Il Giappone è un arcipelago formato da più di 14 mila isole: dalle più grandi e note, a quelle i cui paesaggi sono stati immortalati nei secoli da artisti e poeti, fino ad arrivare a piccoli speroni di roccia preda delle maree. Francesca Scotti con il suo Shimaguni. Atlante Narrato delle Isole del Giappone (Bompiani, 2023) ci accompagna in un’esplorazione di alcuni di questi territori che emergono dalle acque.
Il numero di isole e isolette in Giappone varia ad ogni conta ufficiale, come a ricordarci quanto tutto, anche quello che consideriamo più stabile – come la terra – sia in realtà mutevole. Le isole più famose, anche se spesso lo si dimentica, sono le quattro principali che occupano la stragrande maggioranza del territorio del paese: da nord a sud Hokkaidō, Honshū, Shikoku e Kyūshū. Ma tutto l’universo giapponese è puntellato da una quasi infinita galassia di isole minori o piccolissime di cui soltanto 430 abitate. L’autrice ci ha già abituati a trovare frammenti di Giappone nella sua prosa, ma questo atlante nasce da una relazione che dura con il paese da anni, dalle esperienze di viaggio stratificate nel tempo, e da una sensibilità verso la natura, i riti ad essa collegati, la tradizione e la storia locali che ben pochi come lei hanno saputo fondere nel creare letteratura.
Shinojima. Illustrazione di Uragami Kazuhisa
“Seguendo il gatto bianco lungo strade desolate e sentieri abbracciati dal verde, hai raggiunto una zona boscosa, verso il centro dell’isola. Il cielo è sempre immobile, la luce si è addolcita grazie all’ombra delle piante. Vedi la candida coda svanire tra gli arbusti e, in mezzo al fogliame, comparire qualcosa di rosso. È il piccolo santuario costruito in onore di un gatto che morì colpito da un peso per le reti da pesca: l’uomo che inavvertitamente lo uccise con quel sasso ne fu molto addolorato e volle così rendere omaggio all’animale e placarne lo spirito. Davanti al torii di pietra grigia ti aspetta lo sguardo serio e dorato della tua guida; socchiude appena gli occhi e quando gli sei accanto varcate insieme il portale: dal mondo degli uomini al mondo degli dei.”
La scelta della seconda persona aiuta chi legge a sentirsi avvolto nella narrazione e partecipe di un viaggio. La forza evocativa dei paesaggi descritti dà forma all’immaginazione, aiutata in questo dalle splendide illustrazioni di Uragami Kazuhisa che corredano il testo, facendo sì che le pagine vivano in una sorta di territorio sospeso tra immagine reale e racconto fantastico.
Guidati dai kami, gli spiriti della natura, l’esplorazione offerta da Shimaguni non trasporta il lettore soltanto in una miriade di luoghi fisici, ma comprende spazi temporali, viaggi onirici, sensazioni. Ancora, è un viaggio nella storia del Giappone, dagli antichi miti di formazione, passando per le gesta di eroici samurai fino a giungere agli accadimenti più recenti. L’attenzione per i dettagli e la presenza di informazioni accurate nulla toglie al piacere della lettura di un testo che è appunto sì un atlante, ma narrato.
Non bisogna pensare però che la narrazione di Francesca Scotti sia una rappresentazione edulcorata di un Sol Levante da cartolina: se in alcune tappe l’autrice si sofferma più sull’aspetto lirico, o sulla malinconia di tradizioni che lentamente scompaiono con lo spopolamento delle isole, non vengono di certo dimenticate anche le pagine più oscure della storia giapponese, come ad esempio la pesante eredità della seconda guerra mondiale.
Takeshima. Illustrazione di Uragami Kazuhisa
“Qualcuno dice che la sabbia di Iōtō sia maledetta, infestata dai fantasmi dei suoi morti – solo una parte delle migliaia di corpi lasciati dalla battaglia è stata ritrovata, e le ossa dei caduti sono diventate per sempre isola. È questo il motivo per cui secondo alcuni quando si visita Iōtō è poi prudente liberarsi da ogni più minuscolo frammento, per evitare di portare con sé spiriti inquieti.”
Nel recensire un libro, spesso viene chiesto di indicare chi possa essere il pubblico più adatto a fruirne. Per quanto riguarda Shimaguni, non mancherà di catturare l’interesse, ça va sans dire, di appassionati e studiosi del Giappone. Anche la sottoscritta, che frequenta il Giappone da vent’anni e che ne ha fatto il proprio lavoro, ha scoperto cose che non conosceva, e la lettura mi ha fatto venire voglia di esplorare queste piccole parti di terra emersa che ignoravo. Ma anche a chi nutre interesse per leggende e tradizioni questo viaggio in compagnia di spiriti ancestrali saprà riservare più di una sorpresa, nascosta dietro un tempio dall'antico passato mitologico o dietro la maschera di fango di una processione contro la mala sorte. Gli amanti delle favole a loro volta non resteranno delusi, ché spesso la narrazione di fatti lontani nel tempo si fonde nel mito ed evolve nella fiaba, per tenere lontane le paure e ricordarci la via da seguire se ci scopriamo smarriti in un bosco. E chiunque ami viaggiare non potrà che lasciarsi trasportare dalle parole di Francesca Scotti, vera guida alla scoperta di un Giappone nascosto tra le onde del mare e del tempo.