NipPop

I reietti di Shun Umezawa

23 Agosto 2018
Federico Camizzi

 


Da giugno 2018 è disponibile anche in Italia Sotto un cielo di collant, raccolta di storie autoconclusive che affrontano tematiche molto diverse ma tutte con un linguaggio crudo, e dal punto di vista di chi vive ai margini della società.

Edito in Italia da Dynit Manga per la collana Showcase curata da Asuka Ozumi, in questo caso anche traduttrice, Sotto un cielo di collant è un'antologia composta da 9 differenti racconti, scritti nell’arco di 15 anni da Shun Umezawa, mangaka molto apprezzato in Spagna ma ancora poco conosciuto nel nostro paese.

Protagonisti della prima storia, da cui prende il nome l’intera raccolta, sono i due amici Hiroshi e Mikami. Hiroshi è un ragazzo affetto da un non precisato disturbo cognitivo che pensa sempre a masturbarsi e reagisce spesso in modo inconsapevolmente violento, soprattutto con le donne, cosa che gli procura diversi problemi a scuola e nella vita. Mikami è invece un ragazzo molto acuto ma svogliato e poco interessato a ciò che lo circonda: con il suo linguaggio brutale e schietto e il suo pessimismo nichilista, sembra essere il personaggio che più di tutti riesce a farsi portavoce del pensiero dell’autore.

Nel corso del racconto i due compagni incontrano Aoi-chan, ragazza transgender presa di mira da un gruppo di studenti che la obbligano a penitenze umilianti. La disillusione e la diffidenza dell’autore nei confronti della politica e della società in generale è ben visibile in questa parte: i bulli, che si approfittano di una persona indifesa e in difficoltà come Aoi-chan, fanno parte del gruppo politicizzato della scuola che dovrebbe essere dalla parte degli studenti; al contrario, chi cerca di capire e di accogliere Aoi-chan è Mikami, individualista e scettico su ogni questione a sfondo sociale e politico.

Hiroshi e Mikami ritornano, cresciuti, anche nel secondo racconto Anteprima della grande carestia dell’era Heisei. Il tema principale qui è il conflitto fra l’individuo e la nazione: i due protagonisti entrano infatti in contatto con degli esponenti della destra nazionalista che manifestano contro la presenza dei coreani nel territorio giapponese. Questo gruppo politico sostiene di agire per il bene della nazione e disprezza Mikami, disoccupato, che ammette senza problemi di vivere soltanto per se stesso e per la propria felicità. Anche in questo caso, sebbene non risparmi velate critiche anche agli egoisti come Mikami, Umezawa simpatizza per gli esclusi ed esprime ancora una volta la sua delusione nei confronti dell’ipocrisia della politica.

I temi trattati in questa antologia sono davvero i più disparati. Uno dei più presenti è sicuramento quello del bullismo, presente in Sotto un cielo di collant e che ritorna in La classe collassa e Visuale con Watanabe. Quest’ultimo racconto, dovei uno dei personaggi è disegnato senza un corpo, poiché è così che lo percepisce la protagonista, colpisce per la sua violenza: al suo interno si parla anche di yakuza e prostituzione.

E la tematica della prostituzione è centrale anche in Secolo futuro Shibuya in cui viene trattata in modo estremamente originale: ci troviamo infatti in un futuro utopico (o distopico) dove, dopo una guerra devastante, prende il sopravvento una forma di ecologismo sfrenato, che disprezza ogni tipo di tecnologia. Uno degli ultimi luoghi in cui sopravvive la civiltà pre-bellica è Shibuya, dove il nonno del protagonista Ryōsuke cerca delle creature rare probabilmente estinte, che sopravvivono solo nei pochi, ultimi luoghi artificiali: le josikose (le studentesse delle scuole superiori), con cui gli uomini convivevano un tempo in modo pacifico. Il termine utilizzato per descrivere queste relazioni è enjokōsai (援助交際), una forma di prostituzione da parte di giovani studentesse che non necessariamente implica il rapporto sessuale. Ecco che Umezawa, con il suo tono ironico e politicamente scorretto, riesce a creare un mondo capovolto in cui la prostituzione è vista in modo positivo come una forma di perfetta convivenza fra due specie differenti, praticata in un tempo ormai lontano, una sorta di età dell’oro.

E ancora, tra gli argomenti trattati, l’aborto, la malattia mentale, l’alienazione, il suicidio e la pedofilia, tema principale dell’ultima storia, Gli unici dove si narra la vicenda di un ragazzo pedofilo in terapia che non riesce a resistere ai suoi impulsi sessuali. Ciò gli causa un forte senso di solitudine e di inadeguatezza rispetto alla società, che lo porta a pensare al suicidio, ma l’incontro con una vecchia compagna di scuola cambierà la percezione della condizione in cui si trova.

L’infinità dei temi trattati, alcuni egregiamente altri meno, l’attenzione costante per gli emarginati e i reietti, il linguaggio brutale e crudo che destabilizza il lettore, rendono quest’opera di Shun Umezawa l’indubbio fiore all’occhiello delle uscite estive di Dynit Showcase.

Da giugno Sotto un cielo di collant è disponibile in libreria e fumetteria al costo di 29,90 €, in un volume unico di 450 pagine.

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