The promised neverland è l’ultimo adattamento anime dell’omonimo manga scritto da Kaiu Shirai e disegnato da Posuka Demizu, ambientato nel 2045 all’interno dell’orfanotrofio Grace Field House, dove i bambini conducono una vita all’apparenza spensierata e felice fino all’orribile scoperta che alcuni di loro compiono.
Come spesso accade, gli anime attingono dal mondo dei manga. È anche il caso di The Promised Neverland, adattamento del manga scritto da Kaiu Shirai e disegnato da Posuka Demizu, pubblicato sulla rivista Weekly Shōnen Jump edita da Shūeisha, dal 1º agosto 2016 al 15 giugno 2020. Successivamente i diritti per la pubblicazione del manga sono stati acquistati da J-Pop. Il manga è stato a lungo nelle classifiche dei più venduti – oltre 26 milioni di copie incluse le versioni digitali. Ha avuto una storia lunga e travagliata in quanto sono stati necessari circa 3 anni per progettarlo e realizzarlo. Shirai quasi stava per abbandonare il suo sogno, quando decise di scrivere un’ultima storia dal titolo Un modo per sopravvivere in questo mondo, successivamente cambiato in quello attuale in quanto troppo lungo e poco accattivante. L’autore ha poi spiegato la stretta correlazione del titolo con l’opera Peter Pan: “La parola 'promessa' deriva dal Peter Pan di Sir James Matthew Barrie, che fa una promessa a Wendy. Sapevo già che la nostra storia alla fine avrebbe comportato una promessa tra umani e demoni".
In seguito all’incontro nell’inverno del 2013 con l’editore Suguru Sugita, nonostante la fiducia di quest’ultimo del successo dell’opera, il progetto ha subito un rallentamento a causa dell’insicurezza dell’autore riguardo ai suoi disegni. Nei mesi successivi la storia viene modificata e perfezionata fino a che nel 2014 inizia l’ardua ricerca di un disegnatore: alcuni non erano convinti della storia e altri tentennavano di fronte alla collaborazione con Shirai, sconosciuto nel settore. Questo ha causato un periodo di stallo di circa 2 anni, duranti i quali Shirai pubblica alcuni manga one-shot in modo da acquisire esperienza, fino a che non avviene l’incontro con Posuka Demizu, illustratrice di una certa popolarità su internet. Finalmente il 1° agosto 2016 è iniziata la serializzazione di The Promised Neverland su Weekly Shōnen Jump. Ilmangaebbe fin da subito un enorme successo, trasformando Kaiu Shirai in uno dei mangaka più famosi a livello internazionale.
Il 24 aprile 2018 è stato annunciato l’adattamento narrativo del manga, fino al capitolo 37, in una serie in 12 episodi realizzata da CloverWorks e diretta da Mamoru Kanbe. La serie è andata in onda dal 10 gennaio al 28 marzo 2019 all'interno del contenitore televisivo noitaminA del network televisivo giapponese Fuji TV ed è stata diffusa in simulcast in diversi paesi del mondo. Il 2 ottobre 2019 è stato annunciato un accordo fra Dynit e Prime Video, che ha inglobato parte del catalogo Dynit tra cui The Promised Neverland.
L’annuncio della seconda stagione dell’anime è stato fatto il 1° aprile 2019: la messa in onda era prevista nell'ottobre 2020, rinviata poi a gennaio 2021 causa COVID-19. La seconda stagione conta 11 episodi, adattamento della parte restante dei capitoli del manga, dove sono stati inseriti anche alcuni scenari originali, sempre supervisionati da Shirai. Attualmente l’anime è disponibile anche in versione doppiata sia sulla piattaforma Amazon Prime Video che su Netflix.
La particolarità dell’opera è che nonostante appartenga al genere shōnen, che di solito vede come protagonisti delle figure maschili, in questo caso il personaggio principale è Emma, una bambina di 11 anni. Significativa è anche la colonna sonora, con la sigla d’apertura realizzata dagli Uverworld, Touch Off , mentre in chiusura troviamo i Cö Shu Nie con Zettai Zetsumei.
La storia si svolge nell’orfanotrofio di Grace Field House dove vivono 38 bambini e vi troviamo, oltre ad Emma, Ray e Norman: i tre si distinguono rispettivamente per l’intelligenza emotiva, per la strategia e per la logica. Il luogo all’apparenza sembra sicuro e tranquillo, un rifugio dove i bambini possono crescere felici e spensierati, gestito da un’educatrice che tutti chiamano Mamma. I bambini vengono dati in adozione inderogabilmente al compimento del dodicesimo anno di età, oppure anche prima in alcuni casi. È proprio l’adozione inaspettata di una bambina, Conny, che porterà Emma e Ray a scoprire la verità che si cela dietro l’orfanotrofio, scoperta destinata a cambiare tutto. I bambini si rendono conto di essere in pericolo di vita e, con lo scopo di salvare anche gli altri, nonostante non conoscano cosa si celi al di fuori delle mura dentro le quali vivono, optano per l’unica soluzione possibile: la fuga, idea alquanto difficile sia da progettare che da realizzare. I bambini scopriranno poco a poco i vari segreti che si celano dietro il mondo in cui vivono ed esploreranno l’ignoto su cui tanto hanno fantasticato fin da piccoli, cercando di sopravvivere ai demoni e di portare a termine la loro missione per raggiungere la tanto agognata libertà.
