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Tagame Gengoroh: da NipPop 2014 a oggi

14 Maggio 2018
Marlene Manfredini

Tagame Gengoroh, artista che ha rivoluzionato il mondo del boy’s love con i suoi manga omoerotici, torna per la seconda volta a NipPop.

Già prestigioso ospite di NipPop 2014, Tagame Gengoroh (田亀源五郎) torna a questa edizione del festival – Borderlands: A-tipico Giappone per parlarci di tutto ciò che fugge le convenzioni sociali legate alla sessualità e al concetto di genere.

L’artista durante il workshop di manga a NipPop 2014

Oltre al workshop di manga con la disegnatrice Ichiguchi Keiko, nel 2014 abbiamo ospitato anche una mostra di dodici sue opere, Men’s Liberation inaugurata il giorno prima dell’apertura del festival.

La mostra, in collaborazione con la galleria ONO arte contemporanea e Renbooks, è un perfetto esempio dello stile artistico di Tagame: corpi massicci dalla fisicità imponente con chiaro riferimento all’arte erotica delle tavole shunga (“immagini primaverili”) del periodo Edo. Discostandosi dall’immaginario androgino e delicato delle autrici di boy’s love (destinati a un pubblico femminile), Tagame si fa carico della componente maschile dei lettori di manga a tema gay, riflettendo nelle sue opere una fisicità realistica altrimenti ignorata. A queste tematiche l’artista aggiunge spesso anche componenti BDSM, in quanto vede nell’atto di sottomissione sado-masochistica il riflesso dell’oppressione esercitata sull’individuo dalle convenzioni sociali.

A quattro anni di distanza dall’edizione 2014, Tagame ha mantenuto lo stile iper-mascolinizzato dei corpi, andando però ad esplorare anche nuovi ambiti: in Il marito di mio fratello (Otōto no otto 弟の夫) la componente omoerotica cede infatti il posto a una nuova sensibilità tesa ad esplorare l’interiorità dei personaggi nel loro incontro con il diverso, ancora una volta metafora dell’incontro tra la comunità gay e i preconcetti della società giapponese contemporanea.

Yaichi in Il marito di mio fratello

 

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