Se si dovesse eleggere il trend più popolare in Giappone nel 2016, Osomatsu-san (おそ松さん) trionferebbe sicuramente.
Sui social network nipponici infartti negli scorsi mesi non si è parlato d’altro che della nuova serie anime di venticinque episodi sequel del manga Osomatsu-kun di Akatsuka Fujio, datata al periodo Shōwa. Già negli anni sessanta il manga aveva ispirato una serie anime che sarebbe terminata dopo due stagioni, per un totale di ben 148 episodi. A ventisette anni dalla trasmissione dell’ultimo episodio, nell’ottobre del 2015 lo Studio Pierrot decide di far rivivere i sei gemelli Matsuno sugli schermi delle tv nazionali. I fratelli Osomatsu, Choromatsu, Karamatsu, Ichimatsu, Jūshimatsu e Todomatsu non sono più i bambini della storica serie ma adulti disoccupati, vergini e senza prospettive, in altre parole dei neet.
La serie animata, di genere umoristico/demenziale, propone piccoli sketch comici che strizzano l’occhio al Giappone contemporaneo, in particolare alle serie anime cult come L’Attacco dei Giganti, Haikyū!! e Uta no Prince-sama.
Guardando la serie, il pubblico non si deve tuttavia lasciare ingannare dallo stile colorato e semplice che ricorda un cartone per bambini. Le frequenti gag a sfondo sessuale e le tematiche mature, in contrasto con l’aspetto infantile della produzione, rendono quest’opera ancor più comica. L’anime è, infatti, indirizzato a un pubblico maturo dai venti anni in su. Le tante battute a sfondo erotico hanno però attirato molte critiche da parte dell’associazione Japanese Broadcasting Ethics and Program Improvement, in particolare per una scena del tredicesimo episodio: lo sketch mostra uno dei sei fratelli masturbarsi, solo, nella propria camera, davanti a una rivista porno.
Tra polemiche, dōjinshi BL, cosplayers, caffetterie a tema e doppiatori famosi, non è una sorpresa che il fenomeno “osomatsu” non accenni a fermarsi.
Per quanto riguarda i paesi al di fuori del Giappone, al contrario, l’accoglienza è stata molto tiepida. Infatti, se non si conoscono le abitudini degli abitanti del Sol Levante, molte battute rimangono incomprensibili rendendo così la visione degli episodi ostica e decisamente soporifera. Personalmente trovo l’anime molto interessante proprio perché disegna un quadro della cultura pop contemporanea del Giappone, il tutto condito da personaggi ben caratterizzati e animazioni curate nei dettagli.
La serie in Italia è disponibile, con sottotitoli in italiano, sul sito ufficiale Crunchyroll.
Di seguito, una sequenza tratta dal primo episodio, dove i sei fratelli cercano di cambiare look per essere più amati dalle nuove generazioni.