Una lavoratrice impeccabile di giorno e una scatenata metallara di notte.
“Il mio nome è Retsuko, sono appena stata assunta in una ditta della capitale e da oggi inizia la mia nuova vita!”. Si apre con questa frase piena di entusiasmo e buoni propositi la serieAggRetsuko, basata sul personaggio ideato da Yeti, disegnatore presso Sanrio, e distribuita da Netflix. La serie anime, divisa in 10 episodi, racconta l’insolita quotidianità della altrettanto insolita protagonista: Retsuko, un dolce e docile panda con meno di 25 anni che lavora come impiegata in una delle tante aziende commerciali di Tōkyō.
Non facciamo in tempo a vederla mettere in pratica il suo entusiasmo nel nuovo lavoro, che veniamo subito trasportati con un avanti veloce a 5 anni dopo, dove alla nostra protagonista sembra essere rimasto ben poco di quel fervore iniziale. Ogni giorno il nostro panda rosso è costretto a sopportare colleghi petulanti e scansafatiche che passano il tempo a ingraziarsi i superiori. Sono proprio questi ultimi ad approfittarsi di Retsuko, facendo leva sulle sue debolezze (un carattere docile e accondiscendente) e sui suoi pregi (un grande senso di responsabilità e un’indole stacanovista).
Come sopravvivere a tutto questo? Ognuno ha i propri hobby per scaricare lo stress, ma quello di Retsuko non è un passatempo qualunque. Lei canta e non semplice pop o rock, bensì death metal. Tutte le sere dopo il lavoro, la nostra eroina si reca in un karaoke che considera il suo santuario, dove dà sfogo a tutta la sua rabbia e frustrazione cantando su una traccia musicale death metal che interpreta alla perfezione i suoi sentimenti. Una valvola di sfogo perfetta, ma della quale nessuno deve venire a conoscenza in quanto comprometterebbe la sua posizione di impiegata affidabile.
AggRetsuko, con il ritmo e la struttura narrative tipiche delle serie anime, ci porta a riflettere – attraverso situazioni comiche e un’animazione kawaii dai colori sgargianti – su importanti temi che sono attualmente causa di disagi nel Paese del Sol Levante: il frustrante sistema lavorativo, il complicato rapporto fra colleghi che sembrano pensare solo al proprio interesse, il sessismo e lo sfruttamento di coloro che, come la nostra Retsuko, in quanto persone affidabili e responsabili vengono oberate di lavoro.
La tensione in ufficio diventerà insopportabile e Retsuko inizierà a valutare soluzioni di comodo che possano giustificare un suo eventuale licenziamento dall’azienda. Il matrimonio sembrerebbe la via di fuga perfetta, piuttosto che semplicemente raccogliere il proprio coraggio per affrontare i superiori facendo così valere i propri diritti.
A portare una svolta inaspettata nella vita del piccolo panda rosso sono Washimi e Gori, donne in carriera che rivestono ruoli di spicco all’interno dell’azienda e da tutti sono ammirate, rispettate e, all’occorrenza, temute.
Saranno loro le prime a scoprire il segreto di Retsuko, condividendo con lei le serate al “tempio” del karaoke. La nostra protagonista entra finalmente in confidenza con qualcuno che si può dire abbia visto a tutto tondo la sua personalità. Difatti, le sue due colleghe cercheranno in tutti i modi di dissuaderla dall’idea del matrimonio come scappatoia dai suoi problemi, incoraggiandola invece a farsi valere e a non cedere ai ricatti psicologici messi in atto dai suoi superiori.
E’ grazie al loro aiuto e a quello di qualche birra di troppo che, dopo aver subito l’ennesima umiliazione di fronte ai colleghi da parte del capo, il direttore Ton, Retsuko trova il coraggio di affrontarlo, impugnando il suo microfono per riversargli addosso anni di rabbia repressa e astio, accompagnata dalla sua inconfondibile base death-metal.
Retsuko coi suoi pregi e difetti si fa amare dal pubblico e ci incoraggia ad affrontare situazioni critiche e problemi esistenziali a testa alta, senza annullare noi stessi.