NipPop

“Non solo Kimono – come il Giappone ha rivoluzionato la moda italiana” di Laura Dimitrio

28 Marzo 2025
NipPop Staff

Oggi vi presentiamo un saggio particolare, pubblicato da Skira, che esplora in modo estremamente preciso come l’abbigliamento e la cultura giapponese abbiano influenzato la moda italiana a partire dal 1543 ad oggi. Uno studio approfondito frutto delle ricerche che l’autrice, Laura Dimitrio, ha svolto per diversi anni a partire dall’analisi dei bozzetti per i costumi della prima rappresentazione della Madama Butterfly durante il suo dottorato in Storia.

Laura Dimitrio, docente e studiosa di storia della moda, ha compiuto diversi studi specifici sulla moda del Novecento e questo volume vuole essere il risultato di una puntuale rielaborazione delle ricerche dell’autrice sulle relazioni e gli scambi che collegano gli abiti e gli stilisti italiani a quelli giapponesi. La sua ricerca copre un arco temporale estremamente esteso: parte infatti dal 1543, quando i primi mercanti portoghesi approdarono in Giappone, e arriva fino ai giorni nostri, usando una serie di fonti varie e molto diverse fra di loro. Ne abbiamo la prova sfogliando già le prime pagine del volume, arricchite da numerose immagini di lettere, riviste femminili, manifesti antichi che la Dimitrio ha analizzato.

Il volume si apre con una prefazione di Fukai Akiko, direttrice e Curator Emeritus del Kyoto Costume Institute e massima esperta del giapponismo nella moda, ed è organizzato in tre sezioni: una prima sulla cronologia della diffusione del kimono; una seconda su quella che è la moda giapponese d’avanguardia, con un focus in particolare su alcuni stilisti giapponesi dagli anni Settanta del XX secolo che si trasferirono a Parigi e presentarono le proprie collezioni; e infine una terza sezione che racconta la ricezione in Italia delle subculture giapponesi tra il XX e il XXI secolo come lo stile kawaii, le lolita e i cosplayer.

Una caratteristica particolarmente interessante e affascinante del volume è la grande attenzione dedicata anche al contesto storico: Non solo kimono copre infatti un lunghissimo arco temporale, e per questo a ogni periodo storico è dedicato un intero capitolo, all’inizio del quale ci viene fornita descrizione breve ma efficace di quelli che sono stati i maggiori eventi storici dell’epoca. Una scelta che ovviamente non è casuale, è ma necessaria alla comprensione del fenomeno poiché, come l’autrice stessa scrive:

“la storia della moda è tutt’altro che frivola ed è per sua natura specchio dell’articolato intreccio dei fenomeni socioeconomici, politici, culturali e artistici che caratterizzano una determinata epoca.”

Punto di particolare importanza è il riferimento agli scritti di Fukai Akiko. Sono infatti frequenti i riferimenti alle quattro tappe, individuate da Fukai nel suo volume del 1996 Le Japonisme dans la mode, attraverso le quali il Giappone ha influenzato la moda europea: una prima introduzione del kimono come elemento esotico, seguita poi da un’imitazione dei motivi giapponesi e dei metodi di stampa nei tessuti. La terza tappa individuata da Fukai è quella invece della “presa di coscienza della plastica del kimono”, ovvero una comprensione delle linee e del metodo per confezionare questo particolare abito; e infine una libera interpretazione dell’estetica giapponese nel campo dell’abbigliamento – uno schema seguito anche dalla moda italiana, come osserva Laura Dimitrio nella prima sezione del volume.

Sono diversi i motivi per i quali Non solo kimono rappresenta un unicum all’interno dell’editoria italiana. Akiko Fukai nella prefazione scrive che Dimitrio “per la prima volta spiega in modo chiaro l’intera vicenda” ed esprime “i miei sinceri complimenti e il mio apprezzamento per questa ricerca”. Questo è infatti il primo volume ad analizzare e spiegare in modo organico e chiaro l’influenza del Giappone e dei suoi abiti tradizionali sulla moda italiana. Nonostante ci siano state negli ultimi anni diverse mostre su come l’arte giapponese abbia influenzato quella italiana, poche erano quelle incentrate invece sulla moda – era quindi una necessità sentita esplorare in maniera rigorosa questo argomenti, e Laura Dimitrio è riuscita ad assolvere a questo compito in modo magistrale.

Prossimi eventi

Articoli recenti

“Non solo Kimono – come il Giappone ha rivoluzionato la moda italiana” di Laura Dimitrio

Oggi vi presentiamo un saggio particolare, pubblicato da Skira, che esplora in modo estremamente preciso come l’abbigliamento e la cultura giapponese abbiano influenzato la moda italiana a partire dal 1543 ad oggi. Uno studio approfondito frutto delle ricerche che l’autrice, Laura Dimitrio, ha svolto per diversi anni a partire dall’analisi dei bozzetti per i costumi della prima rappresentazione della Madama Butterfly durante il suo dottorato in Storia. Laura Dimitrio, docente e studiosa di storia della moda, ha compiuto diversi studi specifici sulla moda del Novecento e questo volume vuole essere il risultato di una puntuale rielaborazione delle ricerche dell’autrice sulle relazioni e gli scambi che collegano gli abiti e gli stilisti italiani a quelli giapponesi. La sua ricerca copre un arco temporale estremamente esteso: parte infatti dal 1543, quando i primi mercanti portoghesi approdarono in Giappone, e arriva fino ai giorni nostri, usando una serie di fonti varie e molto

Leggi tutto

Doll: l’amore impossibile di un uomo per una bambola

Doll, di Yamashita Hiroka, è un romanzo avvincente e controverso che esplora il confine sottile tra realtà e fantasia, amore e solitudine. Pubblicato nel 2015 e vincitore della 52esima edizione del premio letterario Bungei, l’autrice affronta tematiche complesse legate all’identità e alle relazioni umane nel contesto della società attraverso una narrazione profonda e coinvolgente, contemporanea.

Leggi tutto

Per la prima volta nelle sale italiane il capolavoro del maestro Kurosawa Kiyoshi CURE in versione restaurata 4K e con doppiaggio italiano

    Giovedì 3 aprile arriva nei cinema italiani Cure, il capolavoro del 1997 scritto e diretto dal regista giapponese Kurosawa Kiyoshi. A 28 anni dalla sua realizzazione, il film trova finalmente in Double Line la distribuzione in grado di porre rimedio a una delle più clamorose sviste mai compiute dalle sale italiane, che avevano ignorato sino ad ora quello che da parte di molta critica è ritenuto uno degli horror psicologici più influenti degli ultimi trent’anni, precursore del genere J-Horror a cavallo tra i due secoli.

Leggi tutto