La storia è ambientata nel 2045, 1000 anni dopo la stipula di un accordo tra umani e demoni. Si scoprirà infatti che il mondo di The Promised Neverland è diviso in due parti: una governata dai demoni e l’altra dagli umani. Come viene raccontato anche nel corso della storia, le due fazioni si sono confrontate in una lunga guerra e, a seguito di una tregua, gli umani hanno lasciato dei bambini nel mondo dei demoni come sacrificio, in modo che quelli se ne potessero cibare. Infatti, i demoni devono mangiare corpi umani per mantenere intelligenza e forma antropomorfa. Tranne che per una di loro che rappresenta l’eccezione, Mujica, la ragazza “dal sangue maledetto”, che i bambini incontreranno dopo la loro fuga dall’orfanotrofio.
È importante sottolineare come molti punti cruciali e fondamentali archi narrativi presenti nel manga, come Goldy Pond Battle, non vengono menzionati nell’anime a causa della sua brevità, cosa che contribuisce, soprattutto nella seconda stagione, a creare una certa confusione nello spettatore.
Altro punto debole è la gestione dei tempi in quanto la cronologia della storia è confusa e, ad esempio, la sottotrama di Minerva ha avuto origine in un’epoca imprecisata che non viene mai specificata. Così come non viene spiegato nulla sulla natura degli esperimenti sui bambini o sul motivo dell’astio di Norman verso la stirpe di Mujica. In realtà la prima stagione è fruibile senza che si avvertano particolari lacune, ma il problema, come confermato anche dalle numerose critiche del pubblico, riguarda la seconda stagione che è stata condensata e tagliata in maniera frettolosa senza prestare attenzione ad un possibile filo logico. Oltretutto sia Demizu che Shirai concordano nel preferire la versione manga e quest’ultimo in particolare ha dichiarato che "Il bello dei vari media in cui The Promised Neverland si declina è la possibilità di avere visioni differenti della narrazione".
Un punto a favore sono le animazioni ben realizzate e i disegni molto belli. La trama lascia sempre con il fiato sospeso, con una storia coinvolgentee interessante data la sua ingegnosità, i piani sono sempre ben congegnati e anche dal punto di vista psicologico i personaggi sono ben strutturati ed elaborati: insomma lo spettatore rimane con il fiato sospeso.
Come accade spesso nelle opere giapponesi non possono mancare elementi che rimandano al folklore, in questo caso i demoni. Questi sono i principali antagonisti degli umani e nonostante i bambini li chiamino “demoni”, all’interno della storia hanno anche altri nomi come “mostri”, “mangiauomini” e “orchi”. Infatti vengono rappresentati demoni di varia forma e natura in base al cibo di cui si nutrono, come accennato in precedenza. Esistono anche dei demoni che vengono definiti pagani, Sonju e Mujika: la loro particolarità è che non necessitano di nutrirsi di carne umana per mantenere una forma antropomorfa, anzi rifiutano, anche per motivi religiosi, di mangiare la carne allevata nelle fattorie. In generale questi esseri hanno un’aspettativa di vita superiore agli umani, e compaiono anche alcuni demoni che hanno vissuto nell’epoca antecedente alla promessa, quindi con un’età di oltre 1000 anni. Nonostante questa loro caratteristica, però è possibile affermare che non sono immortali, dato che i demoni più anziani presentano evidenti segni di invecchiamento e indebolimento.
Particolare è anche il riferimento a William Minerva, pseudonimo di James Ratri, capofamiglia del clan Ratri, responsabile della promessa tra umani e demoni: è colui che guida, attraverso vari indizi, i bambini in fuga al di fuori di Grace Field House. Il termine Minerva ricorda la dea della guerra, della saggezza e delle strategie, solitamente simboleggiata da un gufo o da una civetta, come accade anche nella storia.
Significativi sono i molteplici temi trattati, primo fra tutti quello della libertà, che i bambini cercano di raggiungere. Ma importanti e menzionati più volte sono la profonda amicizia e la sensazione di far parte di un’unica e grande famiglia. Sono presenti anche altri temi come l’ignoto che i bambini decidono di affrontare, che ricorda in parte la storia di Edipo, anch’esso proteso verso la ricerca della verità.
Da The Promised Neverland è stato realizzato anche un film live-action, sempre adattamento dell’omonimo manga, che ha debuttato nelle sale cinematografiche giapponesi il 18 dicembre 2020, diretto dal regista Yuichiro Hirakawa. Il progetto, rispetto alla storia originale, vede i protagonisti un po’ più cresciuti, dato che qui i ragazzini non vengono mandati via dall’orfanotrofio prima dei 16 anni.
Possiamo concludere affermando che la prima stagione di The Promised Neverland è ben realizzata e accattivante, e ha anche ottenuto molto successo, mentre la seconda presenta molti buchi narrativi che hanno comportato un calo della qualità e molte critiche da parte del pubblico. Per comprendere meglio tutta la storia è consigliata la lettura preventiva del manga: tutto sommato è un’opera unica nel suo genere, un thriller psicologico ben realizzato con un’atmosfera cupa, piena di segreti, mistero e abilità psicologiche.