eppure questo fandom, che è prevalentemente femminile, rifuta di definirsi otaku per evitare i pregiudizi negativi che accompagnano il termine nell'immaginario collettivo. Si tratta anche di un fandom piuttosto “timido”, soprattutto nel caso dei fan “wet”, che difficilmente espongono le proprie bambole e tendono a ritrovarsi tra loro ai doll party (dorupa) o nei locali doll-friendly di Akihabara.
Una BJD raffigurante Ciel di Kuroshitsuji prodotta dal brand coreano IOS
Ovviamente esistono anche moltissime altre case di produzione che si occupano di BJD, soprattutto in Corea e in Cina. In alcuni casi, come in quello della casa cinese Doll Chateau, si tratta di creazioni a scopo volutamente artistico e surreale. Le SD tuttavia sono così popolari, che il termine a volte viene erroneamente utilizzato per indicare le BJD in generale.
Va detto ovviamente che anche il fandom internazionale è molto nutrito. Esattamente come le/i fan giapponesi, quelli americani/europei/asiatici sono disposti a spendere molto denaro per le proprie bambole, amano personalizzarle creando personaggi inventati e alter ego, e si dilettano nella doll photography.
Il mondo delle bjd è di sicuro molto particolare e ricco di spunti, sebbene si tratti di un genere di nicchia rispetto a quello che di solito viene considerato collezionismo da “otaku”. Nel prossimo articolo vedremo che nemmeno le fashion dolls sono delle semplici bambole da collezione, ma sono terreno fertile sia dal punto di vista del marketing otaku, sia da quello della creazione artistica fan-made.
Link di approfondimento:
Storia delle BJD (English Wikipedia): https://en.wikipedia.org/wiki/Ball-jointed_doll
Super Dollfie (English Wikipedia): https://en.wikipedia.org/wiki/Super_Dollfie
Super Dollfie (Japanese Wikipedia): https://ja.wikipedia.org/wiki/スーパードルフィー
Dollfie Dream (Japanese Wikipedia): https://ja.wikipedia.org/wiki/ドルフィー・ドリーム
Tenshi-no-sato guide for Overseas customers (eng): http://www.superdollfie.net/tenshinosato/about_en/