Giovani donne risolute, sentimentali, ambiziose, alla ricerca dell’amore e del successo. Eroine brillanti e sofisticate, guerriere moderne, catapultate nel mondo maschile della comunicazione di massa del Giappone degli anni Ottanta. Queste sono le protagoniste di L’ultimo volo per Tokyo, una raccolta di racconti al femminile pubblicata tra il 1984 e il 1985 e disponibile in traduzione italiana dal maggio 2020 per la collana Asiasphere di Atmosphere Libri, con traduzione e postfazione a cura di Anna Specchio.
Per la prima volta arriva in Italia l’universo femminile di Hayashi Mariko, una scrittrice contemporanea di grande popolarità in Giappone, attenta alla questione femminile e alle battaglie che le donne affrontano nella quotidianità.
“Cinderella girl”
Hayashi Mariko (nome d’arte di Tōgo Mariko, 1954), giunta a Tokyo da Yamanashi nel 1972, esordisce nel 1982 con la pubblicazione del saggio Run run o katte ouchi ni kaerō (“Compriamo la felicità e torniamo a casa”), dove critica ironicamente la tendenza della cultura di massa a lei contemporanea a misurare le possibilità di successo delle donne in base al mero aspetto esteriore. Racconta la sua storia di ragazza di provincia che, affrontando molteplici difficoltà legate agli stereotipi di bellezza femminile imposti dai media, trova il suo spazio nella metropoli grazie alle proprie qualità intellettuali, riscuotendo grande successo tra quante, come lei, sono giunte a Tokyo per realizzarsi a livello professionale. È il prototipo di donna incarnato dalla stessa autrice a farsi strada nelle sue storie.
Literature, Lady, Love, Liberation
“Per di più, quell’uomo non conosceva quasi niente della Midori che gli stava di fronte in quel preciso momento: perché si trovava in quella città, in veste di che cosa si era spinta tanto lontano e tutte le altre cose. Doveva farglielo capire una volta per tutte.”
Cinque donne, cinque storie: L’ultimo volo per Tokyo (Saishūbin ni maniaeba, 最終便に間に合えば) ottiene il prestigioso premio Naoki nel 1985, e sancisce l’affermazione del nome della scrittrice nel panorama letterario giapponese. La sua opera si inserisce in un filone letterario che parla di donne per le donne, divise tra la carriera e l’amore, detta “L-bungaku”, in una cornice postfemminista. I racconti narrati nel volume ci trasportano nell’atmosfera moderna del Giappone degli anni Ottanta, quando si iniziano ad apprezzare la raffinata cucina gourmet, i vestiti alla moda, le cene fuori casa, e si assiste al boom dello shōjo manga e di immagini di donne glamour idealizzate, ritratte nelle pubblicità e nelle riviste.
Hayashi delinea un’autentica parabola al femminile, intima e realistica. Il primo racconto che dà il nome alla raccolta vede come protagonista Midori, una trentenne in carriera, in trasferta a Sapporo dove si concede una cenetta raffinata col suo ex, facendo un tuffo nei ricordi amari e turbolenti della loro relazione. Un seducente incontro col passato, fuggevole come la corsa in taxi per arrivare in tempo all’aeroporto. Nelle storie che seguono, incontriamo un’impiegata che si trasforma in una scrittrice ambiziosa disposta a tutto pur di trovare una fonte di ispirazione; una giovane madre disillusa, alle prese con i problemi matrimoniali e un rapporto inconsistente col marito; una giornalista freelance amante del buon vino, aspramente critica nei confronti degli uomini senza spina dorsale e delle relazioni formali della vita metropolitana di Tokyo. L’ultimo racconto, Fino a Kyoto, conclude questo viaggio nel mondo femminile di Hayashi ritraendo un modello di donna in cui è facile rispecchiarsi, alla ricerca del successo professionale e di un uomo perfetto, in fuga nell’atmosfera diafana e dolce di Kyoto, irreale e fugace proprio come un sogno.
Alla conquista del lavoro dei sogni
Ne L’ultimo volo per Tokyo aleggia il profumo del Giappone consumistico di metà anni Ottanta, dominato dal benessere economico e dalla presenza invadente dei mass media nella vita quotidiana, tipica di quegli anni di forti trasformazioni sociali e sconvolgimenti culturali. Un contesto di benessere che permette anche alle giovani donne di affacciarsi al mondo del lavoro, di affermarsi al di fuori della rigida prospettiva del matrimonio. In questi anni, conosciuti come “l’età delle donne”, si assiste alla comparsa di nuovi modelli femminili che non rispecchiano più l’ideale di “buona moglie e saggia madre”.
“Il suo istinto materno e i suoi sentimenti in quanto donna erano sempre in conflitto. Da una parte voleva proteggere e dall’altra voleva essere protetta: due emozioni che si intrecciavano in maniera complessa e quando si scontravano la lasciavano in silenzio.”
Le storie presentate nel volume seguono un itinerario che sembra allontanarsi dall’ambiente metropolitano e caotico di Tokyo, per poi farvi ritorno immancabilmente. È proprio a Tokyo che le figure femminili di Hayashi Mariko vanno alla ricerca dell’opportunità di costruire una solida carriera. Donne tenaci che amano viaggiare, sentirsi libere, realizzarsi e affermarsi in una società tendenzialmente maschile. Ma anche donne sofisticate che sognano il principe azzurro, che amano i vini costosi, le cene eleganti, le serate romantiche. Le eroine di Hayashi si distinguono per una forte intraprendenza e determinazione, così come per delicate fragilità e insicurezze. Non sono affatto donne perfette, nonostante non smettano di sognare una vita perfetta. Non sappiamo nulla del loro aspetto fisico, se sono belle e attraenti, riusciamo a conoscerle soltanto attraverso la loro caratterizzazione psicologica, le loro ambizioni, i loro desideri. Sono eroine che, pur desiderando l’affetto di un uomo, vanno avanti da sole per la propria strada, senza arrendersi.
“Quella volta era notte fonda ed era inverno, eppure Nagahara aveva parlato proprio come se desse per scontato che Midori sarebbe uscita in missione per lui. Lei però non era né così ingenua da servirlo e riverirlo col sorriso sulle labbra, né così debole di carattere.”
Dalla penna di una talentuosa storyteller, un’esplorazione realistica e intrigante dell’universo femminile giapponese che permette di accostarsi intimamente alle donne del nostro tempo, indipendenti e in grado di realizzarsi senza smettere di sognare.