La mostra «Dansō? What is dansō?», a cura della dott.ssa Marta Fanasca e realizzata con la collaborazione di Associazione Parsec e il contributo del Comune di Bologna, del GEMMA – Erasmus Mundus Master’s Degree in Women’s and Gender Studies e della Japan Foundation, ritorna nel centro di Bologna con un reportage fotografico unico nel suo genere, capace di trasportare il visitatore in un angolo ancora inesplorato del Giappone contemporaneo.
I temi cari alla comunità LGBTQ+ sono di grande attualità non solo in Italia, ma anche in Giappone. Nonostante esistano diversi punti di contatto fra l'esperienza LGBTQ+ nei due paesi, è importante non commettere l'errore di sovraestendere concetti e identità tipiche della visione e della critica queer euroamericana a comunità che vivono al di fuori dei parametri di pensiero a cui siamo abituati. A questo proposito, la mostra introduce il pubblico (LGBTQ+ e non) a un modo diverso di vivere al di fuori delle norme imposte dalla società, ma anche a un modo diverso di essere queer, attraverso l’esplorazione della comunità dei dansō.
Dansō letteralmente significa “abbigliamento maschile”, ed è utilizzato in Giappone per indicare una donna che si veste da uomo e pratica il crossdressing Female-to-Male. Un dansō quindi è una donna biologica che si veste da uomo e si presenta con un’identità di genere maschile e che, allo stesso tempo, non si riconosce né identifica con le categorie di ‘transgender’ o ‘non-binary’.
A partire dal 2006 a Tokyo si sviluppa una specifica tipologia di intrattenimento dal vivo dove protagoniste sono proprio queste identità crossdresser: il servizio di dansō escorting, che offre a una clientela prevalentemente femminile la possibilità di avere un appuntamento con una donna che si veste e si comporta come l’accompagnatore ideale.
Il dansō asseconda tutti i desideri della cliente, facendo il possibile per offrirle l’appuntamento perfetto. Soltanto una cosa è vietata: il sesso. Baci, carezze, intimità fisica appartengono al regno del proibito, e una cliente che tenti un approccio in tal senso verrà segnalata alla compagnia di dansō escorting e le verrà impedito di usufruire nuovamente del servizio.
(c) Marta Fanasca
Stando alle clienti, i dansō sono affascinanti e delicati come i personaggi dei manga, curano con attenzione il proprio aspetto e vestono alla moda, sono dei veri gentiluomini e sono rispettosi delle donne: incarnano l’uomo ideale e, dopo aver provato la loro compagnia, a molte donne gli uomini in carne e ossa risultano insopportabili. Meglio una relazione a pagamento con un dansō. Non si corre il rischio di essere lasciate, non si verrà mai trattate male o con freddezza, e per molte non c’è neanche il rischio di cadere vittima di abusi e molestie.
Un gioco d’amore che però è solo apparentemente privo di aspetti negativi, e del quale bisogna sempre tenere a mente la regola principale: è tutto vero finché siamo insieme, ma allo scadere del tempo prenotato ognuno torna alla propria vita.
Il progetto fotografico realizzato da Marta Fanasca racconta la vita di un gruppo di dansō escort a Tokyo, offrendo delle rarissime immagini dedicate alla costruzione e alla performance di una identità maschile da parte dei dansō e allo sviluppo delle relazioni con le clienti: una distopia/utopia sentimentale dove le emozioni vengono performate e vendute per una tariffa oraria, ma dove confini e binarismi sfumano nella creazione di una identità ideale, nuova, superando le divisioni di genere.
La mostra si propone quindi come un'opportunità unica per la cittadinanza di allargare i propri orizzonti, allontanandosi da stereotipi e preconcetti non solo sul Giappone contemporaneo, ma anche sulla sua vivace e florida comunità LGBTQ+.
La mostra verrà inaugurata il 12 ottobre 2023 con due eventi speciali: una tavola rotonda intitolata “DANSŌ? WHAT IS DANSŌ? – Performing Love, Selling Love, Buying Love in Contemporary Japan” alle ore 15:00 presso il Teatro del Baraccano, e alle 18:30 un incontro con l’autrice delle foto negli spazi della mostra, introdotto da Fabrizio Modina (Fondazione M-Cube, curatore d’arte) e accompagnato dalla lettura di brani di interviste e vignette etnografiche tratte dall’ultimo lavoro della dott.ssa Fanasca, la monografia Female Masculinity and the Business of Emotions in Tokyo in uscita quest’anno per Routledge.
(c) Marta Fanasca
La dott.ssa Marta Fanasca è Marie Skłodowska-Curie Global Fellow e la mostra e gli eventi a essa collegati sono parte degli output del suo progetto “Performing Love, Selling Love, Buying Love in Contemporary Japan” (HEU_2022_JAPANPSBL, GA101106521 — Japan PSBL — HORIZON-MSCA-2022-PF-01).
Finanziato dall'Unione europea. Le opinioni espresse appartengono, tuttavia, al solo o ai soli autori e non riflettono necessariamente le opinioni dell'Unione europea o dell’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA). Né l'Unione europea né l'EACEA possono esserne ritenute responsabili.
DOVE
Associazione Parsec, Via del Porto 48/CD – Bologna
QUANDO
Sarà possibile visitare la mostra dal 12 al 29 ottobre 2023. L’ingresso è gratuito.
La galleria osserverà i seguenti orari di apertura:
Lun-mar: Chiuso
Mer-ven: dalle 16 alle 19
Sab: alle 16 alle 20
Dom: Su prenotazione