Lo scorso 14 marzo Ian Thomas Ash, regista americano residente in Giappone dal 2000, ha annunciato sul proprio blog che il distributore giapponese del suo documentario A2-B-C ha deciso di annullare tutte le proiezioni nazionali del film e di revocare il contratto. Si tratta di censura o di autocensura?
Il film A2-B-C (2013) fornisce una chiara testimonianza degli effetti del disastro nucleare di Fukushima sulla salute e la vita quotidiana dei bambini all’indomani dell’esplosione: diciotto mesi dopo, coloro che non erano stati evacuati dalla zona interessata hanno cominciato a riscontrare gravi perdite di sangue dal naso e a sviluppare eczemi, cisti e noduli tiroidei. Viene evidenziata la mancanza di trasparenza e onestà da parte dei medici così come dei politici, i quali, pur essendo a conoscenza della verità, continuano a serrare gli occhi, senza assumersi le proprie responsabilità.
Il documentario dà voce al timore delle madri preoccupate per la vita dei loro figli, e descrive una realtà che si prospetta essere un terribile incubo per intere famiglie. Visite mediche inattendibili, inefficienza della decontaminazione di case e scuole, rilevatori di radiazioni negli zaini dei bambini, diagnosi di cisti tiroidee nonostante il governo consideri Fukushima sicura: questa la tragica verità che viene svelata senza mezzi termini allo spettatore.
Il film documentario, presentato in ben ventiquattro film festivals dove è stato accolto molto favorevolmente dal pubblico, ha conquistato il Nippon Visions Award nel 2013 al Nippon Connection Film Festival (Germania), il premio Best of Festival al Guam International Film Festival e il Best Documentary allo STEPS Rights Film Festival ( Ucraina).
Eppure tutte le proiezioni programmate dal 16 marzo in poi sono state annullate. Il regista sospetta che si tratti di autocensura, conseguenza della Secrecy Law, emanata in Giappone nel 2013, che impone severe restrizioni alla libertà di parola. “Non è più possibile intrattenere oneste, aperte discussioni e dibattiti riguardo a cosa sta succedendo a Fukushima, e l’annullamento di tutte le proiezioni nazionali del film A2-B-C è solo il sintomo di una malattia che ha contagiato la libertà di espressione in Giappone”. Queste le parole di Ian sul suo blog, parole di denuncia nei confronti del governo e del controllo sulla divulgazione di una verità scomoda.
Ciò che occorre è una maggiore consapevolezza in merito alle conseguenze dell’incidente di Fukushima sulla vita quotidiana di coloro che ne sono stati colpiti, e un’assunzione di responsabilità. E’ con questa convinzione che il determinato regista scrive: “Non ho idea di cosa dirò, ma posso assicurarvi che qualsiasi tentativo di farmi tacere riuscirà solo a farmi parlare più forte”.
Fonti:
http://www.documentingian.com;
http://ianthomasash.blogspot.it