I “Fuck Bombers” sono un gruppo di cineasti dilettanti che viene ingaggiato per fare un film che vede come attrice protagonista la figlia del boss yakuza Mutoh (Kunimura Jun), intenzionato a realizzare il sogno della moglie detenuta per omicidio: vedere la piccola Mitsuko recitare sul grande schermo.
Con poco tempo per girare e una faida con il clan Kitagawa di mezzo, il regista Harata ha un'intuizione: giacché si preannuncia un scontro all'ultimo sangue, tanto vale chiedere al boss rivale Ikegami (innamorato di Mitsuko) una collaborazione sul set.
Da una parte abbiamo quindi due clan yakuza, dall'altra una coppia di operatori, un ex teppista trasformato in una sorta di Bruce Lee del Giappone e un entusiasta regista sul quale veglia un “Kami no Eiga” (Dio del Cinema). Destini che si sono incrociati per intervento dell'imbranatissimo Koji e soprattutto di un grazioso jingle pubblicitario, motivo ricorrente dell'intera storia.
Surreale yakuza movie (e non solo), Jigoku de Naze Warui ha debuttato in anteprima mondiale il 29 agosto 2013 a Venezia e, uscito ufficialmente in patria un mese dopo, in Italia è stato riproposto all'interno della programmazione del Wa! Japan Film Festival di Firenze.
Di sceneggiatura, regia e musiche si è occupato Sono Sion, il cui visionario talento lo colloca tra i più famosi e apprezzati registi del Giappone contemporaneo.
Vena sperimentale e registro ironico lasciano spazio sufficiente per una sottile polemica personale nei confronti dell'industria cinematografica giapponese sebbene, d'altra parte, il film possa essere visto anche come un omaggio di Sono al “Kami no Eiga” di Hirata e compagni. Non a caso la componente metacinematografica è onnipresente e fortissima; non solo nella sinossi in sé e per sé, ma anche negli yakuza che impugnano microfoni o si improvvisano attori, e nei continui sbalzi fra realtà e finzione. Sbalzi che culminano in un lungo climax di inarrestabile, divertita violenza dettato dal “ciak” che il leader dei Fuck Bombers sogna di pronunciare da tutta una vita.
Estremo è anche il citazionismo, generosamente attinto dall'iconografia tarantiniana di Kill Bill vol. 1: lo vediamo negli schizzi di sangue a fontana (come nella migliore tradizione splatter), nella tuta gialla di Sasaki/Bruce Lee, ma sopra ogni cosa, in una Mitsuko armata di katana circondata dai nemici.
Trailer: http://goo.gl/rlX2gQ
Jigoku de Naze Warui – Why don't you play in hell? (地獄でなぜ悪い)
Regia: Sono Sion
Sceneggiatura: Sono Sion
Cast: Hasegawa Hiroki, Nikaidō Fumi, Kunimura Jun, Hoshino Gen
Durata: 129 minuti
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