Un excursus nel percorso e nelle passioni di Fabrizio Modina, collezionista ed esperto di fantascienza e animazione giapponese, ospite di NipPop 2018.
Fabrizio Modina, torinese, classe 1970, è docente di Fashion Design allo IED, l’Istituto Europeo di Design di Torino, ed è, per sua stessa definizione, uno “storico di mitologia moderna”. Ma prima ancora, Modina è un esperto di mecha ed è soprattutto un collezionista: in particolare, la sua passione e la sua attenzione sono tutte rivolte all’ambito sci-fi, ed è infatti considerato uno dei maggiori collezionisti mondiali per quanto riguarda modellini e giocattoli ispirati alla fantascienza; passioni queste che si sono trasformate in un vero e proprio lavoro.
La sua collezione privata conta oltre 2000 pezzi, e segue tre linee tematiche: l’animazione giapponese, il mondo Marvel/DC e Star Wars. E proprio 1200 oggetti relativi alla saga di George Lucas, tra action figures, giocattoli e disegni, sono stati al centro della mostra Guerre Stellari: Play, che si è tenuta a Treviso nel 2015, in corrispondenza con l’uscita del film Il risveglio della forza.
L’altro suo grande interesse sono i mecha, gli enormi robot solitamente comandati da un pilota interno e presenti in un vastissimo numero di anime, manga, film e romanzi. Non a caso, Modina è stato protagonista di una rubrica radiofonica sull’argomento, rubrica che poi si è trasformata in una serie di libri. Il primo, intitolato Super Robot Files 1963/1978. L’età d’oro dei robot giapponesi nella storia degli anime e del collezionismo e pubblicato nel 2014, si presenta come una raccolta di fotografie di giocattoli e modellini che vanno a delineare la storia dei super robot nell’animazione giapponese. Nel secondo volume, che si concentra invece sugli anni dal 1979 al 1982, anni dopo i quali termina la cosiddetta “golden age” dei super robot, vengono analizzati anime e manga sempre a tema mecha, ma meno conosciuti al grande pubblico. A chiudere la serie verrà pubblicato un terzo volume, speriamo al più presto!
Fabrizio Modina si delinea quindi come un esperto di vari campi dell’animazione e più in generale della cultura giapponesi. Emblematica a questo proposito la sua partecipazione a varie mostre: Cose da un altro mondo (2005), Giappone. Dai samurai a Mazinga (2014), GodzilLand (2017). Nel 2017 ha preso parte anche all’organizzazione di Super Robot World, che ha ripercorso la storia dei mecha, a partire da un’introduzione storica che dai samurai arriva ai robot.
Nel 2011 è stato inoltre consulente per la mostra Watch me move! tenutasi alla Barbican Art Gallery di Londra, mostra che offre una retrospettiva sull’animazione globale, da quella giapponese a quella americana di Walt Disney, a dimostrazione quindi dell’interesse generale di Modina per l’argomento.
In un’intervista, Modina ha affermato che fa tutto questo per le nuove generazioni, ormai lontane da quella “golden age” che tanto lo affascinava da bambino; e alla domanda su quale sia stata la serie o il cartone che lo hanno fatto appassionare, il torinese cita I Fantastici 4, Goldrake e Ufo Robot. “Quando ho smesso di giocare ho iniziato a collezionare”, sostiene: dimostrando così come un gioco possa diventare passione, e come una passione possa diventare professione.
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