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Followers: quanto vale realmente un like?

26 Novembre 2020
Marika Fanciullacci

 


Un trascinante j-drama che affronta il ruolo delle donne e il potere dei social network.

Followers è una miniserie giapponese composta da 9 episodi e disponibile dal 27 febbraio 2020 su Netflix. Si tratta della prima serie tv diretta da Mika Ninagawa, regista e fotografa che ha raggiunto fama internazionale negli anni '90. 

Nel cast compaiono svariati nomi noti del cinema, della moda e della musica giapponese come Miki Nakatani, Elaiza Ikeda, Mari Natsuki e Noruaki Kaneko

Followers è un racconto corale al femminile in cui si alternano le storie di donne diverse per età, carriera e ambizioni, che sgomitano nella società giapponese per realizzare i propri sogni. Ambientata tra feste scintillanti e bar alla moda, la serie racconta parallelamente le vicissitudini delle due protagoniste: la leggendaria, ma solitaria fotografa Nara Limi e l'aspirante attrice in difficoltà Hyakuta Natsume.

La notte in cui Limi viene insignita del titolo di “donna dell’anno”, Natsume lavora al ricevimento in suo onore come cameriera, dopo aver fallito l’ennesimo casting. In quell’occasione le due non si rivolgono nemmeno uno sguardo, il loro primo vero incontro avviene su un set fotografico dove Natsume viene derisa e umiliata dal regista. Limi nota lo sguardo furente della ragazza – lo stesso che aveva lei da giovane – e lo immortala in una foto. Una semplice didascalia e l’effetto monocromatico sullo sguardo acceso di ira di Natsume sono sufficienti per rendere lo scatto virale su Instagram.

Più dell’impatto positivo o negativo creato dai social network – tema ormai comune a molte delle ultime produzioni televisive e non – ciò che colpisce di Followers è la centralità data alle donne e alle loro difficoltà quotidiane fra lavoro e vita privata.

In una scena centrale della serie, Limi avrà a che fare con un’imprenditrice che viene definita Shōwaonna per via delle sue idee riguardo alla partecipazione delle neo madri al mondo del lavoro. L’era Shōwa ha avuto inizio nel 1926 e si è protratta fino al 1989, e durante questi sessant’anni, ha preso forma l’immagine della buona moglie e madre saggia, che si sposava per occuparsi della casa e della famiglia: la ryōsai kenbo.
Col passare degli anni, sono aumentati sia il livello di scolarizzazione sia la presenza femminile nella forza lavoro, ma ancora oggi molte giovani donne abbandonano l’impiego dopo essersi sposate, anche perché guadagnano molto meno rispetto ai colleghi maschi. Inoltre – in diversi casi – vengono incoraggiate a lasciare il lavoro per non pesare con oneri sociali e previdenziali sulle aziende.

Conoscendo anche solo a grandi linee la condizione della donna in Giappone, è interessante vedere come in questa serie diverse donne in carriera affrontino le loro vite alle prese con impegni, imprevisti, malattie e relazioni private. 

Il trio di amiche composto da Limi, Eriko e Akane – tutte indipendenti donne in carriera – rappresenta un esempio di quelle donne che hanno conquistato una posizione lavorativa con grandi sacrifici. Limi aveva rinunciato per anni al suo desiderio di diventare madre e quando decide che è arrivato il tempo di realizzarlo le viene rinfacciata costantemente l’assenza di un uomo nella sua vita, Eriko si sente troppo vecchia per essere ancora desiderabile e Akane è così assorbita dal suo lavoro da non avere neanche le forze per cercare qualcuno con cui avere una relazione. 

In Followers i social media costituiscono una porta d’ingresso per il mondo della moda e dalla televisione, ma sono anche un mezzo di libera espressione per tanti creativi. Viene infatti esplorato anche il fenomeno degli youtuber tramite il personaggio di Hiraku – un ex attore bambino – che è fuggito dall’ambiente restrittivo e falso della televisione per trovare il suo mondo su internet. La serie mette così a confronto e in contrapposizione il cinema e gli spazi per i piccoli content creators, rendendo però subito chiaro che in entrambi i casi, chi fa parte dell’industria dell’intrattenimento deve fare attenzione a ogni sua mossa perché le critiche e i commenti denigratori gratuiti saranno sempre all’ordine del giorno. Sopportare questa pressione può portare a un crollo emotivo – come capiterà alla cantante seguita da Akane, Sayo e a Natsume – che può degenerare in depressione e autolesionismo.
Followers porta l'attenzione sulle ombre dello scintillante mondo dello showbusiness giapponese, che obbliga i giovani talenti a sottostare a standard altissimi e anche a scusarsi delle proprie azioni più innocenti – come avere una relazione – con persone che li giudicano con toni anche aggressivi solo perché coperte dall’anonimato garantito dal mondo virtuale. 

La storia si sviluppa in una Tokyo sfavillante e cosmopolita, fotografando diversiluoghi iconici della cultura pop come l’attraversamento pedonale di Shibuya o il Monster Café. Tutti i 9 episodi sono costellati da citazioni o apparizioni di membri dello showbusiness, da Miyavi ai MonstaX, allo youtuber Hikakin, e c’è anche un chiaro riferimento ai celebri sintetizzatori vocali Vocaloid.

Followers è una serie che propone un ampio ventaglio di personaggi e situazioni, in cui chiunque può rispecchiarsi. Che voi siate adolescenti con grandi sogni, giovani disillusi, adulti solitari o che aspirano a una famiglia, guardando questa serie vi riconoscerete nella vita o nei sogni dei personaggi che si susseguono sullo schermo.

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