NipPop

NipPop 2016 – Punta al top! Gunbuster

8 Febbraio 2017
Antonio D’Anna

Nel 1988 Hideaki Anno dirige il suo primo lavoro da regista Punta al top! Gunbuster (Top wo nerae!), e già da questa opera si può notare come si presentino temi che verranno poi ripresi anche nella celebre serie Neon Genesis Evangelion, quali appunto la spinta a credere nei propri mezzi per quanto ci si senta inadeguati, la difficoltà a rapportarsi con gli altri, e l’umanità presentata quasi come un batterio da estirpare dal punto di vista dei mostri alieni.

La storia è ambientata in quello che per la fine anni ’80 era un futuro prossimo, cioè il 2015

. Qui l’umanità ha scoperto e messo appunto una tecnologia che rende possibile viaggiare a velocità superiori a quella della luce (eravamo ottimisti!), ma purtroppo queste escursioni nella galassia attirano l’attenzione di una misteriosa razza di mostri alieni, che subito etichetta l’umanità come una minaccia e decide di attivarsi per debellarla.

La protagonista, Noriko Takaya, altri non è che la figlia del capitano della Luxion, una astronave attaccata e sconfitta dagli alieni dalla quale hanno fatto ritorno pochissimi superstiti; Noriko deciderà quindi di iscriversi all’accademia femminile aerospaziale con la speranza e il sogno di incontrare nello spazio il padre, del quale ancora non ha accettato la scomparsa.

Noriko per certi versi ricorda nella caratterizzazione Shinji Ikari: infatti, nonostante essa stessa abbia scelto volontariamente di intraprendere questo sentiero, fin dall’inizio in grado si sentirà inadeguata rispetto al compito per il quale è stata scelta, arrivando anche a rifiutare il suo ruolo, poiché insicura del sue capacità e potenzialità. Sarà Kōichiro Ōta, l’allenatore soprannominato dalle ragazze semplicemente “Coach”, a spiegare a Noriko che non sono le abilità innate a contare, ma l’impegno continuo, la dedizione e la volontà di far emergere le nostre vere capacità. E certo non è piangendosi addosso che troverà la forza per affrontare gli ostacoli.

A supportare Noriko quasi come se fosse una sorella maggiore ci sarà Kazumi Amano, una pilota talentuosa che, sotto l’apparenza di eroina senza macchia, nasconde a sua volta ansie e paure, arrivando anche a chiedere, sia per mancanza di sicurezza in se stessa che per un istinto protettivo, di non essere in squadra con Noriko.

Rivale prima e poi amica delle due protagoniste sarà Jung Freud (nel nome è evidente una citazione importante, quella dei due psicoanalisti Calr Gustav Jung e Sigmund Freud), una pilota russa considerata il “genio” della squadra TOP: inizialmente invidiosa di Kazumi per paura di vedersi sottrarre il primato di pilota numero uno (come Asuka soffriva il confronto con Shinji), in seguito si apre diventando amica e confidente di entrambe.

Importante per questa opera è il contesto scientifico. Nella serie infatti vengono presentate teorie sul viaggio a velocità ultra-luce sulla base di un metodo di deformazione di fase del campo di gravità: grazie a dei motori degenerativi si formano dei veri e propri campi a gravità variabile che modificando lo spazio intorno all’astronave permettendole in pochissimo tempo di trasportarsi a distanze inimmaginabili “piegando” lo spazio. Una teoria molto simile è citata anche nel film Interstellar (2014), ed è meritevole di menzione anche l’astronave Eltreum, che addirittura non è dotata di propulsori ma si muove grazie all’uso di motori che funzionano seguendo principi teorici matematici.

In conclusione un’opera bella e appassionante, con un inizio lento, ma che pian piano assume toni sempre più drammatici e coinvolgenti. Merito anche della colonna sonora composta da Kohei Tanaka. In conclusione, un piccolo gioiello dell’animazione giapponese.

Alberto Ruotolo

Prossimi eventi

Articoli recenti

Midnight Diner e Samurai Gourmet: gustare lo spazio urbano

Non è un segreto che, come l’Italia, il Giappone abbia una ricchissima cultura culinaria profondamente intrecciata e collegata alle sue città: dalle semplici e popolari izakaya alla famosa e rinomata cucina kaiseki, la cucina giapponese riflette perfettamente il connubio tra tradizione e modernità che sta alla base dell’identità di questo meraviglioso Paese. Serie tv come Midnight Diner (Shin’yashokudō in originale) e il più recente Samurai Gourmet sono mezzi perfetti per dare un’occhiata, seppur sfuggente, all’interno di questo angolo di cultura giapponese e per gettare luce su come il cibo plasmi la vita nelle città e favorisca connessioni tra individui e comunità diversi. Midnight Diner è una serie televisiva antologica del 2009 composta da tre stagioni, diretta da Joji Matsuoka e basata sul manga omonimo scritto da Yarō Abe. Il programma viene successivamente ripreso da Netflix che, tra il 2016 e il 2019, produce altre due stagioni con il titolo di

Leggi tutto

NipPop x FEFF26 – “Ichiko”, di Toda Akihiro

Cosa significa essere al mondo? Avere consapevolezza di sé ma non avere riconoscimento legale, essere a tutti gli effetti “invisibile” alla società? Ichiko, l’ultimo lavoro del regista Toda Akihiro presentato al Far East Film Festival di Udine, parte da un semplice pretesto narrativo – la misteriosa sparizione di una ragazza – per andare a esplorare problemi strutturali e spesso nascosti insiti nella società giapponese.

Leggi tutto

NipPop x FEFF26 — Ricordi di viaggio e d’amore: “18×2: Beyond Youthful Days”

“Viaggiare è interessante perché non sai mai cosa accadrà” è uno dei motti della solare Ami, partita dal Giappone per un viaggio on the road alla scoperta di Taiwan in compagnia dei suoi fidati acquerelli. Giunta nella movimentata città di Tainan, la sua strada si incrocia con quella di Jimmy tra le mura di uno scialbo karaoke bar di provincia. La ragazza ben presto si guadagna un posto nel cuore del giovane ed impacciato liceale, un posto che ancora occupa a distanza di diciotto anni quando sarà lui, ormai adulto, a partire a sua volta inseguendo il ricordo di quell’amore estivo.

Leggi tutto